IL SUPPLIZIO DELLA CROCIFISSIONE |
Raffigurazione dell’esecuzione di Gesù.
Accanto al patibolo, oltre ai soldati, è presente la madre con il discepolo
Giovanni, insieme ad alcune pie donne che fanno lamenti su di lui. Il luogo
del supplizio è custodito da un manipolo di soldati. |
La crocifissione era
una punizione in uso presso diversi popoli, fra cui i Romani, che a loro
volta l'avevano probabilmente appresa dai Cartaginesi. Era utilizzata sia come
forma di tortura sia come pena capitale: in tal caso sulla croce l'agonia
poteva durare per giorni. Nella legislazione romana venivano puniti con la
crocifissione gli schiavi fuggitivi, i disertori e i ribelli delle province. Il condannato, nudo,
doveva attraversare la città con il patibolo (l'elemento orizzontale) sulle
spalle e raggiungere il luogo del supplizio. Le mani del condannato erano
legate o inchiodate al patibolo, mentre i piedi erano fissati con due chiodi,
oppure legati, al palo verticale. La morte avveniva dopo una lunga agonia e
per soffocamento. |
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Il legno era raro a Gerusalemme, e i condannati portavano
solo l’elemento trasversale della croce; l’asta verticale era invece fissa in
permanenza nel terreno, sul luogo dell’esecuzione. |
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La fine poteva essere
accelerata con la rottura delle ossa delle gambe oppure con un colpo di
lancia al cuore. Le persone crocifisse
erano custodite dai soldati e dopo la morte non avevano diritto alla sepoltura,
diventando cosi preda degli animali selvatici. I familiari o le persone
influenti potevano tuttavia ottenere che fosse loro consegnato il cadavere. Il condannato portava
appeso al collo una scritta che recava la causa della condanna al supplizio;
talvolta questa scritta era fissata alla croce. Nel 1968 è stato
ritrovato a Gerusalemme lo scheletro di una persona crocifissa; tra i resti è
stato recuperato l'osso del calcagno destro, ancora trafitto da un chiodo di ferro.
Sotto la testa del chiodo vi erano frammenti di legno d'ulivo. |
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Reperto archeologico che costituisce una prova storica,
finora unica, della morte inflitta per crocifissione ai tempi di Gesù: il
calcagno di un crocifisso trafitto da un chiodo di ferro. |