KIBEHO - RWANDA
Una Lourdes nel cuore
dell’Africa nera |
Le straordinarie apparizioni
della Madonna a Kibeho Una Lourdes nel cuore dell’Africa nera "Vi esorto a
pregare con fervore affinché questo Santuario di Kibeho
possa diventare il luogo da cui sorgerà un popolo rwandese
rinnovato nella fede, assetato di amore per il suo Dio, deciso a dimenticare
il triste passato della guerra fratricida, i cui segni terribili si
riscontrano dappertutto e, in modo particolare, in questo luogo". Così esordiva, la mattina del 31 maggio di un
anno fa, il Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel consacrare il nuovo
Santuario mariano dedicato a "Notre Dame des
Douleurs" a Kibeho,
luogo oramai divenuto meta di pellegrinaggi da ogni parte dell’Africa e del
mondo fin dall’inizio degli anni Ottanta. Quasi una nuova Lourdes nel cuore
dell’Africa nera. Le apparizioni della Vergine a Kibeho (dal 28 novembre 1981 al 28 novembre 1989) sono le
prime che si sono verificate in terra africana e sulle quali la Chiesa ha
espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una
lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico. Una dichiarazione del Vescovo di Gikongoro, la diocesi di appartenenza di Kibeho, preparata in accordo con la Congregazione per la
Dottrina della Fede, è stata resa nota in contemporanea, nel maggio 2003, in
Africa e in Vaticano, per ufficializzare quello che è un evento
straordinario. Un documento lungo ventitre pagine che rappresenta il frutto
di una lunga e prudente inchiesta da parte della Chiesa. "La Vergine Maria è apparsa a Kibeho, nella giornata del 28 novembre 1981 – ha
affermato il Vescovo Monsignor Augustin Misago – e nel corso dei mesi seguenti. Ci sono più
buone ragioni per crederlo che per negarlo. A questo riguardo, solo le tre
veggenti dell'inizio meritano di essere considerate come autentiche; si
tratta di Alphonsine Mumureke,
Anathalie Mukamazimpaka e
Marie-Claire Mukangango".
"Io sono la Madre del
Verbo" La storia di Kibeho cominciò
alle 12,35 di un sabato, il 28 novembre 1981, in un Collegio gestito da Suore
locali, frequentato da poco più di un centinaio di ragazze della zona. Un
Collegio rurale, povero, dove si imparava a diventare maestre oppure
segretarie. Era diretto da tre Suore che fungevano anche da insegnanti. Gli
altri insegnanti, una donna e cinque uomini, erano laici. Il complesso non
era dotato di Cappella e, quindi, non vi era un clima religioso
particolarmente sentito. Quel giorno tutte le ragazze del Collegio erano
nel refettorio. La prima del gruppo a "vedere" fu Alphonsine Mumureke, di sedici
anni. Secondo quanto lei stessa scrive nel suo diario, stava servendo a
tavola le sue compagne, quando udì una voce femminile che la chiamava: "Figlia
mia, vieni qui". Si diresse verso il corridoio, accanto al
refettorio, e lì le apparve una donna di incomparabile bellezza. Era vestita di bianco, con un velo bianco sulla
testa, che nascondeva i capelli, e che sembrava unito al resto del vestito,
che non aveva cuciture. Era scalza e le sue mani erano giunte sul petto con
le dita rivolte al cielo. La Madonna, come lei disse, non era proprio bianca
(muzungu) quale si vede nei santini, ma
neppure nera. Alphonsine affermerà, nella sua
testimonianza, di non riuscire a dire con esattezza di che colore fosse la
sua pelle. Alphonsine le domandò: "Chi
sei?"; e lei rispose, in lingua rwandese: "Io
sono la Madre del Verbo".
La Signora a questo punto chiese ad Alphonsine di insegnare alle sue compagne a pregare
perché esse non sapevano farlo o non lo facevano abbastanza, nonché a tenere
in stima la devozione a Maria, loro Madre. L’apparizione durò circa un quarto
d’ora. Alla fine, la Signora scomparve lentamente, alzandosi verso il cielo. Le compagne del Collegio lì presenti avevano
udito le parole di Alphonsine, ma non quelle della
Signora. Pensarono subito ad un attacco di isteria o che fosse vittima di
allucinazioni. Presto Alphonsine divenne il loro
zimbello, sicché nelle successive visioni ella domandò alla Vergine che
apparisse anche a qualche altra ragazza, in modo che tutte potessero credere.
