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Lodevoli e benemerite iniziative

FAVIGNANA: ISOLA DELLE API

LA NUOVA EDIZIONE DELLO "ZINNANTI"

"...tanta fecondità delle api a Favignana, e l'esquisitezza de' loro prodotti mi sorpresero; ed a prima vista mi sembrarono esagerazioni e paradossi, incompatibili con le qualità apparenti e con le circostanze dell'Isola...". 
Teodoro Monticelli, Monaco Benedettino, uomo di scienza e di cultura, soggiornò nella nostra Isola dal 1799 al 1803, come coacto politico a seguito delle controversie avute con il Re di Napoli. 
Sono sue le suddette parole. 
La sua presenza nell'Isola non poteva non essere fruttuosa e provvidenziale, per la testimonianza storica che ci ha tramandato nella sua opera intitolata: "II trattamento delle api in Favignana". 
Una realtà che sicuramente senza il suo intervento magistrale rischiava di rimanere sepolta e senza voce. 
"...Spinto dal desiderio di giovare a' miei simili, e particolarmente agli italiani, ho risoluto descrivere in questa Memoria il metodo con cui li naturali di Favignana regolano l'industria delle api: metodo, che particolare per molti capi, e ben diverso da' comuni praticati nel Regno di Napoli e nelle varie Province d"Italia, perciò merita d'essere pubblicato, tanto più che riunisce alla trasmigrazione utilissima delle api, agli sciami artificiali conosciuti in Europa, come produzione, ed invenzione di M. Schirach, mentre li Favignanesi li usavano comunemente e con sì antica pratica che conservavano i nomi latini nell'esercitarlo". 
 

  

A questo punto è doveroso citare un altro desiderio del nostra caro Monticelli che ha intercalato nella descrizione attenta e scientifica di come i nostri antenati se la cavavano con le api. 
".. Io non voglio detrarre con queste riflessioni al merito di Schirach; bramo solo, che si sappia, che su di uno scoglio sperduto d'Italia conservasi da secoli e secoli il metodo degli sciami artificiali, che si esercita da qualunque contadino con somma felicità...". 
Ce lo strappi dal profondo del cuore: grazie da parte di noi Favignanesi che a distanza di quasi due secoli raccogliamo la tua testimonianza, di una realtà che è insieme cultura ed economia e soprattutto come dicevo prima rischiava di rimanere senza voce. 
Come tutte le attività che erano fiorenti nell'Isola, come ad esempio la produzione di fichi d'india esportati con gli "schifazzi" ed apprezzati dalle migliori gole, anche quella dell'apicoltura è rimasto un ricordo che appartiene solo al passato. 
Ahimè! lo dico a bassa voce, l'apicoltura nelle Egadi potrebbe rivivere come una moderna attività capace di dare vita ad un momento di crescita culturale e perché no, anche economico del nostro Arcipelago.
"Il miele tipico isolano" nasce come realtà ufficialmente nel 1992.
Il Gruppo degli apicoltori delle Egadi mira ad una crescita che in tempi brevi possa dare frutti concreti. Consapevoli che le api per produrre lo squisito miele pure agendo da singoli individui non possono fare a meno della collaborazione di tutti i componenti della loro colonia.
E' vero che le api in questo, hanno meno problemi degli uomini, in quanto obbediscono ad un istinto che è ordinato ed intelligente, mentre per noi la collaborazione e l'unità sono sempre frutto di precise scelte personali. Rinunciare ai capricci del proprio ego a nome dell'interesse della collettività è segno di crescita e di maturità. Utopia o realtà? 
 

Francesco Ritunno

Associazione "Giuseppe Barraco" Nucleo Volontari della Protezione Civile e Servizi di Radio Emergenza


L'idea di formare una associazione di volontari mi è sorta il 15 febbraio 1993, quando, sul calar del sole, osservavo pensieroso la bitta alla banchina, dove perse la vita l'amico Giuseppe Barraco nell'adempimento del suo dovere per salvare la sua "pilotina". 
Il 1º marzo, dodici volontari hanno aderito a questa Associazione che subito fu affiliata alla Protezione civile di Marsala. 
Il 4 marzo siamo stati ricevuti dalle Autorità Civili al Palazzo Florio, che hanno apprezzato questa nobile iniziativa che non ha scopo di lucro, ma solo umanitario. 
Così prese il via il nostro servizio di volontari a disposizione della Comunità isolana, affiancando la Guardia Medica ed in ausilio alla Guardia Costiera dell'Isola. 
Iniziarono così i primi interventi di soccorso. Il primo in assoluto: il ritrovamento di un galleggiante in ferro di grandi dimensioni, da parte della radio mobile 1º Messina Domenico. Una volta ancorato il contenitore si è evitato qualsiasi possibile collisione con i natanti in transito. 
Con l'arrivo dell'estate le emergenze aumentarono. Incoraggiati dall'Ufficiale Sanitario Comandante del Presidio di Favignana che ci assicurò l'eli-soccorso nazionale come appoggio di soccorso ai casi più gravi ed urgenti una volta possibile l'atterraggio e l'accensione delle luci di emergenza. 
Grazie all'interessamento fattivo del Medico Condotto Dott. Novara Giuseppe, abbiamo avuto in dotazione queste luci di emergenza. 
Così il 30 maggio atterrò per la prima volta nel campo sportivo comunale l'elicottero con medici e personale specializzato per l'operazione di primo intervento. 
Nel periodo estivo abbiamo cercato di dare il nostro apporto non soltanto a mare aperto, ma anche nell'Isola stessa. 
Purtroppo in occasione di incendi non abbiamo potuto fare più di tanto poiché sprovvisti del necessario. 
Benemerita la nostra opera di "servizio d'ordine" al porto soprattutto nell'ora di punta, quando le navi sbarcavano centinaia di automezzi e migliaia di turisti. 
Con il primo gennaio di quest'anno la nostra Associazione ha una sua figura giuridica a se stante, staccandosi da Marsala e diventando così autonoma a tutti gli effetti: una sezione a pieno diritto di nucleo volontari della protezione civile e di radio emergenza. 
Non manca la buona volontà e la generosa disponibilità degli aderenti, ma il tutto è condizionato dalle scarse possibilità economiche. 
Le autorità civili e militari e la popolazione tutta guardano con simpatia a questa iniziativa e assicurano piena solidarietà per il bene di tutta la collettività isolana.
 

