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LA BENEMERITA ARMA DEI CARABINIERI A FAVIGNANA

 

La loro presenza è l'espressione più alta di un esteso patrimonio di

 

valori morali: umanità, spirito di servizio,  abnegazione e altruismo

L'Arma dei Carabinieri nata quale Corpo dei Carabinieri Reali il 13 Luglio del 1814 per volontà del Re Vittorio Emanuele I Savoia che con apposite Regie Patenti la istituì per "...ristabilire ed assicurare il buon ordine e la pubblica tranquillità...", si è diramata da allora su tutto il nostro territorio nazionale dopo aver rivestito un ruolo fondamentale in tutte le vicende storiche del nostro Paese durante le quali si è guadagnata l'appellativo di "Benemerita".
Questa Istituzione è stata presente nelle Isole Egadi già dall'epoca dell'Unità d'Italia quando, verosimilmente, venne istituito a Favignana un posto fisso dei Carabinieri in cui i militari si avvicendavano per garantire il loro servizio alla popolazione e la vigilanza esterna del carcere. 

   

  

Prima Caserma 1928-1965

    
Si ha notizia poi della istituzione nel 1928, della prima Stazione Carabinieri in Favignana che aveva sede in un austero stabile sito nella via Libertà al civico nr. 2; da quella sede ogni giorno partivano pattuglie di Carabinieri a cavallo o a piedi (ed in seguito anche in bicicletta) per perlustrare non solo il centro abitato dell'Isola ma anche le campagne circostanti. 
Nel 1965 la sede del Comando Stazione Carabinieri si spostò nella caserma di via Cimabue civico nr. 2 ove rimase fino al 1987 quando si trasferì nella attuale sede di via Marsala nr. 2. 
L'edificio di via Cimabue, che oggi ospita un rinomato albergo, era più ampio e confortevole di quello di via Libertà e sicuramente permise di alloggiarvi un numero maggiore di militari al fine di garantire un migliore controllo del territorio.
  

  

Sussidio giornaliero dei coatti

 

 

  

Du' sàgumi n'a negghia d'a matina 
c'u mantellu e c'a mantillina

- comu di supra tagghiati e cusuti passanu sfucati, ma tisi e muti.

Passanu silinziusi e di la morti 
parinu, macari, fussiru chiù forti.

Mentri li talii, tu senti ancora 
un fremitu chi di rintra veni fora.

Forsi e picchì n'o funnu di lu cori 
c'è sempri quarchi cosa chi nun mori.

u sensu di la patria e di l'onuri 
chi p'u carrabineri è u sulu amuri!

Li viri scivulari e passari muti
comu fantasimi, na 'sti tempi spirduti;

"Carrabineri, ma unn'e chi jti 
o qual'è u postu dunni viniti?"

Muti si sullevanu di 'nterra
e u spaventu no' pettu t'afferra:

"Ma siti omini di carni e d'ossa 
o siti ùmmiri sciuti da fossa?"

"Carrabineri, ma picchì stati sempri zitti? 
Si cu vi retti 'a morti nuddru lu vitti, 
parlati vuiatri, almenu, animi biniritti!".

 

(versi di Salvatore Perrera

foto sopra di Giovanni Bertolini)

  

  


L'attuale sede, moderna e funzionale, è dotata anche di un ampio garage per il ricovero dei numerosi automezzi in dotazione alla Stazione. 

In tutti questi anni l'Arma locale ha condiviso i disagi e le gioie provate dalla popolazione delle Egadi specie negli anni della Seconda Guerra Mondiale quando la comunità di Favignana fu provata dai bombardamenti, dall'occupazione degli Alleati, dalla mancanza di derrate alimentari e dalla lontananza degli uomini costituenti la propria forza-lavoro impegnati sui vari fronti. I Carabinieri costituirono allora uno degli appigli più saldi per il superamento delle varie difficoltà quotidiane e successivamente contribuirono alla ripresa economica e sociale dell'arcipelago delle Egadi. 

  

  

Periodo fascista

  

Nelle immagini che corredano questo articolo si notano Carabinieri in servizio di ordine pubblico in varie epoche ed occasioni. Guardando i volti di questi militari si comprende essenzialmente che sono figli della nostra Italia, figli di operai, di contadini, di gente semplice che ha scelto di servire il Paese ponendosi al servizio dei deboli, dei bisognosi, garantendo con fermezza e buon senso la supremazia della legalità e della sicurezza pubblica. 
Il Perrera nella poesia che correda queste righe chiede ai Carabinieri "...ma picchì state sempre zitti?". Questi potrebbero rispondergli che la loro espressione sta nello svolgimento silenzioso e diuturno dei gravosi compiti affidatigli, durante il quale mettono a repentaglio la propria vita e la sorte delle proprie famiglie, compensati principalmente dall'intima soddisfazione di compiere una vera e propria missione, cioè quella di continuare a far meritare all'Arma dei Carabinieri l'appellativo di "Benemerita"! 

  

  

Processione della Madonna di Custonaci (1945)