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CONDIVIDERE IL LAVORO, IL PANE, LA GIOIA
(.................continua)
Tanta gente con artifici ai limiti della legalità, se non oltre, studia dalla mattina alla sera il modo di fare soldi a palate. E' vero non sempre ci riesce , ma quante persone restano schiacciate, frustrate, truffate da quei tentativi; quanti poveri si illudono di guadagnare un boccone di pane restando a servizio senza misura e senza criterio dei ricchi, che mangiano crackers per non ingrassare. A tratti ti viene il sospetto che l'oscuro motore del mondosia l'angosciante ricerca dei soldi e ti rattristi nel vedere che sono veramente troppi coloro che subordinano ad esso i valori, la dignità, se stessi; e ti arrabbi nel vedere che dopo aver ottenuto il necessario e l'utile, svendono perfino la loro integrità fisica e l'armonia familiare nella ricerca di ciò che e superfluo e, spesso, dannoso.
Per questo, una volta tanto che ti capita qualcuno che non ragiona con la "tasca" sua o degli altri, e tiene nella considerazione più giusta parole meno popolari e più rare quali "servizio", "lavoro gratuito", "sacrificio", ti senti allargare il cuore dalla soddisfazione: finalmente hai davanti un Uomo che non vale, nè ti valutà in proporzione alla consistenza del conto corrente, ma che si dona ed attende da te semplicemente un sorriso!
E condividere il sorriso, la gioia, anche il pane è il senso profondo di quest'incontro che di anno in anno attendiamo impazienti;
la voglia incoercibile di trovarsi per strada e salutarsi con gli occhi dal momento che le mani e la bocca sono impegnate in altre faccende;
ingoiare ed escamare che il piatto è saporito, o piccante e che le patate sono buone e poi chiedere "come mai sei qui anche tu" e "come stanno in famiglia" e "la tua figliola ora che fa" e tutte le altre normali domande di sempre.
E' la sagra: tante persone che si ritrovano insieme e che con la loro allegria e il buon appetito danno senso e spessore al lavoro di chi da un anno si lambicca il cervello per organizzare due giorni di festa.
Alla fine riusciremo a costruire la Chiesa! Crescerà dalla terra, sarà scavata e impastata da mani che poi non si tendono in attesa di paga, da spalle piegate in due, da volti sudati per una fatica che non abbatte nè umilia, ma che esalta e dispone alla gioia.
Questa chiesa sarà degna d'essere casa di Dio, luogo di incontro di molti cristiani che a fronte alta canteranno le lodi al suo nome, che si stringeranno la mano in segno di pace, che spezzeranno e mangeranno il pane, che è Cristo, per essere in comunione di vita.
Su quell'altare noi continueremo ad offrire il pane e il vino: i poveri frutti della terra e del nostro lavoro!
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Don salvatore Tundo