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La fondazione dell'ordine viene tradizionalmente fatta risalire a sant'Agostino
L'emblema dell'ordine reca due elementi fissi: il libro sacro e il cuore fiammeggiante trafitto da una freccia; a essi spesso si affiancano la cintura dell'abito agostiniano e le insegne della dignità episcopale di sant'Agostino (pastorale e croce patriarcale)
L'Ordine di Sant'Agostino (Ordo Fratrum Sancti Augustini), già detto degli Eremitani di Sant'Agostino ( Ordo Eremitarum Sancti Augustini; O.E.S.A.) è un ordine mendicante: i frati Agostiniani pospongono al loro nome la sigla O.S.A
Cenni storici
Nel XII secolo esistevano numerose comunità e congregazioni eremitiche che seguivano la regola di S.Agostino.. Verso la metà del XIII secolo, su iniziativa del cardinale Riccardo Annibaldii, iniziò il processo che portò all'unificazione di questi gruppi.
Il 16 dicembre 1243 papa Innocenzo IV promulgò la bolla Incumbit nobis con la quale invitava le comunità di Eremiti della Tuscia (diffusi in Lazio e Toscana), fino ad allora organizzati in monasteri autonomi, a riunirsi per costituire un ordine religioso centralizzato, soggetto all'autorità di un unico superiore. Nel marzo del 1244 ogni comunità inviò a Roma due delegati che deliberarono l'unione.
Il 26 aprile 1244 il papa concesse al nuovo ordine il privilegio dell' esenzione dalla giurisdizione vescovile e la dipendenza diretta dalla Santa Sede
Ne 1255 la Santa Sede invitò le congregazioni eremitiche soggette alla regola di Sant'Agostino (Brettinesi, Giambonini e eremiti di Tuscia), gli Eremiti di San Guglielmo e gli eremiti di Monte Favale (soggetti, invece, alla regola di San Benedetto) a inviare dei procuratori a Roma per celebrare un capitolo di unione presso la chiesa di Santa Maria del Popolo, tenuta dagli Eremiti di Tuscia.
Il 9 aprile 1256 con la bolla Licet Ecclesiae catholicae, papa Alessandro IV sancì l'unione nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino, che venne assimilato agli ordini mendicanti.
L'Ordine comprendeva 180 conventi in Italia, Austria, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Boemia ed Inghilterra
L'Unione del 1256 rappresentò un grande passo nella riforma della vita religiosa della Chiesa. Con essa il papa voleva porre fine alla confusione derivante dall'elevato numero di piccoli gruppi religiosi
L'abito agostiniano
L'utilizzo dell'abito nero con cintura di cuoio da parte dei frati agostiniani è documentato sin dai pontificati di Innocenzo IV e Alessandro IV. La leggenda (sorta nel XV secolo) fa risalire l'adozione di tale abito a una visione di Monica, madre di Agostino: dopo la morte del marito Patrizio, si rivolse in preghiera a Maria, la quale le apparve vestita con abito e cintura nera (quello che avrebbe indossato dopo la morte dello sposo Giuseppe) e garantì a quanti l'avessero imitata la sua protezione e consolazione (da questo mitico episodio discende anche la tipica devozione agostiniana alla Madonna della Consolazione).
La cintura di cuoio è l'elemento distintivo degli abiti di tutti i gruppi di religiosi agostiniani (scalzi, recolletti, monache); i membri di molte comunità e confraternite spiritualmente legate all'ordine prendono il nome di "cinturati".
Il mutamento del titolo
Il 26 aprile 1963, sotto il generalato di Luciano Rubio, il titolo originale dell'ordine (Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino) venne mutato in Ordine di Sant'Agostino (la sigla, da O.E.S.A., divenne O.S.A.): l'eliminazione di "Eremitani" dal titolo voleva sottolineare il carattere completamente attivo assunto dall'ordine. Non trova alcuna conferma l'ipotesi che attribuisce la fondazione dell'ordine ad Agostino d'Ippona, il quale fu soltanto un padre "putativo", autore della regola a cui l'ordine si sottomise.
L'identità spirituale degli Agostiniani
L'identità spirituale dell'Ordine ha due fondamenti:
La persona di Sant'Agostino.
Il movimento mendicante, attraverso il quale l'Ordine di Sant'Agostino rientrava tra gli Ordini della fraternità apostolica.
La fondazione dell'ordine viene tradizionalmente fatta risalire a sant'Agostino
L'emblema dell'ordine reca due elementi fissi: il libro sacro e il cuore fiammeggiante trafitto da una freccia; a essi spesso si affiancano la cintura dell'abito agostiniano e le insegne della dignità episcopale di sant'Agostino (pastorale e croce patriarcale)