E la Madonna l’accontentò. La sera del 12 gennaio 1982, Maria apparve ad Anathalie Mukamazimpaka, che
aveva allora 17 anni. Ma le ragazze del Collegio continuarono a non credere,
finché due mesi più tardi, il 2 marzo 1982, la Madonna apparve anche a Marie-Claire Mukangango, di 21
anni. Questa apparizione fu determinante, dal momento che Marie-Claire
era la più scettica e, data anche la sua maggiore età, esercitava una grande
influenza sulle altre compagne del Collegio. Per lei Alphonsine
era solo matta. Sosteneva con fermezza di non credere assolutamente alle
apparizioni. Ma quando pure lei dovette ammettere di aver visto la Madonna,
tutte le collegiali si arresero a tale evidenza. Da quel momento la notizia delle apparizioni si
diffuse assai velocemente in tutto il Rwanda,
attirando a Kibeho una folla sempre più imponente
di curiosi e di fedeli.
Un orribile fiume di sangue Secondo il racconto delle veggenti, la Madonna
apparsa a Kibeho come "Nyina
wa Jambo"
– in lingua locale: "Madre del Verbo" o "Madre di
Dio" – vuole portare, non solo a Kibeho e
alla terra africana, bensì al mondo intero, il suo messaggio evangelico, il
messaggio di suo Figlio Gesù, che è poi lo stesso di tutti i tempi e per
tutti i luoghi: l’amore per Dio e per il prossimo, invitando tutti gli uomini
alla conversione, alla penitenza e al digiuno. Il frutto di tutto ciò sarà
l’unità e la pace. Diversamente non ci potrà essere che odio ed inimicizie. È significativo, infatti, che in una delle
apparizioni, e precisamente in quella del 19 agosto 1982, di fronte a oltre
ventimila persone, i veggenti ebbero una spaventosa visione di quello che poi
dodici anni più tardi sarebbe accaduto nel loro paese, con il genocidio rwandese. Quel giorno la "Signora" apparve ai
veggenti a turno. Il suo volto era triste, sembrava assai contrariata. Alphonsine, una del gruppo, disse che piangeva. E anche i
veggenti cominciarono a piangere e a battere i denti dalla paura. L’apparizione fu eccezionalmente lunga, ebbe una
durata complessiva di circa otto ore; e le immagini della visione furono
tremende: "un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda,
cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, teste
mozzate, un albero immerso nelle fiamme, un mostro spaventoso, un abisso
spalancato…". Fatti terrificanti che poi si sarebbero tristemente avverati
allo scoppio della guerra civile fra le etnie degli Hutu
e i Tutsi che avrebbero funestato anni dopo il Rwanda. Alcuni dei veggenti scomparvero proprio nei
massacri del 1994. "Il sacrificio di migliaia di persone
uccise nella vecchia chiesa e intorno ad essa – ha
ricordato il Cardinale Sepe, il giorno
dell’inaugurazione del Santuario mariano di Kibeho
–, grida con voce forte verso tutti noi e ci invita ad incamminarci su una
nuova strada, sulla strada della pace, del perdono reciproco delle colpe arrecate
e sulla strada della riconciliazione. Il vero popolo di Dio non può
nutrire sentimenti di odio, di divisione, di vendette, di disprezzo, che sono
estranei a Dio e al suo amore".
