La bellezza: culto dell'uomo a Dio, bacio di Dio
all'uomo
nota a margine del restauro del 2001
Bellezza, culto dell'uomo a Dio!
Mi ero fermato a guardare l'abside della nostra chiesa con le sue cappelle, quella del
Crocifisso e quella del Sacro Cuore dall'altezza dell'altare della Madonna, e rimasi
colpito dall'armonia architettonica dell'insieme e dalla bellezza dei singoli elementi:
l'abside e le cappelle. Nonostante il restauro dei due altari metta maggiormente in
risalto la necessità dell'intervento restaurativo delle nostre cappelle, il Crocifisso e
il Sacro Cuore parlano non solo con le immagini, ma ancor più con l'esecuzione dei
particolari che il restauro ha messo in evidenza, esprimendo la fede non solo dei nostri
padri che li hanno voluti, ma anche degli artisti che li hanno studiati e delle maestranze
che li hanno eseguiti.
Infatti si può dire che tutta la nostra chiesa
custodisce la fede delle passate generazioni, dall'inizio della sua storia, quando
"una donna pia, illustre per natali e per virtù, amantissima della fede e dell'arte,
Fina di Pataro Buzzacarin, volle si erigesse un tempio alla Madre di Dio, a dissipare
tristi ricordi di lotte e a conciliare gli animi inaspriti". Attorno il 1370 fu
costruito il tempio semplice ed austero del quale si ignora l'autore, che ora è la chiesa
parrocchiale della nostra comunità.
Dopo la morte di Fina, nel 1372, e del marito Francesco
il Vecchio da Carrara, nel 1388, il legato spirituale nel quale si destinava il tempio ai
Servi di Maria, passava a Francesco II e nel 1392, con un atto di donazione, avvenne la
consegna nelle mani di Fra' Piero di San Felice di Venezia, procuratore delegato dei
Serviti.
Dopo varie vicende, chiuso al culto nel 1926 per la
precarietà delle sue condizioni, nel 1929 il tempio fu riaperto nella forma originale del
suo stile romanico di transizione. Nel 1941 venne radicalmente restaurato e a tutt'oggi
mantiene l'impostazione estetica ed architettonica di quella data.
Nel 1997 con il contributo della Regione Veneto sono
stati eseguiti tutti i rilievi sullo stato di conservazione in attesa di un radicale
restauro conservativo; tutti i disegni sono stati esposti per alcuni mesi in chiesa ed
ammirati da molte persone. Un fedele cristiano, ricordando con riconoscenza i grandi
benefici che sono venuti alla sua vita dalla devozione al Crocifisso, arrivato alla
possibilità di poterlo fare, ha fatto una elargizione che ha permesso il restauro degli
altari ai lati dell'abside centrale, del tabernacolo lombardesco, e della Pietà sul lato
destro dell'altare monumentale della Madonna.
L'anonimato che il donatore vuole conservare fa eco a
distanza di secoli alla fede dei nostri padri, che hanno innalzato questo tempio a gloria
di Dio e per onorare la Madre sua, la B. V. Maria.
Come all'origine della nostra chiesa troviamo la fede,
motivo fondamentale della sua costruzione, così gli interventi eseguiti al suo interno
sono stati opera di vera devozione, senza altra finalità che quella di glorificare Dio.
Mons. G. Veronese,parroco, nel Bollettino
Parrocchiale, Padova, settembre 2001