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magico che ci riporta ad un rap-porto con la terra ed i suoi frutti.
L'aspetto interessante è che attra-verso queste forme espressive i salentini, e non solo loro,
hanno trovato un modo di riconoscersi, socializzare, per esprimersi senza interrompere un
dialogo con il passato e rimanendo aperti alle forme di comunicazione del presente.
L'uso e il consumo di qualcosa di vero e antico si sono diffusi in una rete virtuale i cui terminali sono
rappresentati proprio dalle feste po-polari, dalle sagre, dove antichi profumi e sapori "vengono serviti"
al ritmo della travolgente musica popolare salentina, quella musica che canta la quotidianità, che
accompagna il lavoro nei campi, la semina e la pesca parlando d'amore, di allegria, di passione,
nostalgia ed anche, ovviamente, di disincanto. È quello che ormai da diversi anni l'associazione
musicale e culturale Lu Rusciu Nosciu propone nelle piazze italiane ed estere con il preciso intento
di recuperare le tra-dizioni popolari ed un patrimonio culturale che rischia, inesorabil-mente, di sparire.
Il gruppo è composto da musicisti che da molti anni svolgono attività
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musicale nell'ambito della musica tradizionale ed antica sia come esecutori sia in qualità di
insegnanti. Lo spettacolo che viene presentato domenica 21 luglio in occasione della Sagra della Patata,
propone una serie di brani, inediti e non, in cui la musica tradizionale del Salento rappresenta,
certamente, la solida radice che dà vita all'esecuzione di composizioni originali nei testi e nelle musiche.
Il gruppo proporrà, infatti, un ampio e vario repertorio che comprende tutte le forme di esecuzioni
musicali tipiche della tradizione popolare oltre ad interessanti brani inediti che propongono riflessioni e
temi contemporanei
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