San Pier Damiano |
San Pier Damiano |
Pier Damiano nacque a Ravenna
da agiata famiglia. Rimasto orfano, ancora bambino, per la morte del padre,
fu ripudiato dalla madre onerata da troppi figli. Raccolto da una vicina di
casa fu preso in custodia da un suo fratello maggiore di nome Damiano, il
quale si affezionò al bimbo, lo crebbe e lo fece studiare: Pietro, divenuto
adulto, per gratitudine aggiunse al proprio nome quello del fratello e si
chiamò per sempre Petrus Damiani. |
San Pier Damiano prese
sul serio la vita eremitica e si iniziò con ardore a svariate forme di
ascesi. Riusciva a dedicarsi ad una preghiera, quasi incessante, che
prolungava vegliando senza tralasciare le pratiche del digiuno e l'osservanza
del silenzio che esigevano le usanze eremitiche. Nel 1042 è a San
Vincenzo al Furlo, lungo la via Flaminia dove si darà a scrivere la Vita
Romaldi attingendone le notizie da discepoli diretti del santo anacoreta ivi
residenti e diventandone il primo agiografo. Il meglio della sua
mente dotta e illuminata, tuttavia, è pervenuto fino a noi nella vasta
produzione di scritti che rivelano le sue più urgenti preoccupazioni di
ordine spirituale e di costume. |
Vita San
Pier Damiano, Giovanni di Paolo, Codice Yates-Thomson 36,1440, Paradiso,
Cant. XXI. c.165r, tav.21a |
Nel 1057 scrisse la Regula vitae eremiticae
in cui espose i principi ascetico-teologici della "conversazione
monastica", oltre le necessarie applicazioni di carattere organizzativo
e disciplinare. Si può dire che fu lui il vero iniziatore della Congregazione
Avellanita. |
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Sempre nel 1057, fu
eletto vescovo di Ostia e creato cardinale da Stefano IX, fatto che, se da
una parte si rivelò quale meritato riconoscimento delle doti spirituali e
intellettuali del Damiano, dall'altro alterò notevolmente i suoi ritmi di vita
da eremita. Suo malgrado, verrà a trovarsi sempre più coinvolto nei
gravissimi problemi della Chiesa a lui contemporanea: la simonia, la
corruzione del clero, mercato vile di vescovadi e abbazie ceduti al migliore
offerente, con l'inevitabile decadenza morale a vantaggio di una vita
ecclesiastica licenziosa. Chi maggiormente ne veniva a risentire era il
popolo di Dio che cresceva ignorante, abbandonato, lacerato dai molti
scandali. Pier Damiano, pur sentendosi sempre monaco ed eremita fino al
midollo, non intese mai sottrarsi ai nuovi compiti nei riguardi della Chiesa
che si rivelava sempre più bisognosa di aiuto tempestivo, di uomini
autentici, di voci profetiche che si spendessero in una serie
improcrastinabile di riforme in alto e in basso. |
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San Pier Damiano |
Fu studioso attento, scrittore fecondo ed autore di
Opere e Trattati di interesse e valore teologico che gli valsero il titolo di
Dottore della Chiesa, riconosciutogli ufficialmente da Leone XIII nel 1872.
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Al suo magistero si formarono discepoli quali S. Domenico Loricato (+ 1055), suo amanuense e segretario che gli successe nel servizio di Priore, poi Vescovo di Gubbio, il Beato Leone (+ sec. XI), un eremita recluso al quale il Damiano ricorreva per consiglio. Sono questi ed altri discepoli che, con la loro santità di vita, costituiscono il documento più attendibile della sapienza evangelica e dell'esperienza spirituale del Santo Priore avellanita. La morte lo colse a
Faenza, sulla via del ritorno alla diletta solitudine di Fonte Avellana, dopo
la legazione nella città natale, Ravenna. |
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