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Chiesa di San Lorenzo Martire
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Entrando possiamo vedere la armoniosa bellezza
delle linee architettoniche di questa chiesa con le finestre tonde e le capriate
che le donano una certa austerità. Il primo altare di destra in pietra serena
racchiude in un'urna la statua del Sacro Cuore di Gesù; il secondo altare
contiene una tela raffigurante S. Antonio da Padova che dialoga con il Bambino
Gesù. Il terzo altare racchiude in una cornice di pietra una tavola di Andrea
della Robbia raffigurante |
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A sinistra S. Francesco d'Assisi con la croce e il libro in
mano e lo stemma del Papa Leone X Medici. L'altare maggiore è una
costruzione che risente un poco dell'arte barocca. I tre gradini
dell'altare e il ciborio sono in marmo e risalgono al 1729. Dopo
lariforma liturgica è stato posto davanti all'altare in pietra un
altro in legno voltato verso il popolo; una mensa abbastanza
funzionale. Ai lati dell'altare due porte immettono nel coro, fatto
costruire da padre Silvestro da Firenze; in mezzo al coro è collocato
un buon organo che rende più solenni le celebrazioni liturgiche. A
sinistra dell'altare una porta immette nella sacrestia dove dei
graziosi banconi in legno lavorato custodiscono i paramenti sacri
della chiesa. Usciti dalla sagrestia di fronte alla tavola robbiana
della Natività è collocato l'altro quadro della chiesa attribuito ad
Andrea della Robbia; la deposizione di Cristo. Quest'opera come dice
giustamente Carlo Beni nella sua Guida del Casentino: «È mirabile
per la forza della composizione, per la finezza del disegno, per
Patteggiamento delle figure e per l'espressione pietosa che spira da
tutti i volti». |
Chiostro Il chiostro fu costruito al tempo dei guardiani Padre
Bernardino Stecci di Bibbiena, padre Michele da Bibbiena e padre Giovan
Francesco da Terrossola negli anni tra il 1619 e il 1640. Le pitture
primitive ora nella maggior parte scomparse furono fatte eseguire dai
signori Martellini; di esse ne rimane solamente una che raffigura S.
Francesco che dona il suo mantello al Conte Alberto di Montauto.
Nell'anno 1955, dopo un restauro delle strutture murarie, furono
affrescate di nuovo tutte le pareti dal pittore bibbienese Ruggero
Biggeri. Le scene raffigurano episodi della vita di San Francesco di
Assisi. Da una parte del chiostro, invece che al centro, si conserva la
caratteristica cisterna che serviva a raccogliere le acque dei tetti.
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