Capita sempre così: ti svegli di buon mattino con tutti gli impegni
della giornata che ti frullano per la testa e ti rendi conto che,
come se non bastasse, devi pensare anche alla sagra! Tu, che già non
sai a quale santo rivolgerti per organizzare i tuoi affanni,
alla fine non puoi fare a meno di pensare: ma chi me l'ha fatta fare?
Quasi per farti coraggio ti ripeti che "la sagra è una grande
occasione d'incontro, è una festa di gente che lavora, che mangia, che sorride lasciando
da parte, almeno in un'occasione, le angosce di sempre. E poi ci sono
le tradizioni, i sapori antichi e i ritmi tipici di una cultura,
la nostra, che dovremmo riscoprire e valorizzare". Belle riflessioni.
Ma, ancora, ti sorprendi a rimuginare: chi me l'ha fatta fare?
"E allora? - ribatti con eroica tenacia - se tutti dovessimo lasciar
correre non si farebbe mai nulla, e la società morirebbe di banale quotidianità.
Dobbiamo invece esser gelosi delle ricchezze della nostra terra, perché sono parte di noi,
dobbiamo risvegliare il sopito entusiasmo per riprendere a vivere
le tensioni che ci sollevano dall'insipida routine d'ogni giorno."
Perfetto! Ma ormai non puoi sottrarti all'ossessione di pensare: chi me l'ha fatta fare?
Non so se hai presente una bilancia. Di quelle di una volta, con due bei piatti dorati.
Ora, da una parte metti tutti i valori di cui sopra, anche altri se ne hai: sono indubbiamente un bel
malloppo pesante; a naso affermeresti che difficilmente dall'altra
parte ci potrebbe essere qualcosa che lo eguagli e prevalga, ma non è così.
Sul secondo piatto c'è tutto un modo di essere che per
capirci defini-remo "la cultura dell'uff"! È un muro che sbarra la strada ai progetti più arditi.
Ti s'illumina la mente; hai concepito la più bella, la più rivoluzionaria e simpatica iniziativa del mondo.
Non vedi l'ora di condividerla con qualcuno; e, mentre tu ne parli l'altro comincia esclamando:
"Si, bellissimo!" e continua: "Ma... chi? Quando... adesso? E poi: dove... qui no, forse là,
se sarà possibile... un giorno...". Non ci vuole poi tanto a capire
che nel suo intimo, sul confine tra il conscio e l'inconscio, sta nascendo
e montando, fino a raggiungere dimensioni planetarie, un megagalattico "uff"!
(continua........
)