MIRACOLI
EUCARISTICI
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Bolsena, 1263
Torino,
6 giungo 1453
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L’Eucaristia è legata all’Incarnazione
Non è
possibile rimanere indifferenti davanti al gran numero di miracoli scaturiti
dal sacramento dell’Eucaristia. Sono talmente tanti che alcuni libri hanno
provato a riportarli tutti, riuscendo però ad offrirne appena un elenco
parziale. Sant’Ireneo di Lione, vescovo e martire,
uno dei primi Padri della Chiesa d’Occidente, ebbe una felice intuizione quando disse: “Se si crede all’Incarnazione, non si può non credere all’Eucaristia”.
Alcuni miracoli tramandati dalla storia
In rapida
successione, possiamo ricordare: 1) il prete che
nel 1264 officiava la Messa nella chiesa di Bolsena
e che mise in dubbio la reale presenza di Gesù nell'Ostia: al momento
dell'elevazione, la particola cominciò a sanguinare e macchiò i paramenti del
sacerdote; il corporale intriso di sangue è conservato nel duomo di Orvieto
all'interno del reliquiario di Ugolino da Vieri, ed uno splendido affresco di
Raffaello ha immortalato l'avvenimento. 2) Nel 3) Nella reggia
dell'Escorial, in Spagna, è conservata intatta
l'Ostia che nel 1572 sprizzò sangue dopo essere stata calpestata da un ebreo;
il miracolo provocò la conversione al Cattolicesimo dell'uomo e la particola venne racchiusa in un ostensorio arricchito da migliaia di
brillanti. Per risalire ancora nel tempo, miracoli
simili ci vengono raccontati da san Gregorio di Nazianzo, san Cipriano e da
altri ancora. Gesù, la Verità, si offre per noi
Trovandoci
davanti ad un Mistero divino, la ragione annichilisce e c'è spazio solo per
l'adorazione. Ci basta sapere di essere a pochi metri da Gesù, da Dio, con
Lui che si fa cibo spirituale per noi. Come ci insegna S. S.
Giovanni Paolo II nell'enciclica Fides et ratio, è solo mettendosi al servizio della Verità
che la ragione può esserci d'aiuto. E la Verità, lo sappiamo, non è un
insieme di concetti, bensì una Persona, lo stesso Gesù che ritroviamo
nell'Eucaristia. E' soltanto avendo il cuore rivolto a Lui
che la mente non costituisce pietra d'inciampo, non alimenta quell'orgoglio che è sorgente di ogni ribellione, di
Lucifero prima, dei nostri Progenitori poi e adesso nostra. Le leggi della fisica ci spiegano l’Eucaristia
La fede
in Dio e nel Vangelo, quindi, ci assicura che l'Ostia è davvero Gesù, e la
ragione ci dice che anche il cibo che noi mangiamo si trasforma in sostanze
che andranno ad alimentare ed a costituire in parte la nostra carne ed il
nostro sangue; ci dice anche che, allo stesso modo, la sostanza dell'Ostia
divina andrà a fortificare e santificare il nostro spirito. Che come l'acqua può assumere più aspetti
(vapore, ghiaccio, liquido), così Cristo – a cui è
soggetta tutta la natura – può assumere l'aspetto del Pane e del Vino
eucaristici, come ha stabilito durante l'Ultima Cena. Che se crediamo ai miracoli di Gesù descritti
nei Vangeli ed alle profezie poi avveratesi, è ragionevole credere a tutto
ciò che ha detto Gesù, niente escluso (come disse Pascal:
"se il Vangelo è vero, se Cristo è Dio, che
difficoltà c'è a credere nell'Eucaristia?"). Che visto che la forma è il pane e la
sostanza è il Cristo, quando il sacerdote spezza l'Ostia, ad essere
frammentata è soltanto la forma, mentre la sostanza rimane intatta, allo
stesso modo di quando togliamo un tizzone
incandescente dalla legna che arde nel camino e la sostanza del fuoco resta
piena sia nel tizzone che nella legna… San Tommaso d'Aquino
(al quale, una volta completato il trattato di cristologia Commento al Simbolo, apparve Gesù che
gli disse: "Tommaso, hai parlato
bene di me") non esitò a scrivere: "Credo a quello che ha detto il Figlio di Dio: niente di più vero di questa parola della Verità". Alex
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