Dopo aver trattato la pirrera
a cielo aperto, in questo numero tratteremo la "pirrera a
pileri".
Mentre con la prima si scendeva perpendicolarmente, come se si
volesse scavare un pozzo, con quest’ultimo sistema si procedeva
frontalmente, prevedendo, logicamente l'ingrottamento, con la
creazione di lunghe gallerie comunicanti tra di loro attraverso
tanti piccoli cunicoli. Il lavoro si svolgeva al fresco, evitando
il sole cocente, specialmente d'estate, ma il sudore scendeva
molto più rigoglioso dalla fronte, per la troppa umidità.
I mezzi di lavorazione erano gli stessi usati per la cava a cielo
aperto, cambiava soltanto la misura e di conseguenza il peso della
croce detta appunto, in questo caso, "mannaredda".
I tufi che si estraevano erano più piccoli (cm. 40x20x20) e
venivano chiamati "misura antica”.
Non tutti i pirriaturi sapevano lavorare nelle pirrere a piIeri,
in quanto bisognava "trincare" frontalmente, cosa che
richiedeva pratica e molta abilità, poiché le braccia si dovevano
muovere in sincronia con il bacino, costretto a fare continui
cenni di avvitamento, mentre le gambe prendevano la posizione di
fermo. Sarebbe stata un'ottima ginnastica se i movimenti fossero
avvenuti un colpo a destra e un altro a sinistra, invece, poiché
il movimento avveniva sempre su un lato, a lungo andare portava
alla deformazione della spina dorsale con grave conseguenze per la
vecchiaia.
I lavoratori di questo settore, potevano essere considerati a
tutti gli effetti, operai specializzati, anche se la paga era
sempre uguale per tutti.
L'apertura di una "pirrera a pileri" iniziava sempre su una
parete naturale o sulle parti di una cava a cielo aperto. Di
solito, si iniziava, quando si era in prossimità di un filone di “pietra
fina” (tufo compatto e leggero, senza venature, molto usato
per effettuare dei lavori ad intaglio).
Spesse volte, quando si era sicuri di trovare a pochi metri un
buono strato di "pietra fina", si procedeva allo scarico di
una piccola cava, con una superficie sufficiente per poter
lavorare agevolmente. Questa piccola cava che si creava era
chiamata, "puzzu lumi". Sulle pareti di questa nuova cava
si iniziavano le "pirrere a pileri". Attraverso “u puzzu
lumi” arrivava l'aria per respirare e la luce del sole. Quando
le gallerie diventavano profonde e non arrivava più la luce si
accendeva la "citalena" (lampada ad acetilene). Con questo
sistema si sono create delle vere e proprie cattedrali.
Nella zona Cavallo ne esiste una che a guardarla è uno spettacolo.
Inizia con una superficie di oltre 80 mq. alla profondità di oltre
15 m. Dal basso alzando gli occhi si scopre un fazzoletto di
cielo, poi si allarga dolcemente per assumere la forma di una
cupola con delle pareti che sembrano scolpite da mano divina per
poi finire in un ampio rettangolo.
Ogni volta che si ammira quest’opera d'arte viene spontaneo
chiedersi: "Come ha potuto l'uomo, con così pochi mezzi, creare
tanta bellezza?". "Solo abilità".
Nino G. |
Anche nell'Istituto Comprensivo di
Favígnana, il mese di Dicembre è caratterizzato da "Eventi
speciali" all'insegna della cooperazione.
- I nostri alunni dai 3 ai 14 anni hanno allestito una mostra
mercato "Natale in mostra". Con materiale povero, con
pasta, plastica, carta crespa, sughero, conchiglie e quanto altro
materiale si è potuto avere a disposizione, hanno realizzato
originali oggetti natalizi adoperando diverse tecniche. Gli stessi
alunni ne hanno curato la vendita e si è deciso che il ricavato
(più di mille Euro) venga devoluto all'UNICEF che difende tutti i
bambini vittime della guerra, senza alcuna distinzione.
Aiutare i bambini è il modo migliore che abbiamo per fare qualcosa
di concreto per la pace.
- La scuola ha pure aderito, come
l'anno precedente, alla iniziativa della Provincia Regionale di
Trapani ed ha partecipato alla Mostra dei Presepi realizzata al
polo Umanistico di Erice allestendo un presepe particolare immerso
in un acquario in cui il bue e l'asinello sono sostituiti da due
tonni che vogliono rappresentare l'antica economia dell'isola.
- Terzo ed ultimo evento speciale
del mese, nell'ambito del progetto alla legalità relativo alla ex
LR n. 20199 (ex LR 51/80) è stata la Giornata della Legalità. Per
tale occasione è stato indetto un concorso per gli alunni dai 9 ai
14 anni, con lo scopo di promuovere i valori fondamentali della
legalità e della convivenza democratica. Tale concorso che
consisteva nella realizzazione di testi inediti come disegni,
poesie ecc. aveva come tema la lotta alla Mafia: quali
comportamenti e atteggiamenti assumere per contrastare il
diffondersi ed il radicamento del fenomeno mafia. A completamento
della Giornata della Legalità, venerdì 20 c.m. presso la sala
Convegni “Tempo di mare” sono stati premiati i vincitori del
concorso ed hanno presenziato all'incontro-dibattito esperti nelle
persone del Magistrato D.ssa Alessandra Camassa, del Coord. Com.le
di Libera Dr. Giuseppe Gandolfo, della D.ssa Patrizia Paganelli
rappresentante di Canale 2.
Dopo il meritato riposo per le vacanze natalizie, la scuola
riaprirà i battenti con la realizzazione di altri numerosi
progetti previsti dal P.O.F. per il 2003 e porge alla Comunità
delle Egadi i più sinceri auguri di buone feste.
Rosa G.
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