Il Crocifisso miracoloso
"Anima mia, guarda questo uomo crocifisso, vedi come
tende le braccia per accoglierti, come china il capo per darti il bacio di pace, osserva
come ha il costato aperto per riceverti". Con queste parole Sant'Alfonso Maria de'
Liguori, grande predicatore e confessore, sapeva intenerire i cuori di incalliti peccatori
e li portava alla conversione.
Il Crocifisso della nostra chiesa non ritenne bastante la
sua immagine con una forte espressione dolorante per scuotere il popolo ed indurlo a
pentimento e conversione: nel febbraio 1512, davanti ad alcune persone in preghiera, il
volto ed il petto dalla parte sinistra si imperlarono di sudore sanguigno. Il Vescovo
Paolo Zabarella il Venerdì Santo dello stesso anno potè riempire un'ampolla delle gocce
cadenti.
L'opera, databile attorno alla prima metà del '400, di
pregevolissima fattura, di dimensioni naturali e di ispirazione donatelliana, rimane di
autore ignoto.
E' in legno di pioppo (usato in Italia) con una
preparazione di gesso, vari strati di policromia e polvere di ottone che dà effetto
bronzeo.
La conservazione storico-scientifica è servita ad
identificare l'originalità dei materiali ed ha interessato anche l'altare in pietra
carbonata bianca e marmi pregiati.
da Francesca Cappelli e altri, Bollettino
Parrocchiale, Padova, settembre 2001