N.4

BIMESTRALE DELLA PARROCCHIA DI VERGO ZOCCORINO

SETTEMBRE
LE MISSIONI: Conoscere Gesù. CIELO STELLATO: I grandi astronomi
JASNA GORA :5 e 6 maggio 1860  BRIANZITUDINE: Auguri! (II parte)  
FISCHIO D’INIZIO: Tornei d'estate... LA VIGNETTA DEL MESE

 

UNA VITA 
PER L'AFRICA


Lo scorso 22 giugno, la RAI ha trasmesso in prima serata un film "Un sogno per la vita" tratto dall'omonimo libro scritto da un giornalista cana-dese riguardante la storia vera di un medico italiano e della moglie canadese che hanno co-struito dal nulla un piccolo o-spedale missionario nel tor-mentato continente africano, per l'esattezza in Uganda.
E' bene sapere che il perso-naggio in questione è il dottor Piero Corti, nostro compaesano di Besana in Brianza che insie-me alla moglie Lucille Teasdale è stato protagonista di un'av-ventura dai contorni straordi-nari per non dire eroici, lui per amore degli africani, lei per amore del marito.
Lucille e Piero si erano cono-sciuti negli anni sessanta quan-do erano ancora giovani medici: lei specializzata in chirurgia infantile, lui desideroso di o-rizzonti più larghi; e l'Africa con le sue estreme necessità li aveva accomunati nella scelta. Sfidando la guerra civile che periodicamente tormentava l'Uganda hanno costruito un piccolo ospedale a Gulu ospi-tando tutti coloro che avevano bisogno di assistenze e cure, fossero profughi o soldati. Il tutto con enorme rischio per l'incolumità fisica loro e del personale sanitario soggetto a violenze e razzie che si sono

succeduti dalla costruzione dell'ospedale. Ma anche nei momenti più drammatici, quan-do si rischiava addirittura la chiusura del presidio i coniugi Corti non hanno mai messo in dubbio la volontà di rimanere sul posto e di continuare la lo-ro opera. Piero si occupava del-l'aspetto funzionale ed ammi-nistrativo dell'ospedale, Lucille 

da un soldato ferito e morendo nel 1996 dopo aver lavorato in ospedale finchè le forze glielo hanno consentito. piero nonostante l'avanzare dell'età è rimasto là al suo posto a dare il suo apporto all'i-stituzione divenuta nel frat-tempo una delle strutture più moderne dell'intera Africa tanto da diventare per volontà dell'Organizzazione mondiale della Sanità un ospedale pilota per la cura dell'AIDA.. Per di più, ora è quasi interamente gestito dal personale locale ed ha avuto tra i direttori sanita-ri il dottor Matthew Ludwiva ucciso dal virus Ebola per non aver voluto abbandonare i suoi malati.
E' stata una "scelta di vita" ha dichiarato in un'intervista la figlia Dominique anch'essa me-dico. Io aggiungerei che i co-niugi Corti sono il tipico esem-pio di chi nel silenzio e nell'u-miltà ma con grande coraggio e dignità agisce per il bene del-l'umanità il che rappresenta una grande sfida in un mondo dominato dall'apparire e da parole gratuite e vuote. Vorrei inoltre ringraziare il dottor Piero Corti anche a nome di tutti i brianzoli per aver sfa-tato col suo comportamento il luogo comune che ci dipinge so-lo come avari e dediti al lavoro e al profitto.

( Luca)

 

TOEUTT I DE’ NE PASSA ÜN

 Detto brianzolo che tradotto letteral-mente nella lingua italiana (tutti i giorni ne passa uno), non hà nessun significato particolare.
Ma nella “filosofia” brianzola questo modo di dire racchiude la saggezza, l’ironia e il buon senso che in certi momenti della vita ti mettono alla prova. Questa frase la senti dire dalla figlia che sta curando la mamma che ormai ha perso il senno e dalle perso-ne con gli anni ormai avanzati. E con toeutt i dé ne passa ün, il brianzolo si confida nell’aiuto di Dio, ma nello stesso tempo si da da fare per risolve-re i problemi della vita quotidiana (aiutati che il ciel ti aiuta), così la Provvidenza e l’uomo, insieme, chiu-dono il cerchio.

BarbaGianni
(La vita è una ruota che gira)

 

passava giorni e notti intere in sala operatoria soprattutto nei periodi di guerra quando arrivavano centinaia di feriti. E di questa generosità è rimasta vittima essa stessa contraendo l'AIDS (malattia sconosciuta allora) nell'estrarre una pallottola