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LITURGIA > OMELIE
SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA -A-
Prima Lettura: GENESI 12,1-4 a
Seconda Lettura: TIMOTEO 1,8b-10
Vangelo: MATTEO 17,1-9
La liturgia oggi ci ricorda che ognuno di noi è un chiamato:
Già nella prima lettura il Signore chiama Abramo e lo invita ad abbandonare tutto (la sua terra…….) per andare incontro a nuove esperienze come il Signore gli indicherà. Abramo è chiamato a fondare un nuovo popolo che segua il Signore, per cui deve tagliare ogni rapporto col suo passato, con le sue cose più care per stabilire un nuovo modo di vivere. Non deve sentirsi condizionato, ma deve restare in ascolto del Signore che lo ha creato e che gli propone una nuova esperienza di vita. Deve trasformare tutta la sua vita.
Nel Vangelo, Gesù mostra la sua gloria, che raggiungerà in seguito alla sua passione; la trasfigurazione è lo stadio successivo alla passione e alla sua trasformazione. L’uomo si innamora di questo suo stato di cose ed esprime il desiderio di rimanere sempre con Lui. Ma anche l’uomo potrà raggiungere la trasfigurazione solo nel caso in cui si sarà trasformato nella sua vita. L’ascolto del Figlio di Dio porterà l’uomo alla sua trasfigurazione o trasformazione. La suo gloria l’uomo la raggiungerà con il suo cambiamento di vita radicale. Gesù assicura l’uomo che tale raggiungimento è possibile.
Scrivendo a Timoteo, S. Paolo ci ricorda che questa proposta è opera di Dio. Dio ha un progetto per noi e noi, pur nella nostra massima libertà, siamo chiamati a rispondere e a collaborare con Lui in questo cammino la Chiesa è sempre madre che ci guida e ci aiuta alla scoperta del nostro progetto di vita.
La quaresima ci deve aiutare alla scoperta della nostra vocazione e alla decisione di seguirla, se vogliamo entrare anche noi nella gloria della trasfigurazione.