IL PRANZO DI SAN GIUSEPPE:
UNA TRADIZIONE DA NON PERDERE
Il recupero di questa tradizione valorizza il passato e la cultura popolare densa di valori e di una concezione generale della vita profondamente religiosa.
Tre elementi in questo antichissimo rito tradizionale: l'altare, il pranzo, il pane.
L'altare: addobbato in modo molto ricco: con veli bianchi e colorati, fili dorati, festoni, tovaglie ricamate, rami benedetti, fiori, in un bagliore lucente e scintillante che riempie di orgoglio il padrone di casa, che vedeva così adempiuto il suo voto a San Giuseppe.
Il pranzo: offerto a tre poveri, rappresentanti la Santa Famiglia; sempre ricco di ogni ben di Dio, tanto che si limitavano ad un semplice assaggio.
10 marzo 1950. Comitato dei falegnami
e i tre poveri al Pranzo di San Giuseppe
Il pane: espressione ed esaltazione del lavoro agricolo ed artigianale, e richiamo all'Eucaristia.
Questo rito tradizionale risale ancora al tempo di Padre Lentini Vincenzo; quando era Cappellano di Sant'Anna nel 1927.
Il "pranzo di San Giuseppe" veniva fatto allora in piazza di Sant'Anna. Solo in seguito, per motivi di incomprensione con il Comitato Festeggiamenti si passò nella piazzetta di San Giuseppe, e dopo ancora in piazza Matrice fino al 1957, quando tale tradizione si è interrotta.
Era il Comitato degli Artigiani che preparava una grande tavola imbandita per i tre poveri, rappresentanti la Santa Famiglia, che venivano serviti dagli stessi Artigiani.
Prima del pranzo i poveri uscivano dalla chiesa di Sant'Anna, già vestiti con costumi propri, attraversavano le strade del Paese fino a bussare alla porta della chiesa Matrice per chiedere ospitalità.
Alla terza volta il sacerdote o il Presidente del Comitato, si decideva di esaudire le loro preghiere e li faceva entrare. L'accoglienza veniva fatta in forma solenne con lo scampanellio delle campane e con il suono della banda musicale. Accompagnati davanti alla tavola ricolma di pietanze, offerte dalle famiglie del paese, essi si lavavano le mani e si asciugavano con una tovaglia di lino, poi Gesù Bambino benediceva i presenti con una palma. Una zuppa a suon di arance veniva servita all'inizio del pranzo. Tutto il pranzo, o meglio l'assaggio delle vivande, veniva accompagnata dalla banda musicale. Seguiva poi una solenne processione, che vedeva in prima fila, davanti alla statua del Santo, i tre personaggi sacri.
Il tutto suscitava ammirazione e sentimenti di venerazione.
Una nota di particolare importanza storica: la "vara" in legno, di grande valore artistico, è stata costruita pezzo per pezzo da Giuseppe Gandolfo (nonno di Mastro Diego).
La statua di San Giuseppe è propriamente il gruppo della Santa Famiglia offerto dagli emigrati dell'America.
Questa tradizione pur nella semplicità ritualistica esprime ed ha un grande significato di ricorrenza religiosa, e di una carità operosa nei confronti dei bisognosi.
|
PROSSIME FESTIVITA'
29 NOVEMBRE
Inizio Novena dell'Immacolata
ore 17.00 per i ragazzi
ore 18.00 per adulti (con vespri solenni)
8 DICEMBRE
Immacolata Concezione
ore 09.30 Raduno alle scuole elementari
ore 10.00 Manifestazione "Gruppo Canossa" in piazza Matrice
ore 10.30 Messa Solenne con la partecipazione di tutte le Autorità
ore 11.30 Corteo all'Oratorio
Inaugurazione del campo di calcio
Omaggio floreale alla Madonna
17 DICEMBRE
Inizio Novena del Santo Natale
ore 17.00 per i ragazzi
ore 18.00 per adulti
25 DICEMBRE
Natale del Signore
ore 17.00 Presepio vivente con fiaccolata da S. Anna in piazza Matrice
ore 17.30 Omaggio al presepio in piazza
ore 18.00 Santa Messa Solenne
30 DICEMBRE
Festa della S. Famiglia
ore 18.OO Santa Messa Solenne con la partecipazione delle famiglie che festeggiano gli anniversari più importanti del loro matrimonio
31 DICEMBRE
ore 17.00 Solenne adorazione Eucaristica
ore 18.00 Santa Messa di ringraziamento con il canto del "Te Deum"
6 GENNAIO
Epifania del Signore
ore 17.00 Corte dei Re Magi da S. Anna alla Chiesa Matrice - omaggio al presepio
ore 18.00 Santa Messa Solenne
|