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Se,
per esempio, i genitori non vivono una vita cristiana, non frequentano la
comunità e neppure la Messa…sarà molto difficile per il ragazzo
"capire" che cosa vuol dire ricevere la Comunione…Neppure deve
essere determinante il fatto che "tutti i suoi amici fanno la comunione e
lui si sentirebbe tagliato fuori".
Non ci sono giorni fissi e neppure funzioni speciali per
incominciare a fare la Comunione: ogni giorno ed ogni Messa vanno bene. In
due sabati, alle ore 14.30, incontriamo i genitori ed i ragazzi che nelle
domeniche successive, o lungo la settimana, si accostano per la prima volta alla
Comunione.
Seguiremo, come sempre, la proposta fatta dai Vescovi
piemontesi fin dal 1971: "Quando si riuniscono i genitori ed i parenti, si
spieghino le ragioni che esigono una decorosa sobrietà negli abiti, esortandoli
ad usare un normale abito festivo (dal calendario liturgico 1971-72).
E' giusto circondare questo gesto sacramentale con un'atmosfera di gioia e con un po' di festa, ma ci sembra contro lo spirito del Vangelo esagerare nei regali e nei grandi ricevimenti e pranzi, distribuire confetti o addirittura bomboniere nelle classi, generando un senso di disagio e di competizione nei compagni e nelle famiglie. I risparmi possono servire a far vivere altri ragazzi nel Terzo Mondo.
Dobbiamo soprattutto tenere presente che l'ascolto
della parola di Dio, il catechismo, continua anche dopo aver fatto la
prima Comunione, anche da giovani, da adulti, per tutta la vita…
La prima Comunione non deve essere l'unica, ma la prima
di una lunga serie di gesti sacramentali per spezzare il Pane con Cristo ed i
fratelli, almeno con la Messa ogni domenica. E questo dipende dai genitori…. |