Universale messaggio di salvezza Le apparizioni di Kibeho
sono state considerate per molto tempo con scetticismo e sospetto. Una
Commissione medica internazionale ha condotto a suo tempo accuratissimi esami
sulla salute fisica e mentale di tutti i giovani veggenti coinvolti nelle
apparizioni. Altre tre ragazze (Stephanie
Mukamurenzi, Agnes Kamagaju, Vestine Salima) ed un
ragazzo, Emmanuel Segatashya, furono infatti coinvolti
nel fenomeno delle apparizioni; ma soltanto i racconti delle prime tre
veggenti (Alphonsine Mumureke,
Anathalie Mukamazimpaka e
Marie Claire Mukangango) sono stati ritenuti i più convincenti. Il fatto però che le apparizioni ricevute dagli altri
quattro ragazzi non siano state approvate non significa necessariamente che
il Vescovo le ritenga false, ma soltanto che la Commissione diocesana non ha
trovato in esse elementi sufficienti per qualificarle come sicuramente
attendibili. La Santa Vergine è apparsa a tre ragazze del luogo, ma i suoi
messaggi si rivolgono a tutto il mondo. Disse infatti la Madonna a Marie-Claire: "Io mi rivelo dove voglio, quando
voglio e a chi io voglio. Io non vengo soltanto per Kibeho,
non soltanto per la diocesi di Butare, non soltanto
per il Rwanda, non soltanto per l’Africa, ma per il
mondo intero. Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe. Meditate sulle
sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate
il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi, per ricevere la grazia di
pentirvi". Alla veggente Alphonsine,
Maria disse: "Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per
il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi
siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto
molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrargli la vera
strada…".
Come per altre apparizioni mariane, il messaggio
fondamentale di Kibeho è l’invito alla conversione,
alla preghiera e al digiuno. Nei suoi accorati appelli, Maria sottolinea
l’importanza di amare il prossimo e di non sottovalutare il reale potere
della preghiera, specialmente del Santo Rosario. Alphonsine
ha detto: "Se Maria sta venendo a Kibeho, è
per preparare il ritorno di suo Figlio. Il mondo si sta avvicinando alla
fine. Il ritorno di Gesù è vicino. Ma la fine del mondo non è una
punizione. La Vergine Maria viene per avvisarci di prepararci per il
ritorno di suo Figlio. Dobbiamo soffrire con Gesù, pregare ed essere
apostoli per preparare il suo ritorno". Maria Di Lorenzo |
I veggenti Alphonsine
Mumureke: Alphonsine
si trovava nel refettorio della sua scuola quando improvvisamente sentì
dietro di sé una voce che la chiamava: "Figlia mia!", era la Madre
di Cristo. La Madonna era bellissima, era scalza, indossava una veste bianca
senza cuciture e un velo bianco sulla testa. Le sue mani erano giunte sul
petto e le dita puntavano al cielo. Alphonsine le
chiese: "Chi sei?", la risposta fu: "Sono la Madre del
Verbo". Durante
questa estasi – come le dissero poi le compagne – la ragazza parlava diverse
lingue: francese, inglese, la sua lingua madre (il kinyarwanda)
ed altre a lei sconosciute. Le sue
insegnanti e le compagne pensarono che Alphonsine
stesse male, non potevano credere che avesse davvero visto la Madonna.
Durante un’estasi le fecero una bruciatura sulla pelle di una mano ma lei non
si accorse di niente e non si mosse minimamente. La Madonna in quel momento
le disse: "Sai che ti stanno bruciando"? Alphonsine
di scatto tirò via la mano, ma era quella sbagliata! Alla fine le compagne si
convinsero che Alphonsine non era affatto matta
come pensavano ma che davvero aveva visto la Madonna. La notizia delle
apparizioni si diffuse molto velocemente in tutto il Ruanda e attrasse a Kibeho imponenti folle di fedeli. Le apparizioni di Alphonsine sono state approvate dal vescovo. Anathalie
Mukamazimpaka: Marie-Claire Mukangango: La sua
prima apparizione avvenne il 2 marzo 1982; le sue apparizioni durarono sei
mesi. La Madonna scelse lei per esortare gli uomini a meditare sulle
sofferenze di Nostro Signore e sul profondo dolore di Sua Madre. Le
apparizioni di Marie-Claire sono state approvate
dal vescovo. Stephanie
Mukamurenzi: Agnes
Kamagaju: Emmanuel
Segatashya: Ebbe
apparizioni sia di Gesù che della Madonna. Gesù stesso gli insegnò come fare
il segno della Croce, come pregare il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Rosario.
Segatashya venne battezzato nel 1983 e decise di
prendere il nome di Emmanuel, come chiestogli da Gesù. La
gente si chiedeva con stupore da dove gli venisse la conoscenza del
sacramento della Penitenza e del concetto di peccato. Vestine
Salima: Le sue
apparizioni iniziarono nel luglio del 1980 nella sua casa. Inizialmente ne
vennero a conoscenza solo sua sorella Teofista e i
suoi genitori. La prima apparizione pubblica avvenne il 15 settembre 1982
mentre si trovava a scuola; l’ultima il 24 dicembre 1983. Vestine annotò nel
suo diario i contenuti delle apparizioni. Le prime apparizioni furono quelle
di Gesù, poi le apparve anche la Vergine Maria. I messaggi vennero diffusi in
molte parrocchie del Ruanda col permesso del Vescovo Gahamany.
