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![](antiqua.jpg)
Alla fine, grazie all'abnegazione di alcune persone che si rimboccano
le maniche e non la lingua, riuscirai ad avviare la macchina
organizzativa. Ma un altro "uff a sette teste" osteggia i tuoi
sforzi: fa capolino dagli sportelli e s'insinua negli uffici,
s'annida in pratiche complesse e in documentazioni astruse.
È un burocratico uff di carta bollata che rode il fegato, soffoca il cuore ed esplode in testa.
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La "cultura dell'uff" nasce tra i giovani. Dispiace ammetterlo, ma è così:
manca il mordente per far qualunque cosa, anche per divertirsi.
Persi dietro ad artifici elettronici di varia natura,
non riescono a gustare la gioia che deriva dal riflettere e
dal "fare" nel senso sia di organizzare, sia di produrre.
Dai giovani tracima nella fascia degli adulti, i quali,
poveretti, naufragano tra i mille impegni che l'attività lavorativa
e la vita familiare comportano. "Le iniziative sono importanti,
devono essere fatte si, ma dagli altri: io non ho tempo"!
Il fatto poi che i bambini e gli anziani, in genere, sembrano esenti
da questa sorta di malessere, non può proprio essere considerato
un grande affare.
La bilancia esprime così il suo verdetto e non bastano i cavilli
né le distinzioni di lana caprina per sovvertirlo in qualche modo:
se non ci fosse altro, faremmo meglio a lasciare ad altri il
fastidio d'impastar patate e tradizioni salutandoli con il più
largo dei sorrisi di beatitudine.
Ma dell'altro c'è; accipicchia se c'è!
C'è che ormai da molto tempo questa comunità, condannata a
partecipare alle celebrazioni più significative in maniera
quanto mai angusta e disagiata, coltiva il progetto di costruire
il nuovo edificio per il culto. |
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