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"Maria diede alla luce il suo Figlio..." (Lc 2,7)

(Madonna della Piana a Favignana)

Per Natale e per l'anno nuovo non ti auguro
di riuscire in ogni tuo progetto,
ma di ricevere e di accogliere
nel tuo cuore e nella tua vita
giorno dopo giorno, e passo dopo passo,
l’amore di Dio che dà senso all’esistenza.
Non auguro di non subire alcun insuccesso,
ma di accogliere come un dono immeritato
la forza che permette di restare in piedi
malgrado i pesanti fardelli.
Non ti auguro dei giorni pacifici,
ma la capacità di lasciarti disturbare dagli altri
e di accogliere il diverso come un inviato di Dio.
Non ti auguro di trovar risposta a ogni domanda,
ma di saper ricevere gli interrogativi degli altri,
di portare dentro di te le loro pene,
i loro conflitti senza soluzione,
essere accanto a loro una sorella, un fratello solidale
di pace e di condivisione.

   

IL NOSTRO VESCOVO AI GIOVANI

 

Carissimi amici,

il Giubileo, con la sua valenza culturale, religiosa e sociale, ha interrogato, credenti e non, sui valori fondamentali della vita, ha segnato delle linee di tendenza che non potranno e non dovranno cadere nell’oblio, ha posto all’attenzione della platea mondiale alcuni soggetti che non hanno sufficiente voce. La giornata mondiale della gioventù, appuntamento temuto da qualcuno come evento catastrofico per Roma, è stato, con i due milioni di giovani provenienti da ogni parte della terra, una disciplinata, gioiosa e convinta testimonianza delle grandi risorse di bene presenti nel mondo che a nessuno è lecito misconoscere. I giovani sono apparsi diversi da come li dipinge una frettolosa e superficiale analisi giornalistica. Hanno desiderio di crescere in consapevolezza, sono alla ricerca della Verità, sanno seriamente porsi davanti ai problemi fondamentali della vita, hanno voglia di costruire pace e fraternità, sono pieni di passione per il bene, trovano il fascino di Cristo, seguono i testimoni, ed il Santo Padre Giovanni Paolo II è per loro uno di questi.
L’entusiasmo da stadio, con cui quest’occasione di umanità giovane ha saputo accogliere l’invito del Papa a non aver paura di essere santi,e la felice conferma che i giovani non amano starnazzare, ma volare alto.
Cari ragazzi e giovani sfruttate al massimo le vostre capacità, mettete a profitto i doni ricevuti da Dio, andate fieri ed orgogliosi della vostra GIOVINEZZA che è SPONTANEITA’, ALLEGRIA, PASSIONE, DINAMISMO, PROPOSITIVITA’, UTOPIA, GENEROSITA’, EROISMO.
Coraggio, non abbiate paura, rischiate, scommettetevi, sognate una vita pii, Dio è con voi!
Sostate sotto la stessa luce, sotto la stessa Croce e Cantate ad una voce EMMANUEL
Con affetto vi saluto e benedico tenendovi stretti al mio cuore
 

Vostro Francesco Miccichè 

BAKHITA: UNA SCHIAVA NEGRA AGLI ONORI DEGLI ALTARI

Dono della terra d’Africa a tutto il mondo, Madre Giuseppina Bakhita Canossiana resta un esempio luminoso e raro di carità generosa e disinteressata. Si faceva amare da tutti per la sua dolcezza e umanità.
Soleva dire: "siate buoni, amate il Signore, vivete da cristiani, sapete che grande grazia è conoscere Dio.
Oh, se nella vita di schiava avessi conosciuto il Signore, che conforto ne avrei avuto. Pregate per chi non conosce Dio".
Giovanni Paolo II il 17 maggio 1992, nella Messa di Beatificazione: "nel nostro tempo, in cui la corsa sfrenata al potere, al denaro, al godimento causa tanta sfiducia, violenza e solitudine, Suor Bakhita ci viene ridonata da Signore come Sorella Universale, perché ci riveli il segreto della felicità più vera: le Beatitudini.

Il suo è un messaggio di eroica bontà ad immagine della bontà del Padre celeste. 
Ella ci ha lasciato una testimonianza di riconciliazione e di perdono evangelici, che renderà sicuramente conforto ai cristiani della sua patria, il Sudan, così duramente provato da un conflitto che dura da molti anni e che ha provocato tante vittime".
Lo stesso Pontefice il 1º ottobre 2000, nella Messa di Canonizzazione: "La legge del Signore e perfetta... rende saggio il semplice (Sal 19,8). Queste parole del salmo responsoriale di oggi risuonano nella vita di Suor Giuseppina Bakhita. Resa schiava e venduta come tale alla tenera età di sette anni, soffrì molto nelle mani dei padroni crudeli. Tuttavia comprese la verità profonda che Dio, e non l’uomo, è il vero padrone di ogni essere umano, di ogni vita umana.
Questa esperienza divenne fonte di grande saggezza per questa umile figlia d’Africa. Nel mondo d’oggi innumerevoli donne continuano a essere rese vittime, anche nella società moderne più sviluppate. In santa Giuseppina Bakhita troviamo un’avvocata luminosa di emancipazione autentica. La storia della sua vita non ispira l’accettazione passiva, ma la ferma determinazione a operare efficacemente per liberare ragazze e donne dall’oppressione e dalla violenza e restituire loro dignità nel pieno esercizio dei loro diritti".