Proprio 25 anni or sono ho scoperto un amico nella persona di Padre Damiano.
Giungeva a Verona nella mia parrocchia ai primi di ottobre del 1967, giovane prete appena ventiseienne, sebbene spaesato, ma con idee molto chiare.
Subito è riuscito a cambiare fisionomia al Quartiere così assente ai problemi dei giovani.
Ha creato attorno a sé un gruppo giovanile impegnato a cambiare qualcosa nella società così fortemente corrotta impegnandosi in prima persona, non accontentandosi della facile contestazione.
Prete giusto e per questo scomodo per molti.
E' riuscito a toglierci dalla strada, il nostro quartiere era all'epoca peggio del Bronx. Ci ha insegnato la vera amicizia.
Amicizia... una parola così semplice, ma nello stesso tempo così impegnativa. Posso assicurare che essere amici di Damiano è molto difficile perché la sua amicizia pretende, a ragione, tutto.
Lui dà sé stesso completamente, senza pretendere in cambio che la sola vera amicizia.
Lui è mio amico perché è il legame che unisce ma non imprigiona. Lo sguardo che scruta ma non giudica.
Il silenzio che riceve ma non opprime. La parola che previene ma non tormenta. Il fratello che sorregge ma non umilia. La mano che accompagna ma non forza. Il cuore che ama ma non esige. |
La tenerezza che protegge ma non assoggetta. Il cammino che porta a Dio ma senza forzature. Non posso dire a Lui che
Grazie.
Il primo gruppo giovanile di Padre Damiano - Verona 1968
Mi ha aiutato nel momento più difficile della crescita dell'uomo: l'adolescenza. Mi ha continuato ad assistere e confortare durante le mie crisi esistenziali (e sono state molte).
Mi guida oggi nella mia missione di sposo e di papà.
Sono felice della mia amicizia con Damiano che mi rende sicuro nelle mie scelte e mi unisce sempre più a Dio.
Euro Garlato
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