Gli amici non l'anno dimenticato e, per la verità, anche il nostro giornalino parrocchiale lo ha spesso ricordato:
Peppe Barraco.
Come dimenticarlo?
Nel marzo del 1992 un suo collega di lavoro scriveva in qual modo e con quanto ardore tanti volenterosi si erano prodigati per salvarlo. Peppe era nel cuore di tutti e tutti erano nel suo cuore. Questo suo sentire la manifestava con il suo sorriso semplice e... "naturale", come semplice e naturale è stato il suo eroismo nell'adempimento del dovere.
"Ci manca... ci mancherà molto, ma non credo sarà possibile dimenticarlo": così scriveva nel febbraio del 1993 un suo amico, interpretando il pensiero di quanti avevano assistito alla presentazione di quella bitta e di quel quadro allestiti in sua memoria.
Sei anni sono trascorsi dal tragico evento che lo ha allontanato da noi e, sicuramente, se quella notte non fosse andato a rinforzare le cime di ormeggio delle pilotine nelle quali lavorava, avrebbe anche quest'anno suonato il quattro novembre nella nostra banda - e con il suo sax - l'Inno di Mameli nella ricorrenza dei caduti di tutte le guerre.
Dal 1988 portiamo in tale ricorrenza una corona di alloro in onore di Genitivo, perché non la portiamo a Barraco? Forse il sacrificio della vita di un giovane caduto a 26 anni, nell'adempimento del suo dovere è meno significativo perché non ha partecipato ad operazioni belliche?
Gruppo Giovanile |
Chiunque va per mare sa che spostarsi da un punto all'altro della terra deve seguire rotte prestabilite, seguendo determinati punti di riferimento mediante opportuni rilevamenti.
I fari sono per la navigazione costiera indispensabili punti di riferimento per una costante verifica della validità della rotta seguita da qualsiasi imbarcazione.
Il faro di Punta Sottile svolge questa funzione da oltre un secolo.
Fu costruito nel 1860 a forma di torretta, molto usata a quel tempo, e dato in gestione al Genio Civile di Palermo.
Nel 1904 subì una radicale trasformazione ed assunse l'attuale configurazione.
La struttura muraria, alta 48 metri sul livello del mare, fu realizzata con pietra tufacea di San Vito Lo Capo, impastata con zolfo al fine di renderla più resistente alle intemperie e più flessibile alle sollecitazioni aerodinamiche.
La sua scala interna - a forma elicoidale - era composta da 200 gradini, armati con assi di piombo allo scopo di contribuire alla prevista flessibilità dell'intera struttura.
Nel 1912 il faro venne affidato alla Marina Militare e posto sotto la direzione del Comando Zona Fari di Messina (MARIFARI - Messina).
Nel 1935 il faro fu abbassato di 5 metri, diventando così 43 metri sul livello del mare.
Negli anni successivi (1959 - 1969 - 1972 -1990 - 1991) molti ammodernamenti sono stati eseguiti sul suo apparato funzionale, sia per rendere il faro allineato alle nuove tecnologie e sia per migliorare la sua validità operativa.
Oggi il Faro di Punta Sottile è il più importante di tutti quelli esistenti in Sicilia. Esso, infatti, assolve la funzione di avvistamenti aeronavali, perché manda fasci di luce a 45 gradi in altezza, ben visibili dagli aerei. Il suo apparato illuminante è costituito da una lampada alogena da 1000 Watt, mentre l'ottica rotante - composta da quattro lenti ad "occhio di bue" - consente la produzione di lampi luminosi della durata di 0,25 secondi ed eclissi di 7,75 secondi.
Il periodo interlente risulta, pertanto di 8 secondi, mentre il periodo totale (giro completo) avviene ogni 32 secondi.
La portata nominale del faro risulta essere di 25 miglia (46 chilometri circa), mentre la portata geografica (tiene conto della curvatura della superficie terrestre) è di circa 18 miglia.
Per completezza bisogna dire che il faro si vale anche di un apparato di emergenza, capace di emettere segnali dello stesso tipo (sempre un lampo ogni 8 secondi), allacciato alla rete di alimentazione elettrica della Stazione Radar Costiera della M.M. (Maridar).
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