Il 29 gennaio 1982 Vestine pregò il Rosario con le braccia estese nel segno
della Croce. Le sue braccia rimasero completamente immobili su quella
posizione per circa mezz’ora. Marie-Claire
rimase uccisa nella città di Byumba nell’estate del
1994, assieme al marito. Emmanuel morì durante la fuga da Kigali.
Vestine sarebbe invece morta a causa di una malattia cardiovascolare. Solo Anathalie, Agnes and Alphonsine riuscirono a sopravvivere agli orrori della
guerra. I fenomeni mistici Il 20
marzo 1982 Alphonsine annunciò a una delle suore,
alla direttrice della scuola e a una delle sue compagne: "Sarò come
morta, ma non seppellitemi!". La Madonna le aveva fatto sapere in
anticipo che l’avrebbe portata con sé in un viaggio. Secondo diversi
testimoni durante questo "viaggio", durato circa sei ore, il corpo
di Alphonsine rimase in uno stato di coma e di
rigidità. Alcuni sacerdoti e il personale medico a cui fu consentito di
assistere Alphonsine, effettuarono molti test sul
suo corpo. Le conficcarono addirittura degli aghi sotto le unghie,
controllarono la sua respirazione e provarono a sollevarla: sembrava che
fosse diventata come un pesantissimo blocco di legno di almeno cento chili,
affermarono i testimoni. Anche Anathalie ebbe tre esperienze simili, tre viaggi mistici.
I primi due durarono rispettivamente quattro e sette ore e vennero studiati
da un comitato di investigazione. Vestine
ebbe anche lei esperienze mistiche analoghe a quelle di Alphonsine e Anathalie. Il suo
"viaggio" durò per ben 40 ore. Anche in questo caso, durante il
verificarsi del fenomeno, il suo corpo venne esaminato da un comitato di
investigazione. Anathalie
digiunò per 14 giorni, dal 16 febbraio al 2 marzo 1983 e in questo periodo
visse soltanto della Santa Eucarestia. Nei primi otto giorni del digiuno non
bevette e non mangiò assolutamente niente; nei giorni successivi bevette solo
qualche sorso d’acqua. Durante questo periodo una commissione
medico-teologica la controllò minuziosamente; otto suore si alternavano
giorno e notte per seguirla. I medici conducevano ogni giorno numerosi esami
per tenere sotto controllo il suo stato di salute. Non venne riscontrato il minimo
segno di disidratazione. La veggente non mostrava neanche il tremolio tipico
delle persone che si sottopongono a un digiuno prolungato. Emmanuel
digiunò per 18 giorni, dal 7 marzo al 24 marzo 1983. Nei primi sette giorni
mantenne un digiuno molto stretto, senza cibo né acqua. Nei giorni successivi
prese solo un po’ d’acqua. Anche Emmanuel venne tenuto sotto costante
controllo da un team medico. Tutti
i veggenti affermarono che questi digiuni erano stati chiesti dalla Madonna. Alla
fine del 1983 terminarono tutte le apparizioni, tranne quelle di Alphonsine che ebbero fine il 28 novembre 1989. La
Madonna annunciò ad Alphonsine un segreto che
avrebbe dovuto essere rivelato solo quando fosse arrivato il momento
opportuno. Le
visioni spesso erano comuni per tutte le ragazze. Le veggenti alcune volte
cantavano delle canzoni, altre volte cadevano per terra in estasi. Alcuni messaggi La
Madonna disse ai veggenti di Kibeho: "Sono
venuta per preparare la strada a mio Figlio per il vostro bene e voi non
volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti
dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e
sono venuta per mostrargli la vera strada". In
un'altra occasione la Madre di Dio spiegò: "Chi mi cerca mi trova! Io mi
rivelo dove voglio, quando voglio e a chi io voglio. Io non vengo soltanto
per Kibeho, non soltanto per la diocesi di Butare, non soltanto per il Ruanda, non soltanto per
l’Africa, ma per il mondo intero". Ad
Emmanuel Gesù disse: "…Il mondo è pieno di odio. Voi riconoscerete il
momento del Mio ritorno quando vedrete scoppiare le guerre di religione.
