Spiegazione dell'Icona "Madre del Salvatore"
La scena dell'Adorazione dei magi, rappresentata nelle catacombe dalla fine del II secolo, ha dato l’ispirazione iconografica per l’immagine della Madre del Salvatore. È la più antica e proprio per questo la più essenziale.
Maria appare seduta sul trono con due cuscini, come era la rappresentazione dell' imperatore nel mondo antico, una maniera di dimostrare l’importanza del personaggio. Proprio in questo senso gli artisti cristiani hanno usato il linguaggio imperiale per far capire l’importanza del bambino, il vero Signore del Mondo. I due cuscini servono inoltre a farci capire le due nature di questo bambino: Vero Dio e Vero Uomo! Il nucleo centrale del Mistero Divino rivelato a noi: l’Incarnazione del Verbo. Noi siamo a tanti secoli dalla mentalità imperiale, ma il nesso con l’universo simbolico rimane e riesce a farci capire che siamo davanti a una manifestazione divina, una Teofania. Non siamo davanti a una donna qualsiasi con il suo figliolo, ma davanti al Verbo incarnato che si è fatto uomo per farci diventare divini, figli di Dio.
La Madre che abbiamo davanti a noi è come un bellissimo Trono del Figlio; è proprio in questo senso che le linee del disegno vanno verso di lui, e anche se il nostro sguardo comincia negli occhi di Maria, finisce in quelli di Gesù, non per niente i padri antichi la chiamavano la Porta del Paradiso! Il suo sguardo intenso ci cattura in silenzio per condurre a lui! Coloro che entrano in chiesa per pregare portando tutti i propri dolori e fatiche sono accolti da Lei, che col volto sereno e sicuro offre un primo sollievo e dopo presenta Colui che è il centro di tutto: ci aiuta a con-centrarci con l’Unico. Le sue mani presentano il Bambino come allora ai magi, senza dire parole.
Gesù avvolto in fasce e coricato è come un pane sul altare, e qui la Vergine è simbolo della Chiesa che continua a offrire Gesù Eucaristico al mondo. Non abbiamo altro da fare che accogliere anche in silenzio il Dono supremo di Dio. Non una Teofania terrorizzante ma un Dio che si rivela donandosi a noi. La Salvezza non poteva essere imposta perché nel Regno dell' Amore l’entrata è sempre la libertà, e quindi parliamo di un linguaggio d’Amore, con l'attirare l’attenzione, la seduzione della Bellezza Divina, con l’umile offrirsi. Così lui ci salva.
Ancora la Vergine rimane come colei che è stata la prima ad essere salvata, le sue vesti sono luminose e riflettono questo mistero. I colori del fondo vorrebbero essere questa vibrazione serena della Luce di Cristo nella materia.
Seguendo una antica tradizione iconografica la tonaca della Madonna è blu, come segno della umanità e il mantello rosso come segno di regalità, divinità, per mostrare in Lei la prima creatura rivestita dalla divinità.
Le piccole stelle sulla tonaca fanno riferimento a un antico inno alla Vergine (Akatistos) dove si dice che Colui che tutto l’universo non può contenere, la Vergine ha contenuto nel suo grembo.
Una opera d’arte non si capisce se non con il tempo “perduto” con essa, e quando si tratta di arte sacra ancora di più.
Sarà questa storia di sguardi scambiati con Lei a rivelare i suoi segreti più belli
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