CON IL
ROSARIO
UN
«CORO» PER LA PACE |
Il mondo ha bisogno di pace: nelle nazioni, nelle famiglie. Ma la
pace, come l'acqua dei fiumi, sgorga da una sorgente, che si chiama
amore. Ma come risalire alla fonte dell'amore? Con la preghiera! Ce
lo insegna Gesù, ce lo ribadisce la Chiesa. Ce lo ricorda il Papa
anche in questi giorni, facendoci un regalo speciale: una lettera
intitolata «Il Rosario della Vergine Maria». Si tratta di una
lettera dedicata a una delle più belle e popolari preghiere
cristiane. Quella che si recita tenendo in mano la corona una
collana che con i suoi «grani» rievoca i «misteri», cioè gli episodi
cruciali della vita di Gesù e di Maria.
I misteri del Rosario sono 15, e sono i «misteri della gioia» (come
la nascita di Gesù), del «dolore» (come la morte in croce) e della
«gloria» (come la Resurrezione).
Ripercorrerli pregando è come immergere la propria vita nella vita
di Gesù. Ma per rendere il regalo ancora più speciale, il Papa ha
introdotto altri 5 «misteri» e li ha chiamati «misteri della luce».
Ecco in sintesi
IL NUOVO ROSARIO
Con la preghiera del Rosario noi «contempliamo il volto di Cristo
con gli occhi della Madonna» (Giovanni Paolo II). La «corona» del
Rosario va «sgranata» quotidianamente e così diventa un’«arma»
potente per ottenere il dono della pace.
Facciamolo soprattutto durante questo anno, proclamato da Giovanni
Paolo II «Anno del Rosario» per ricordare il Suo 25° anno di
Pontificato.
Il parroco P. Umberto
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IN
CAMMINO CON GESU’ E MARIA |
Anche quest'anno con le processioni del
SS. Crocifisso, patrono della nostra isola, e della Madonna del Rosario,
protettrice dei pescatori, si chiude. quell'aspetto della fede, ancorato
ad una profonda tradizione popolare, caratterizzato dal trasporto, per
le vie del paese, dei sacri simulacri del Cristo Crocifisso e di Maria
sua madre.
Tradizione popolare che, però, non deve esaurirsi in semplice usanza ma
deve servire a crescere per completare quel cammino di fede al quale
tutti noi cristiani siamo invitati per partecipare... alla «conquista»
di Gesù.
Cerchiamo di guardare oltre la festa e lo stare in piazza!
Le processioni sono, soprattutto, preghiera e, per questo, devono
rappresentare un m odo gioioso di stare insieme, e creare quella unione
nella comunità che, purtroppo, spesso viene meno!
A volte, non è facile accettare gli altri attorno a noi ma, se si
realizza questa comunione nella preghiera, più facilmente realizzeremo
l'unità del nome del Padre.
In cammino dietro il Crocifisso (u Signuri) ricordiamoci di quell'Uomo
Dio, umile e potente, che ha steso le braccia anche per noi.
Davanti
a questo immenso amore chiediamo la pace per le nostre inquietudini e il
sostegno per questo cammino di vita che si presenta come un sentiero, a
volte, tortuoso.
Nella sua morte, secondo la Sua parola, possiamo trovare la via giusta
per portare a termine anche la nostra vita in pienezza e felicità.
Ci accompagni sempre la sua grazia e fedeltà per proclamarLo nostro Re e
cantare a Lui ogni Lode.
L'esempio di Maria, madre di Cristo e dell'umanità, la recita del Suo
Rosario (così caro al nostro Papa, esempio di umiltà e di completa
sottomissione alla volontà del Signore), ci aiutino a mettere da parte
tutte le nostre paure e le nostre dissidenze per disporci all'aiuto dei
nostri fratelli guardandoli non con occhi di UOMINI bensì con occhi di
DIO.
Chiara
«… nulla di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga Colui
che totalmente a voi si offre»
(Francesco D’Assisi)
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