La chiesa attuale
La chiesa, romanico-gotica, che conserva ancora oggi la
sua forma primitiva, si distingue per una collocazione nord-sud, in parallelo alla via
Roma sulla quale prospetta il bel portico
risalente al 1510, sorretto quasi tutto da 10 pilastrini ottagonali qui portati dalla
cancellata della cappella del Santo nella basilica antoniana. Sotto il porticato si apre
un grande e ricco portale ogivale,
gotico-lombardesco, con porta lignea rinascimentale intagliata, che funge da ingresso
principale.
Absidi e campanile -restaurato nel 2004 (vai alla scheda
illustrativa)- sono stretti tra le case e non accessibili -né interamente visibili-
dall'esterno.
La facciata prospetta su un modesto slargo
tra le case che ne impedisce una piena visibilità; essa è divisa da lesene con portone
molto semplice ad arco pieno, sormontato da una finestra circolare a sua volta sormontata
da una più piccola, in alto vi corre tutto intorno una serie di archetti a sesto acuto.
L'interno,
frutto di un restauro del 1927-30, si presenta ad una sola navata, lunga 57 metri e larga
17 metri, con un alto soffitto a travi a vista e tre absidi nel fondo per altare maggiore
e due cappelle laterali. Contiene numerose opere d'arte:
a destra, in una nicchia, la Pietà, affresco
mantegnesco entro elegante cornice lombardesca (vai alla scheda
illustrativa). Subito a ridosso monumentale altare barocco di Antonio Bonazza sul
quale è posizionata una statua quattrocentesca di Madonna con il Bambino.
Seguono Madonna con il Bambino e i Santi Antonio e Rocco di Domenico Campagnola.
Sopra la porta della Sagrestia: monumento di bronzo dedicato a Paolo e Angelo De
castro, giureconsulti, di Andrea Riccio.
Ai lati dell'altare maggiore si aprono due cappelle, dedicate -sulla destra- al Sacro
Cuore di Gesù (vai alla scheda illustrativa) e
-sulla sinistra- al Crocifisso miracoloso (vai alla scheda
illustrativa).
Sulla sinistra dell'altare del Crocifisso, tela ad olio del sec. XVII attribuita
a Matteo de' Pitocchi, rappresentante lo stesso Crocifisso Miracoloso e Bartolomeo da
Montagnana con confratelli (vai alla scheda
illustrativa).
Sulla destra dell'altare del Sacro Cuore tre tondi in pietra del sec. XIV e XV (vai alla scheda illustrativa).
Alcune opere sono conservate in locali adiacenti.
Nella Sagrestia: Addolorata di
Lodovico Dorigny, tela a mezzaluna di Jean Veaux, quadri di Lodovico Vernansal e Dario
Varotari.
La chiesa è stata nel tempo oggetto di numerosi
restauri, leggi alcune notizie nella scheda
illustrativa.