In passato l’oratorio di Barzola provvedeva alle necessità liturgiche di una comunità contadina e fino all’Ottocento si preoccupava di retribuire il sacerdote attraverso elemosine e varie offerte.
La dedicazione ai santi Cosma e Damiano era piuttosto diffusa nel Medioevo: protettori di medici e levatrici erano invocati contro il cimurro, malattia infettiva del bestiame, in particolare dei cavalli.
La chiesa era una antica costruzione romanica e venne ricostruita nel '700 ad una sola navata. Negli anni '40 fu ampliata con il vano sulla sinistra dell'altare e la piccola sacrestia a destra. Solo il campanile è rimasto intatto, conservando i suoi caratteri originali.
All'interno, nella volta dell’abside sono affrescati i simboli dei quattro Evangelisti, mentre sulla parete dietro l’altare vi è una tela della Madonna di Fatima, opera di Paolo Rivetta, collocata al centro di un affresco raffigurante Angeli in preghiera.
L’antico Campanile
La torre campanaria della chiesa dei S.S. Cosma e Damiano è un intatto gioiello del romanico varesino. Questo campanile ha base quadrata e sorge come costruzione autonoma sul lato sinistro della chiesa.
Risale al secolo XI ed è realizzato in conci irregolari di pietre di diversa natura le quali, con tonalità che variano dal bianco al grigio, al rosa, al marrone, donano un vivace cromatismo alla torre.
La chiesa di Capronno risale all'inizio del 1300 come risulta dal "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani", dove è indicata l'esistenza di una chiesa dedicata alla Madonna. L'attuale dedicazione a S. Maria Maddalena, salvo errore del cronista, è quindi successiva a questo periodo.
Dal 1564 compare infatti nell'elenco del Perticato ecclesiastico della Pieve di Angera come Chiesa di Santa Maria Maddalena di Capronno. A partire dal 1565 la documentazione riguardante la chiesa si desume dai resoconti delle visite pastorali nei quali si descrive una piccola chiesa molto povera. In questo periodo gli abitanti di Capronno costruiscono accanto alla chiesa una piccola casa per il Cappellano, nella speranza di avere un sacerdote residente.
In seguito ad una supplica a S. Carlo, databile tra il 1569 e il 1577, la comunità di Capronno ottiene la celebrazione della Messa tutti i sabati e tutte le feste, comprese le domeniche. Solo nel 1684 i Borromeo erigono la "Cappellania nel nome di S. Maria Maddalena di Capronno" e costituiscono una dote con un gruppo di terreni la cui rendita servirà a pagare un sacerdote residente, eletto dagli uomini di Capronno, con l'obbligo di assicurare tutte le funzioni religiose.
Nel 1828 l'edificio venne allargato. La primitiva chiesa, che corrisponde all'attuale sacrestia, era un piccolo edificio adatto alle esigenze di una esigua comunità rurale del medioevo. Aveva una semplice facciata sovrastata da un frontespizio, il piccolo campanile incorporato nella facciata stessa. Alla chiesa si accedeva attraverso una porta con due gradini sopra la quale era presente una finestrella quadrata: in pratica la facciata corrisponde alla facciata d'ingresso della sacrestia attuale.
L'interno era a pianta quadrata e terminava con un arco rotondo oltre il quale sorgeva l'altare. Il presbiterio è stato probabilmente aggiunto nel 1600.
L'attuale edificio è stato costruito nel 1885 a fianco dell'antica chiesa. Il campanile, pur essendo intonacato, conserva ancora le caratteristiche tipiche dell'età romanica e può essere datato approssimativamente al secolo XI. L'interno della chiesa, è arricchito da una interessante serie di affreschi realizzati dai pittori Volonterio (1928) e Rivetta (1944).
La Sacrestia
Nell'attuale sacrestia, all'inizio degli anni '90 sono stati casualmente rinvenuti degli affreschi che lasciano intravedere la presenza di due cicli pittorici. Il più antico, databile alla seconda metà del '400, è situato nella volta a botte sotto la quale sorgeva l'altare. Il più recente, databile con certezza al 1578 (data indicata sulla cornice di un dipinto), si trova sulla parete sinistra della sacrestia. Sempre su tale parete è collocato il quadro della Madonna che allatta il Bambino.