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RIFLESSIONI


Il 24 gennaio i rappresentanti di 11 fedi diverse, tra cui anche l’Islam e l’Ebraismo si sono riuniti ad Assisi per pregare per la Pace.
L’incontro è stato voluto da Giovanni Paolo II il quale già nel 1986, con la dichiarazione conciliare Nostra Aetate, affermava che «i raggi della Verità che illumina tutti gli uomini si trovano anche nelle tradizioni» e che «lo Spirito soffia dove vuole».
Del resto, in linea con questo pensiero, già in passato il Papa aveva chiesto perdono per l’intolleranza manifestata da alcuni uomini di Chiesa e sfociata in orrori come le persecuzioni e le crociate.
Nell’incontro di Assisi non vi sono state preghiere comuni ma momenti separati di raccoglimento nel rispetto delle diverse tradizioni (ai Mussulmani è stata riservata, per esempio, una sala orientata verso la Mecca).
Questo avvenimento ha voluto ribadire fortemente che non è ammissibile spegnere vite nel nome di Dio in quanto esistono valori che sono propri della natura dell’ uomo e che accomunano ogni cultura.
Noi cristiani, in particolare, dovremmo rifarci ad un Prezioso Modello: Gesù infatti ha sacrificato la sua vita soprattutto per salvare dal peccato le «pecore smarrite» e coloro che lo rinnegano. Accingendosi poi a raggiungere il Padre ha comandato, pur soffrendo per le torture inflittegli, la pace ed il perdono.
Purtroppo siamo peccatori e, come tali, spesso lasciamo la retta via percorrendone altre che sembrano più brevi o più pianeggianti.
Frequentemente, infatti, le diversità tra i popoli hanno condotto e conducono ad odi razziali e guerre. Ecco dunque l’importanza dell’incontro di Assisi! Dice infatti il Santo Padre: «Vogliamo ascoltarci gli uni gli altri! Già questo è un segno di Pace!». E, come sempre, ha pienamente ragione.
 

S. Rizza

INVESTIRE NELLA PASQUA

  

Carissimi fedeli,
nella Cattedrale di Cuba sono scritte queste parole:
«Con i soldi si possono acquistare parecchie cose, ma non tutto:

- la camera da letto, ma non il sonno
– il cibo, però non l’appetito
- un libro, ma non l’intelligenza
- il volto, ma non la bellezza
- le medicine, ma non la salute
- la convivenza, ma non l’amore
– il divertimento, ma non la felicità
– una tomba lussuosa in un cimitero monumentale, ma non un posto in cielo».
Sono parole, ma se riflettete alla luce pasquale, ci porteranno alla coscienza della Parola. Abbiamo ancora viva nella nostra mente la forte esperienza della Missione Cittadina. Ebbene, gli stimoli ricevuti infiammino il nostro cuore e lo aiutino a camminare con rinnovato ardore sulla strada del Risorto!
Grande, immenso e prezioso è il dono di Grazia che il Cristo Risorto ci offre! Accogliamolo ed investiamo su di esso! Gli effetti benefici saranno sorprendenti.
Buona Pasqua 2002. La certezza di Cristo Risorto doni a tutti speranza e conforto!!
 

I Padri Umberto e Carlo
 

 

 

 

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