LA SEPOLTURA PRESSO GLI EBREI

 

 

Il cadavere di Gesù è trasportato nel luogo dov’è  scavata la tomba nuova di Giuseppe d’Arimatea.

 

All'epoca di Gesù, i modi di seppellire in uso presso gli Ebrei erano diversi. I defunti potevano essere interrati, in luoghi poco lontani dall'abitato. Ogni anno, prima di Pasqua, si usava evidenziare i tumuli e indicarne la presenza con una mano di calce bianca.

Gli Israeliti più abbienti si preparavano dei sepolcri scavati nella roccia, vicino ai centri abitati. Questi sepolcri, che in alcuni casi erano utilizzati da interi nuclei familiari, potevano essere formati da più camere: in quelli più semplici il cadavere era deposto su un piano ricavato nella pietra viva; l'ambiente dell'inumazione era preceduto da una piccola stanza che dava direttamente sull'esterno. Il sepolcro era poi chiuso da un enorme masso di forma cilindrica, che veniva fatto rotolare entro una guida fino a sigillarne del tutto l'apertura.

 

Veduta esterna di una tomba dell’epoca di Gesù scavata nella roccia.

 

 

A partire dall'epoca di Gesù, l'esterno e l'interno dei sepolcri andarono acquistando lineamenti architettonici sempre più netti, con cornici e decorazioni di derivazione ellenistica.

Un altro sistema di sepoltura consisteva nel deporre la barella sul terreno e quindi circondare il cadavere con macigni, formando un tumulo di forma rozzamente ovale. La salma veniva poi coperta di terra, e i macigni formavano il bordo della tomba. I cimiteri erano sempre fuori dei villaggi e delle città, entro le cui mura erano sepolti soltanto i membri della famiglia reale.

La sepoltura avveniva il giorno stesso della morte; il corpo veniva lavato e, in alcuni casi, cosparso di aromi profumati, poi veniva avvolto da un lenzuolo e da bendaggi.

 

Spaccato di una tomba a due camere come doveva essere ai tempi di Gesù.

 

 

 Il supplizio della crocifissione

Pietro