Quando vedrete accadere questo, sappiate che sto per arrivare. Nulla potrà
fermare queste guerre". Nostra
Signora disse a Vestine che il mondo non solo è diventato indifferente a Dio
ma si è messo contro di Lui. Gli uomini devono pentirsi e chiedere perdono.
Durante una visione che durò quaranta ore, dal Venerdì Santo alla domenica di
Pasqua (1 - 3 aprile 1983; durante tutto questo tempo la ragazza rimase in
coma) la Madonna mostrò a Vestine il destino di chi rifiuterà di pentirsi: il
Purgatorio e l’Inferno. Vestine raccontò di essere stata condotta dalla
Madonna in luoghi che non erano sulla terra. Disse di essersi trovata in un
universo differente dal nostro, diversissimo da quello che conosciamo o da
qualsiasi altro che possiamo immaginare. Visitò un luogo dove vide un immenso
fuoco. La grande sofferenza di quel luogo non era dovuta tanto al fuoco in sé
quanto alla totale assenza di Dio. Visitò
anche un luogo dove vide molti bambini che pregavano e cantavano. Anche se
apparentemente potevano sembrare felici stavano soffrendo, spiegò Vestine. La
Madonna riferendosi a questa visione le disse che il Purgatorio è un luogo di
riconciliazione prima di raggiungere Dio. Alla veggente venne anche mostrato
un luogo di splendida luce e perfetta felicità, il Paradiso. Vestine
parlava spesso dell’imminente ritorno di Gesù e supplicava la gente di
prepararsi per questo evento. Sottolineava il bisogno per tutti sulla terra
di accostarsi al più presto alla Confessione per ottenere il perdono di tutti
i peccati dell’umanità attraverso questo sacramento. La ragazza metteva
l’accento sulla necessità di staccarsi dai beni terreni e di concentrarsi
invece su una continua ricerca di Dio. Anathalie
diceva che Maria in questo momento sta chiedendo all’umanità di svegliarsi
dal suo torpore. Dobbiamo dedicarci alla preghiera - aggiungeva la veggente -
dobbiamo sviluppare in noi stessi le virtù della carità, della disponibilità
e dell’umiltà. Il 27
marzo 1982 la Madonna disse a Marie Claire: "Il mondo è sull’orlo di una
catastrofe". La veggente diceva alla gente: "Meditate sulle
sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate
il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi per ricevere la grazia di
pentirvi". Gesù
in diversi messaggi affidati ad Emmanuel ha detto: "Questo mondo finirà.
Preparatevi finché c’è ancora tempo. Quando ritornerò sulla terra l’anima
ritroverà il corpo che aveva prima…Non è rimasto molto tempo". "Solo
Dio perdona i peccati ma vuole che usiamo gli uomini per questa missione.
Guardatevi dai peccati di ipocrisia, maldicenza, calunnia. Essi sono
fornicazioni della lingua. Quando vivevo sulla terra ho abbracciato la
povertà. La vera ricchezza risiede nel cuore". "Come
è possibile che qualcuno dica che ama Gesù, che lo adora e che vive lontano
dal Cuore Immacolato di Sua Madre? Mia Madre è la Madre del mondo". "Gli
uomini dovrebbero pregare assieme con fervore. Non chiedete miracoli perché in
Cielo non arriverete con i miracoli ma attraverso la preghiera sincera che
proviene dal vostro cuore. Il Rosario è la forza del cristiano". "Troppe
persone trattano il loro prossimo senza amore, senza onestà, senza
compassione". Gesù
ad Agnes ha detto: "Di alla gente: smettete di
prendere strade diverse. Dovete scegliere l’unica strada: penitenza e
distacco dalle cose del mondo…Il comportamento dei giovani e le loro idee
sono in contrasto con ciò che Dio si aspetta da loro. Essi non devono usare
il loro corpo come strumento di piacere…Anziché essere al servizio di Dio
sono al servizio del denaro…Pregate Mia Madre perché vi mostri la giusta
strada che porta a Dio". Alphonsine
spiega: "Se Maria sta venendo a Kibeho è per
preparare per il ritorno di suo Figlio". Il 15
settembre 1982 la Madonna disse a Marie Claire: "Perché alcuni non credono che sono venuta
per convertire il mondo? Sto chiedendo loro di correggersi ma essi si
rifiutano di farlo". In un
messaggio dell’8 settembre 1982 riferito da Emmanuel si parla dei religiosi:
"I sacerdoti e i religiosi non si occupano abbastanza di quelle persone
