La Storia della Pieve Una pieve e un ambiente storico Nascosta tra i vigneti, a sinistra della strada che risale la Valle d'Illasi e a qualche chilometro da Stra, sorge la Pieve di Santa Maria. Siamo allo sbocco della Valle d'Illasi dove l'economia e la cultura della montagna viene a incrociare quella della pianura. Per secoli montanari tedeschi, pellegrini provenienti da ogni dove e popolazione locale si sono incontrati in questa chiesa e ciascuno ha lasciato traccia del suo passaggio. L'attuale chiesa di Santa Maria della Pieve è sorta probabilmente nel secolo XI-XII in un territorio già ricco di storia fin dalle epoche primitive. Un impulso decisivo all'incremento demografico e a nuovi insediamenti fu la costruzione nel 148 a. C. della Via Postumia, grande strada consolare sorta per ragioni prevalentemente militari e divenuta una via di comunicazione fondamentale che congiungeva Genova all'Adriatico. Molto probabilmente la pieve di santa Maria nacque sopra, o in prossimità, di tempietti pagani di cui si conservano iscrizioni in onore di Mercurio, Apollo, Diana Lucifera e di divinità dei boschi come Silvano. La stessa vicinanza con la località Cadellara (Ca' de l'ara) sembra confermare la continuità "sacra" del luogo, prima sede di culti pagani e poi scelto per insediarvi la chiesa più importante di tutto il territorio di Colognola (nota 1). ![]()
Quando nasce la Pieve di Santa Maria? Di certo sappiamo che la pieve di Santa Maria è nominata per la prima volte nel 1145 in una bolla che il papa Eugenio III rilascia al vescovo Tebaldo di Verona per confermargli i propri diritti. Prima
di questa data possiamo solo avanzare delle congetture fondandoci su analogie con la
storia di altre pievi, su eventi storici documentati che riguardano il territorio di
Colognola e su ragionamenti di "buon senso". E' probabile dunque che l'attuale
chiesa sia sorta vicino o forse in sostituzione di un'area di culto di epoca romana: oltre
ai reperti archeologici è rilevante la vicinanza con la località Cadellara (Ca'
dell'Ara) che testimonia la presenza di are destinate ai sacrifici di divinità pagane.
La pieve di Santa Maria nei secoli XV-XVII Molte delle informazioni storiche e artistiche su Santa Maria della Pieve sono dedotte dalle visite pastorali dei Vescovi. In questi documenti, conservati presso la biblioteca della curia di Verona, sono contenuti i resoconti delle visite che, a cominciare dal secolo XV, il vescovo promuoveva nelle singole chiese per verificare lo stato materiale dell'edificio, promuovere la fede del popolo e del clero, accertare che i sacerdoti avessero un comportamento conforme alla morale cristiana e una adeguata preparazione culturale, contare le anime da comunione e il valore delle rendite che la parrocchia garantiva al suo rettore. Le successive informazioni sulla chiesa le abbiamo grazie alle quattro visite pastorali effettuate direttamente o tramite vicari tra il 1525 e il 1541 dal vescovo Matteo Giberti. Il compito di provvedere alla chiesa era affidato a un cappellano che viveva grazie alle elemosine della gente del luogo: egli, assieme ad altri cappellani , è definito più ignaro che esperto delle cose religiose ma moralmente ineccepibile visto che i testimoni giurano di non aver sentito né visto nulla di male nei suoi confronti. La Pieve di Santa Maria risultava di fatto dipendente dalla chiesa di SS. Fermo e Rustico con una rendita di circa 80 ducati. Nel 1565 il vescovo Valier ordinò che non si celebrasse il sacramento del battesimo se non in caso di necessità. Nel secolo XVI la chiesa aveva tre altari mantenuti dalla comunità mediante le opere della confraternita della Beata Vergine.(nota 3)
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