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LA MADONNA DI BORINDA

Ci piace chiamare così la nuova statua che è stata posta al Bosco, su quell'ala della farfalla Favignana che guarda ad ovest verso Marettimo e il mare aperto...
Il luogo è arioso, protetto dalla montagna; come sfondo le antiche case Canino e all'intorno le chiuse piene di verde erba e fiori nella stagione delle piogge, di cardi e paglia nell'estate.
 

 

La statua voluta dai fedeli dell'isola, da Padre Damiano e da Borinda si erge serenamente su una piattaforma di terra e tufi. 
Guarda ovunque: vicino, lontano; da ogni direzione si incontrano i suoi occhi oblunghi e quel suo viso, bellissimo, di Madonna del Sud. Viso che ricorda e ripropone i tanti visi di donne approdate, vissute in queste isole: lineamenti morbidi e bruni pieni di storia e umanità. 
La Madonna del Bosco col suo bambino in braccio è riposante, suggestiva, ammaliante. E' umana con la sacralità che la "buona umanità" sa esprimere, se vuole; è misteriosa poiché mistero è la fede, mistero la maternità, mistero l'amore. 
Borinda, nostra concittadina, ricca di creatività e di tecnica, giovane artista egadina ha scolpito la Madonna col Bambino pensando ad una donna-madre del Sud, in cui potessero riconoscersi le donne della sua isola.
La semplicità, la dignitosa umiltà affermata dalla scultura di Borinda, nell'atteggiamento, nelle vesti, nell'idea dell'incedere, nel tenere fra le braccia il piccolo Gesù - bambino come tanti - nei non colori della scultura, che sono i colori della terra e delle nuvole, creano una grande forza di identificazione con la realtà.
La scultura è in cemento armato, alta m. 2 larga m. 0,80, peso complessivo kg 1000. E' stata realizzata con una tecnica personale di moderazione manuale, senza l'utilizzazione di alcuno stampo. 
Il cemento miscelato ad altri materiali attraverso una formula personalizzata risulta essere un ottimo materiale consolidato che non teme le intemperie e le variazioni di temperatura. 
Una patina di rifinitura finale Sulla scultura ultimata conferisce a quest'ultima un aspetto simil-marmo. I tempi di elaborazione per la difficoltà specifica sono stati in media di otto ore al giorno per la durata di circa tre mesi di lavoro dovuti ai tempi di asciugatura necessari nei vari interventi di stratificazione per il consolidamento del cemento. 
BORINDA SANNA è allieva della Prof.ssa Silvia Guaiana direttrice dell'Accademia di Belle Arti Kandiskij di Trapani. 
Il suo curriculum artistico:
- Quinto posto al concorso regionale "Colori di Primavera" a Trapani;
- Terzo posto estemporanea di pittura "Sogno d'Arte" ad Erice;
- Primo posto dell'estemporanea "Natura e Mito" a Marsala;
- Premio critica conferito a Sanremo al Festival Internazionale d'Arte per la scultura "Il parto"
ecc.

Prof. Cristina Mostacci

P. Pio "s'arrisittau"

   

Il 13 febbraio scorso, finalmente, dopo 13 mesi del suo arrivo in Isola, la statua di Padre Pio è stata collocata definitivamente in Via S Corleo, nei pressi dell'Ufficio Collocamento. 
Tutta Favignana ha partecipato alla processione. Dopo una mattinata di pioggia e tempesta il cielo si è aperto ed è spuntato il sole. Il momento più suggestivo è stato quando la statua veniva collocata sul piedistallo, la banda suonava a festa ed il popolo applaudiva gioiosamente: volti rigati di lacrime, soddisfatti per questa presenza così significativa a Favignana. 
Il giornale di Sicilia il 6 gennaio 1999 così si esprimeva:
"un prezioso ritrovamento è stato effettuato ieri mattina dalla Polizia che ha recuperato una pregevole statua di Padre Pio, risalendo anche al proprietario che l'aveva commissionata da una ditta del comasco per essere collocata per il Santo Natale nella nostra Isola. Per colpa dei banditi, che nella notte del 19/12/98 hanno rapinato l'autocarro che trasportava l'imballaggio con la statua insieme ad altra merce, questa non è arrivata in tempo per la collocazione a Favignana. Grazie alla generosità dei Padri Canossiani la statua è stata provvisoriamente depositata presso l'Oratorio Canossiano il 13 gennaio 1999". 
Ora è lì al centro del Paese per assistere noi Favignanesi, con l'Amministrazione Comunale, benemerita per questa collocazione. Benedica Padre Pio tutti gli Isolani lontani da casa, emigrati per un pezzo di pane. 
Una particolare benedizione imploriamo dal Santo per tutti coloro che hanno collaborato per questa realizzazione. 
      (P.C.)
 

 

 

L'oratorio si apre alla formazione sportiva

Da quest'anno 60 atleti frequentano la scuola di calcio e di mini-basket. 
Sono ragazzi compresi dai 6 ai 12 anni. Sono i più piccoli frequentatori assidui dell'Oratorio. 

 

 

Tale attività, con la relativa nuova "Associazione Oratorio Canossa-Favignana è nata dalla esigenza: 
- di un gioco organizzato;
- di dare un giusto valore al gioco;
- di un incoraggiamento alla partecipazione alle attività sportive;
- di insegnare le regole del gioco;
- di far comprendere che lo sport non è un'evasione dai propri impegni e dalle proprie responsabilità; 
- di cogliere ulteriore occasione di conoscenza del carattere del ragazzo, di dialogo spicciolo, di parola, di studio della gestualità, di correzione amichevole e di scoperte nuove. 

Ad un osservatore superficiale può sembrare a prima vista che l'attività sportiva sia di secondaria importanza per l'oratorio, invece essa assume un ruolo molto forte e decisivo per l'educazione e la formazione umana e religiosa del ragazzo. 
La scelta preferenziale e carismatica per i fanciulli da parte dell'Oratorio Canossiano, porta verso questi che sono i più bisognosi di regole di comportamento e di socializzazione. Questa attività, rivolta ai piccoli, è stata possibile per la generosa collaborazione di alcuni ANIMATORI che credono nello sport, nella promozione e formazione umana, civile e cristiana attraverso il gioco. In questo modo il fanciullo si sente accolto per quello che è, si sente valorizzato, si sente protagonista del gioco. 
E' l'occasione per divertirsi di più per confrontarsi con i migliori ed uno stimolo per un valido antagonismo, che fa crescere sia nella vittoria che nella sconfitta. Grazie a quanti hanno contribuito a questa palestra educativa, i ragazzi hanno imparato che: senza sacrificio non si diventa atleti, senza impegno non si conquista la vittoria.