che sono malate, fisicamente e moralmente. Se hanno promesso liberamente di
restare fedeli al loro voto di castità lo devono osservare fedelmente. I
sacerdoti e i religiosi sono stati anche ammoniti sul fatto di essere troppo
attaccati al mondo e alle ricchezze". |
E’
accaduto in Rwanda, in Africa IL
PRODIGIO DEL SOLE COME
A FATIMA Un nuovo santuario mariano è stato
consacrato in Rwanda, nazione del Centro Africa, e
precisamente a Kibeho, sul luogo dove, tra il
novembre 1981 e il dicembre 1983 si è verificata una lunga serie di
apparizioni della Madonna. La notizia è passata quasi inosservata,
in Italia e in Europa in generale. I media
non se ne sono interessati, poco anche quelli cattolici. Eppure, a voler
leggere il fatto in una prospettiva profetica, si ha l’impressione che si sia
trattato di un evento religioso di enorme importanza. Così, infatti, sostiene Padre Gianni Sgreva,
passionista, che conosce a fondo i fatti di Kibeho
per aver scritto un libro fondamentale sull’argomento: “Le apparizioni della Madonna in Africa: Kibeho”
pubblicato dalle Edizioni “Shalom”. <<Sono le prime apparizioni mariane
che si verificano in terra africana>>, dice Padre Gianni. <<Si
sono verificate in un momento particolarmente critico per il continente nero,
ma anche pieno di profondi significati cristiani. Il Papa, la Chiesa,
guardano all’Africa con grande speranza>>. Padre Gianni Sgreva,
53 anni, laureato in teologia e scienze patristiche, è un esperto di
tematiche mariane. Ha fondato lui stesso una congregazione religiosa mariana,
“Comunità Mariana Oasi della Pace”, che ha già tredici sedi in giro per il
mondo.
<<In genere>>, continua Padre Gianni Sgreva <<questi fatti prodigiosi hanno
sempre un significato “concreto”. Sono un aiuto soprannaturale che arriva per
dare indicazioni, segni, utili a capire e a decifrare eventi. La Madonna è vera madre degli uomini. Nel
corso della storia si è sempre data da fare per evitare sofferenze, stragi,
deviazioni, errori, ai suoi figli. Questo è il senso dei suoi interventi
soprannaturali nel mondo. Nel 1981, il Rwanda era
una piccola nazione poverissima, ma discretamente tranquilla. Nessuno avrebbe
potuto immaginare da quali drammatiche vicende sarebbe stata travolta dopo
poco tempo. Lo sapeva però la Vergine Maria ed è accorsa per cercare di
impedire o almeno di arginare quella fiumana di sangue <<E va anche detto subito che le
apparizioni della Madonna a Kibeho non sono
“presunte apparizioni”. Sono apparizioni “vere”, riconosciute tali dalla
Chiesa al termine di una lunga inchiesta e un rigoroso processo. Il vescovo
del luogo, monsignor Augustin Misago, esaminati i
documenti dell’inchiesta e gli atti del processo, in data 29 giugno 2001 ha
emanato un documento ufficiale dichiarando che le apparizioni della Madonna a
Kibeho erano da ritenersi “vere” e “autentiche”>>. <<Padre Gianni, può riassumerci
brevemente come sono iniziate quelle apparizioni?>>. <<Tutto cominciò il 28 novembre
1981, in un collegio di studentesse, tenuto da Suore di una Congregazione
religiosa ruandese. Erano le 12,35. Le ragazze del collegio erano nel
refettorio. Alphonsine, 16 anni, stava servendo le compagne
a tavola quando sentì una voce che la chiamava: “Figlia mia, vieni qui”. La voce proveniva
dal corridoio, accanto al refettorio. Alphonsine si
diresse da quella parte e vide una giovane donna di bellezza
incomparabile: “Chi sei?”, chiese
stupefatta, e la donna rispose: “Ndi Nyina Wa
Jambo”, cioè “Io sono la Madre del Verbo”. Disse ancora: “Vengo a rassicurarti perché ho ascoltato le tue preghiere. Vorrei
che le tue compagne avessero più fede, perché non credono abbastanza”. <<Il collegio ospitava 120 ragazze
interne, suddivise in tre classi che le preparavano a diventare segretarie
d’azienda o insegnanti elementari. Era diretto da tre suore che fungevano
anche da insegnanti. Gli altri insegnanti erano laici: una donna e cinque
uomini. Non era dotato di una cappella. Non c’era quindi un clima religioso
particolarmente sentito>>. <<Come reagirono le ragazze del
collegio e le suore?