Salvatore Randazzo

Lo Storico e Scrittore Padre Mario Zinnanti nacque a Favignana il 26 giugno 1843 da Carlo e Antonina Li Volsi. Il giorno seguente fu battezzato dall"Arciprete Giovanni Grammatico. 
A 16 anni vestì l'abito clericale nel Seminario diocesano. A 24 anni fu ordinato Sacerdote. 
Svolse il suo lavoro apostolico sempre nelle Isole Egadi: a Favignana prima e il 10 dicembre 1900 fu inviato Cappellano nell'Isola di Marettimo, dove morì all'età di 84 anni, proprio il giorno del suo compleanno il 26 giugno 1927. 
La sua predicazione dotta ed incisiva ha caratterizzato il suo servizio sacerdotale. 
Lo Scrittore Pietrino E. Duran nel 1928 così scriveva di Lui nel suo libro: "la nobilissima caritatevole missione del compianto Padre Mulè, fondatore della Parrocchia, fu degnamente proseguita dal reverendo Sac. Cappellano Don Mario Zinnanti che audace e forte nella ascesa - come colui che non s'arresta e va - seppe sempre lodevolmente mantenere la Parrocchia di Marettimo all'altezza del Suo invidiato legittimo prestigio... per la fede gli fu sacro il dovere". 
Proprio nel silenzio e nella pace di quest'Isola "sperduta" nel Mediterraneo scrisse nel 1912 il volumetto: "Cenni storici delle Isole Egadi". 
Dopo 70 anni dalla prima edizione questi "cenni storici" non diminuiscono, anzi crescono di valore e interesse storico, demo-antropologico, archeologico, geografico e spirituale. 
L'intelletto d'amore che ha ispirato l'autore fa di quest'opera un "primum" originale, che persino nello stile, asciutto e acuto, rivela il carattere egusano, plasmato per millenni da eventi avversi là dove cielo, terra e mare sembrano meglio svelare l'arcano e tragico sentimento dell'umano esistere. 
Se poi consideriamo l'opera accanto ad altre posteriori, ne riscontriamo ancora in taluni punti l'insuperata documentazione e l'impronta esemplare. Dal 1912 ad oggi, tuttavia sono avvenuti troppi cambiamenti per non dire sconvolgimenti. Tufi, "senie", tonni non bastano più, e il mare viene scrutato dai satelliti, devastato, inquinato. Gli antichi discendenti dei normanni, arabi e spagnoli, in pochi decenni hanno cercato e trovato con sacrificio altre vie di lavoro spesso con successo sempre memore del tetto natio... Volti semplici, scavati dal vento e dal mare, severi come gli scogli e splendenti come coralli, si riconoscono ormai nei cinque Continenti, e speriamo presto, anche in terre di egualmente antica e nobile cultura, come Giappone e Cina. Consapevoli, per istinto o per conoscenza riflessa, del patrimonio di cultura e di civiltà intrecciate in questo magico triangolo al centro del Mediterraneo, offriamo questa lettura come una risposta alle sfide del nostro tempo. 
Vi è nell'opera un capitolo mistico, quello ove si descrivono le 7 Chiese di Favignana: nomi antichi, evocazioni di martiri e di apostoli in terre già teatro di riti pagani alla Grande Madre. Anche la cura - o non sia mai - l'abbandono dei luoghi sacri manifesta l'emergenza o l'abbassamento di valori essenziali per la civiltà. Dentro la metafora concreta e vissuta, possiamo cogliere, cioè, se essere nel mondo come isole nella corrente, per stare con Hemingway, o vivere nell'orizzonte infinito dell'eternità e dell'amore, là dove nessun uomo è un'isola, perché il mare è un ponte, è una rete gettata per tessere un regno universale di uguaglianza, libertà, pace e giustizia.