San Felice - Galleria foto S. Felice e S. Maria Madre della Chiesa
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Mar 3 Dicembre 2024 - S. Francesco Saverio
 
S.Felice in Diocesi



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Riflessioni dal Convegno diocesano 2004


I Laici cristiani nella Chiesa e nella società

Parrocchia e foranìa per la missione ecclesiale sul territorio

La comunità cristiana: segno e strumento di comunione




I Laici cristiani nella Chiesa e nella società


Flash di Pina Florio sulla relazione del Prof. Giorgio Camparini


La Chiesa non si può considerare realmente costituita, è segno perfetto della presenza di Cristo tra gli uomini, se alla gerarchia non si affianca e collabora un laico autentico.
Affermata l'importanza del tema laico soffermiamo la nostra attenzione su quello che è definito il campo di evangelizzazione del mondo laico, o meglio, sui luoghi espressivi della laicità nel mondo:
La famiglia (oggi si assiste alla disumanizzazione del rapporto di coppia, al disimpegno nel campo educativo);
Il lavoro (oggi si lavora per consumare, per campare e non per costruire il regno di Dio);
La vita sociale e politica (campo di fazioni e rivalità e non di servizio). Oggi assistiamo ad un ritiro dei cattolici dall'impegno politico e sociale e ciò è da imputare ad una caduta della catechesi degli adulti. Infatti per molti l'unico momento di catechesi rimane l'omelia domenicale, indubbiamente insufficiente. Un adeguata e continua formazione nella catechesi, potrebbe responsabilizzare il cristiano all'impegno politico;
La cultura e l'arte (c'e bisogno di cristiani produttori di cultura).
Il Concilio Vaticano II che ha portato una ventata di giovinezza nella chiesa, ha lasciato un pò tutti disorientati, dal momento che esso non è stato attuato in pieno, soprattutto nel principio di quella democrazia che riconosce l'abbattimento di ogni muro fra laici e clero e ne riconosce la piena corresponsabilità decisionale (es. piani pastorali, riorganizzazioni delle strutture parrocchiali, ecc.).
Di contro, è nata una concreta speranza che i  ministeri laicali, istituiti con il Concilio Vaticano II destinati ai soli uomini siano riconosciuti anche per le donne, mentre si auspica che i ministeri di fatto, in aumento negli ultimi anni, possano essere equiparati ai ministeri laicali, per il loro valore: il catechista, gli operatori della carità nei vari campi esistenziali, i ministri straordinari.
I laici sono l'anima del mondo e si dovrebbe fare in modo che essi rendano presente la Chiesa nei luoghi del loro apostolato, non per sostituirsi ad essa ma per evangelizzare, divenendo efficaci collaboratori nella costruzione della Chiesa.

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Parrocchia e foranìa per la missione ecclesiale sul territorio


Flash di Filomena Tornatore sulla relazione del Prof. Valentino Grolla


La parrocchia è un'istituzione umana non divina e si è strutturata in modo diverso, in tempi diversi. Essa resta nella sua validità di Chiesa locale di un determinato territorio, ma, spesso, è relegata come luogo referenziale, cioè solo per determinati momenti o servizi.
Oggi più che mai è necessario ridisegnare il volto nuovo della parrocchia, chiamata a svolgere un compito immane che da sola non è più in grado di sostenere. Di qui la necessità di condividere con altre parrocchie questo compito gravoso, attraverso una pastorale integrata ed organica.
Oggi il termine geografico di parrocchia delimita la sua collocazione, ma non l'habitat umano di vita. La parrocchia singola non è più in grado di rispondere al vissuto della gente, deve quindi cercare, con la collaborazione delle altre parrocchie, di adeguare la pastorale alle esigenze di nuove categorie sociali presenti sul territorio.
La foranìa, accantonando il suo ruolo di organo ispettivo, e svolgendo la funzione di direzione dell'attività pastorale nel territorio, può dunque essere il luogo dove più comunità parrocchiali collaborano per risolvere i loro problemi.
Secondo il nuovo codice di diritto canonico la diocesi non si scompone in foranìe, bensì le parrocchie si uniscono per formare le foranìe.
Compito della foranìa è favorire la collaborazione pastorale a tutti i livelli e mediare fra la diocesi e le parrocchie. Per raggiungere tale obiettivo necessita un cambiamento radicale di mentalità. Altri compiti della foranìa sono favorire il rinnovamento della pastorale, il cammino delle singole parrocchie, con lo scambio e l'aiuto vicendevole, la preparazione di operatori pastorali, di sacerdoti e di famiglie capaci di sostenere un cammino di formazione continua.

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La comunità cristiana: segno e strumento di comunione


Flash di Anna Liguori sulla relazione di Mons. Lucio Soravito


Oggi l'iniziazione cristiana ha bisogno innanzitutto di una comunità cristiana che annunci il Vangelo con la vita di comunione. La prima conversione che si deve promuovere nella comunità ecclesiale è quella di farla diventare manifestazione dell'amore di Dio attraverso una nuova qualità di relazioni interpersonali, libere e gratuite.
Ciò esige la conversione:
a) da "stazione di servizio" a "famiglia di famiglie";
b) da "comunità clericale" a comunità di partecipazione;
c) da comunità di élite a comunità accogliente, dove ognuno si trova a suo agio;
d) da comunità chiusa a comunità in missione.

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