<<Pensarono che Alphonsine fosse
isterica o che fosse vittima di
allucinazioni. Alphonsine divenne lo zimbello delle
compagne. Nessuno prendeva sul serio ciò che raccontava e lei soffriva di
questa situazione. Pregò la Madonna di apparire anche ad altre ragazze in
modo che potessero credere, e la Madonna la accontentò. La sera del 12 gennaio
1982 la Madonna apparve anche a Nathalie Mukamazimpaka, che aveva allora 17 anni. Ma non servì
per far cadere lo scetticismo. Alphonsine continuò
a chiedere alla Madonna di apparire ancora ad altre ragazze, e ancora la
Madonna la accontentò. Il 2 marzo
1982, la Vergine apparve a Marie-Claire Mukangango, 21 anni. Questo fatto fu determinante. Marie-Claire era la scettica più accanita e, data la sua
età, condizionava il comportamento di tutte le altre collegiali. Quando anche lei raccontò di aver visto la
Madonna, tutte si arresero. E da quel momento nel Collegio si cominciò a
prestare seria attenzione a quei fenomeni>>. <<La Madonna di che colore aveva la
pelle? <<Questo
è un particolare importante. Non era di pelle nera e neppure di pelle bianca.
Le veggenti sono concordi nel dire che era una donna giovane e bellissima,
con la pelle vellutata, ma di colore indecifrabile, aveva cioè
caratteristiche fisiche non attribuibili a una specifica etnia, quasi che la
Madonna avesse voluto assumere le sembianze generali di una persona e non di
una persona appartenente a un popolo, a una razza>>. <<Tutte le apparizioni
soprannaturali che si verificano, hanno in genere lo scopo di lasciare dei
messaggi ai credenti: qual è il
messaggio delle apparizioni di Kibeho? <<I
messaggi lasciati dalla Madonna alle veggenti di Kibeho
non riguardano solo la popolazione ruandese. Lo ha
esplicitamente detto la Vergine stessa a Marie-Claire:
“Quando io mi faccio vedere e parlo a
qualcuno, intendo rivolgermi al mondo intero”.
Quindi, il messaggio di Kibeho è un messaggio per
il mondo. Ed è un messaggio urgente e accorato. Un messaggio preoccupato. La
Madonna a Kibeho parla di “un mondo senza Dio”, che non ha pace perché “ignora i valori dello spirito”. Non li combatte, li “ignora”. La
Vergine dice di essere venuta a consolare i suoi figli, invitandoli all’unità
e alla pace, attraverso la conversione, la preghiera, la penitenza e la
partecipazione alla Passione di Cristo. Si presenta come la “Vergine della
sofferenza”, l’Addolorata”>>. <<Durante
alcune apparizioni, però, la Vergine fece vedere ai veggenti episodi di
stragi che poi riguardarono specificatamente il Rwanda>>. <<E’
vero. Durante l’apparizione
del 15 agosto del 1982, i veggenti ebbero
una chiara visione di ciò che sarebbe accaduto alcuni anni più tardi nel loro
Paese. Quel giorno la “Signora”
apparve molto triste. Alphonsine disse di averla vista in lacrime. E anche
il comportamento dei veggenti fu diverso dal solito: piansero, tremarono, battevano
i denti dalla paura. L’apparizione fu eccezionalmente lunga, durò,
complessivamente, otto ore. Le ragazze raccontarono, poi, di aver visto “un
fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati
senza che nessuno si curasse di seppellirli, un abisso spalancato, un mostro
spaventoso, teste mozzate”.
