Menu principale:
LITURGIA > OMELIE
QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA -A-
Prima Lettura: PRIMO LIBRO DI SAMUELE 16,1b.4.6-7.10-13
Seconda Lettura: EFESINI 5,8-14
Vangelo: GIOVANNI ,1-41
Con la domenica odierna celebriamo la liturgia della IV domenica di quaresima e il tema è centrato sulla parola chiave: LUCE. Cristo è colui che ci dona la luce, anzi Egli stesso è la luce della nostra anima che illumina il nostro cammino.
Il colore liturgico è il rosaceo per indicare il senso della gioia che deve dominare nel nostro cuore a metà del cammino quaresimale.
La prima lettura riprende il tema della chiamata, mettendo in risalto che i criteri di Dio nella chiamata dell’uomo non sono quelli degli uomini. Infatti l’uomo guarda all’aspetto esteriore, mentre Dio guarda nel cuore . Non è il bell’aspetto, come fattezza fisica, che conta nelle scelte di Dio o la forza del corpo, ma la docilità del cuore nel seguirlo e nel servirlo.
Nella seconda lettura compare il tema della luce. Il catecumeno deve rendersi conto che non è più nelle tenebre, ma che col Battesimo che riceverà la notte di Pasqua i suoi occhi si sono aperti alla luce di Cristo e che quindi da quel momento le sue scelte devono essere fatte guardando a Lui: quindi le sue opere devono avvicinarsi più alle opere di Cristo, Luce, che non a quelle del nemico maligno, tenebra. L’obbedienza alla legge di Dio è certezza e sicurezza per chi cam-mina con Lui, luce sicura e splendida.
Nel Vangelo Cristo si svela il datore della luce col miracolo che opera per il cieco nato e dichiara che la cecità non è opera di peccato commesso dallo stesso o dai suoi padri, ma è perché si riveli la potenza di Dio. Non c’è correlazione, quindi, tra peccato e malattia; Dio non punisce, ma perdona e vuole che il peccatore sia salvo.
Gli storici nemici di Gesù non accettano questa sua posizione e quindi non accettano neanche che Gesù operi il miracolo. Questa esprime la loro ostinazione a non volersi servire della luce che viene dall’alto, ma il cieco nato esprime la sua certezza e la sua fede in Cristo, perché è stato spettatore della sua opera.
A noi, nel cammino quaresimale, spetta la scelta fondamentale di seguire Cristo luce del mondo nel suo costante insegnamento.