Storia

Sacramenti  

Attività   

Album fotografico

Archivio Parrocchiale

Shalom OnLine

Links

Contatti

   Scriveteci!!!

 C'è posta per... tutti!

Agenda  

 

 

 

       

 

"O mio Dio e mio Tutto..."

                                                               Don Giustino        

S.Ippolito M.

Padri Vocazionisti

S.Ippolito News:    "IL SITO HA VINTO UN CONCORSO!!!!"

 

Notizie Parrocchiali

 

Propositura - Blog

La Parola di  Don Sante Proposto di Bibbiena  (1997-2007)

     

 

GIOCHI IN LEGNO by 

CHIESE:

San Francesco

San Lorenzo

Le altre del piviere

Santuario di S. Maria del Sasso

I Proposti 

L'Oratorio ha bisogno di Te!

Sai murare, verniciare o saldare? Sai fare l'elettricista o l'idraulico? Sai curare le piante?

L'Oratorio ha bisogno di manutenzione per continuare ad esistere e per promuovere nuove iniziative.

Ha bisogno che gli dedichi un po' del tuo tempo. Se desideri collaborare vieni da noi, 

organizzeremo qualcosa di bello insieme.

L'ORATORIO E' PER TUTTI!

Corso per fidanzati

Corso di formazione  

"Il magistero della Chiesa"  

 

Noi siamo qui

          

           CARTINA                   Panorama              Mappa del Centro

nome
città  

 

  La Santa

Sede

 

Bibbia on-line

Laboratorio per...

 ...crescere insieme

CASA "Don Giustino"

(per gruppi parrocchiali)

Cerca un Sito Cattolico

 


Corso biblico

Piano Pastorale

Diocesano

Se gradisci questo sito clicca sul banner qui sotto

Grazie!

LETTERA A DIOGNETO

 

I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini, né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non fu inventata per riflessione e indagine di uomini amanti delle novità, né essi si appoggiano, come taluni, sopra un sistema filosofico umano. La dottrina di un Dio è la loro filosofia. Dimorano in città sia civili che barbare, come capita. E, pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e per ammissione di tutti incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri. Partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si sposano e hanno figli, ma non mettono in pericolo i loro bambini. Amano fare comunione fra loro e sono fedeli al matrimonio. 

 

 

Vivono  nel  corpo, ma non secondo il corpo.  Trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro modo di vivere sono superiori alle leggi. Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti. Mancano di ogni cosa, ma trovano tutto in sovrabbondanza. Sono disprezzati, ma nel disprezzo trovano la loro gloria. Sono colpiti nella fama e intanto si rende testimonianza alla loro giustizia. Sono ingiuriati e benedicono, sono trattati con disprezzo e ricambiano con l'onore. Pur facendo il bene sono puniti come malfattori e quando sono puniti si rallegrano, quasi si desse loro la vita. Gli eretici fanno loro guerra come a gente straniera e i pagani li perseguitano, ma quanti li odiano non sanno dire il motivo della loro inimicizia. In una parola, i cristiani sono nel mondo quello che è l'anima nel corpo. L'anima  si  trova  in  tutte  le   membra   del   corpo;  

 

 

anche i cristiani sono sparsi nelle città del mondo. L'anima abita nel corpo, ma non proviene dal corpo; anche i cristiani abitano in questo mondo, ma non sono del mondo. Il corpo, pur non avendo ricevuto ingiustizia alcuna, si accanisce con odio e muove guerra all'anima perché gli impedisce di godere dei piaceri sensuali; così anche il mondo odia i cristiani, pur non avendo ricevuto nessuna ingiuria da loro, solo perché si oppongono al male.

  

La Lettera a Diogneto è un breve scritto in greco, che un ignoto cristiano della prima metà del II° secolo rivolge a un amico per spiegare e difendere la nuova fede cristiana. È uno dei più suggestivi documenti dell'antica letteratura cristiana che appartiene ai cosiddetti "Padri apostolici".