<<Quello che accadde in seguito in Rwanda non ha fatto che confermare quella visione
tremenda. Quando scoppiò, in quel Paese, la guerra civile tra diverse etnie,
i Tutsi e gli Hutu, ci
furono massacri spaventosi. Il 7 aprile 1994 circa ventimila Tutsi e Hutu moderati si
rifugiarono proprio nel luogo dove erano avvenute le apparizioni e dove era
sorta una cappella per ricordarle, e lì furono massacrati. L’anno successivo
andarono al potere i Tutsi e cominciarono le
vendette. A Kibeho si erano rifugiati gli Hutu a decine di migliaia. Era stato costituito un enorme
campo profughi con 250 mila persone. Il 18 aprile 1995 quel campo fu preso d’assedio dall’esercito
patriottico ruandese dominato dai Tutsi che
spararono in continuazione per alcuni giorni addosso ai profughi. Non si è
mai saputo quante persone furono uccise. In quell’occasione
le strade del paese erano cosparse di sangue, come nella visione che i
ragazzi avevano avuto quattordici anni prima>>. <<Lei era presente alla recente
consacrazione del nuovo Santuario sorto sul luogo delle apparizioni>>.
<<Si, per quell’occasione accompagnai
il cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, inviato dal Papa a eseguire
la consacrazione del Santuario. Fu una cerimonia bellissima. Erano presenti
tutti i vescovi ruandesi, il Nunzio apostolico,
duecento sacerdoti e molti molti pellegrini.
Qualcuno ha detto che c’erano circa centomila persone. Ed ho assistito anche
a un fatto straordinario, una specie di prodigio>>. <<Ce lo può raccontare?>> <<Erano le 10 del mattino.
Avevamo appena iniziata la processione per raggiungere il nuovo Santuario da
consacrare. Faceva già molto caldo. Improvvisamente, qualcuno ha cominciato a
gridare dicendo di guardare il sole. In un attimo, tutti avevano gli occhi puntati verso il cielo e
la processione si è fermata. Davanti al nostro sguardo si presentava uno spettacolo stupefacente. Il sole, fortissimo in Rwanda
a quell’ora del mattino, si lasciava guardare senza
provocare alcun fastidio agli occhi. E vicino al sole, si vedeva un altro
astro, più piccolo, con le dimensioni della luna, lucentissimo, che
danzava, girando intorno al sole, tra uno sfavillio di mille colori.
Era una scena fantastica, di una bellezza indescrivibile. Il fenomeno è stato
visto da tutti, è stato anche fotografato e filmato, ed è durato esattamente otto minuti. Un tempo più che sufficiente non solo per
escludere ogni tipo di suggestione, ma per poter raccogliere dettagli e
particolari essenziali a una valutazione ponderata. Si è trattato certamente
di un “segno” del cielo, come era accaduto a Fatima il 13 ottobre 1917. La
Madonna ha voluto farci sapere che era vicina a noi in quel giorno di
festa>> |
Riconosciute
le apparizioni di Kibeho
(da
"La Stampa" del 30 giugno) ...la
Chiesa riconosce che la Madonna è realmente apparsa a Kibeho,
in Ruanda, nel 1981. Una dichiarazione del vescovo di Gikongoro,
la diocesi di appartenenza di Kibeho, preparata in
accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stata resa nota in
contemporanea in Africa e in Vaticano, per ufficializzare quello che è un
evento straordinario. Le ultime apparizioni approvate ufficialmente dalla
Chiesa sono quelle di Akita (1969) in Giappone, e
Finca Betania (1976) in America Latina; mentre per
l'Europa bisogna arrivare fino al 1933, con due manifestazioni soprannaturali
a Beauraing e Banneux,
per trovare un «sigillo» ecclesiastico. La
storia di Kibeho cominciò alle 12,35 di un sabato,
il 28 novembre 1981, in un collegio gestito dalle suore, frequentato da poco
più di un centinaio di ragazze della zona. Un collegio rurale, povero, dove
si imparava a diventare maestre, o segretarie. La prima del gruppo a «vedere»
fu Alphonsine Mumureke,
nata nel 1965. Mentre serviva le compagne nel refettorio, udì una voce
femminile che la chiamava. Si diresse verso il corridoio, si inginocchiò e le
apparve una donna. Altre persone furono coinvolte a poco a poco nel fenomeno;
ma solo le prime tre veggenti appaiono convincenti. |