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FAVIGNANA TESORO NACOSTO

 Foto di A. Noto

IL FASCINO DELLA NATURA

Nell'immensità del Mediterraneo emerge un'isola dai mille riflessi marini, dal sole sfavillante, dai cieli sereni, dalle notti trapunte di stelle: Favignana, regina delle Egadi. 
Sembra che la fata Turchina abbia smarrito il suo tesoro nei suoi viaggi eterei; l'azzurro riverbero è il vestito nuziale dell'isola. Non ci sono parole sufficienti per descrivere le sue bellezze naturali, non ci sono artisti che possono immortalare la sua maestosità; non ci sono fotografi che possono racchiudere e contenere la sua grandezza. 
Anche quando il mare prepotente fa prevalere la sua forza indomabile e l'uomo è costretto a rimanere isolato dal resto del mondo, anche allora Favignana ha il suo fascino. 
Il visitatore, salpando dal porto di Trapani si incontra con il "gruppo delle Egadi": Formica, Levanzo, Favignana, Marettimo, quattro sorelle che si guardano e si ammirano compiaciute della loro bellezza, silenziose nell'azzurro mare, quasi gelose dei segreti millenari di civiltà antica che hanno fatto la loro storia. 
Al centro delle Egadi: Favignana, come una chioccia che raccoglie i suoi piccoli, appare chiara e nitida in tutta la sua portata. 
Un "rincorrersi" di colline spezza il paesaggio lineare quasi a sfatare l'idea che "dire isola è dire pianura"! 
La fuga dei monti improvvisamente si blocca di fronte al mare in segno di rispetto, creando un dirupo scosceso da paesaggio lunare. 
L'occhio incantato spazia da un capo all'altro, si ferma incuriosito sul monte più alto: Santa Caterina. 
Spicca la figura maestosa del castello: fortezza spagnola, carcere borbonico, segno di efferatezza umana dove versarono il loro sangue prigionieri politici e detenuti comuni. 
Si erge maestoso per ricordare ai posteri la crudeltà dei potenti. 
L'approdo ormai è prossimo... un inconscio timore riverenziale pervade il visitatore, perché tutto è circonfuso di un alone misterioso. 
Ci si avvicina all'Isola con sacro rispetto, perché tutto parla di storia, di popoli passati: Fenici, Greci, Romani e addirittura uomini primitivi che nelle grotte trovarono riparo, vissero ed operarono. 
Una volta a terra, il passo avanza incerto alla ricerca di novità nella natura, sempre imprevedibile nei colori ed odori rupestri. Il cielo, il mare e le scogliere si fondono in un unica armonia sì da colmare l'animo di tanta serenità e pace interiore. Il folklore paesaggistico entusiasma: ogni cala, ogni golfo ed ogni insenatura è un tocco ed una pennellata divina, dove l'uomo si smarrisce e deve necessariamente ricorrere alla fantasia. 
Ad ogni sguardo si apre un orizzonte che gli occhi estasiati ammirano ed il cuore segretamente conserva. 
Il limpido mare rende più affascinante e suggestiva l'isola. 
Nella sua variegata bellezza e nella sua inestimabile ricchezza, Favignana è un riflesso di una natura incontaminata, salvaguardata e protetta da ogni forma di degrado ecologico. Il soggiorno nell'isola costituisce una sosta ristoratrice favorita dall'incanto di una natura che ha come protagonisti: un mare pulito, un sole splendido ed un silenzio favoloso. 
Salendo sulla cima dei monti gli orizzonti si allargano e d'improvviso Favignana si estende, si scopre al lato sud un'altra pianura, ugualmente affascinante; sullo sfondo di questa il faro di Punta Sottile. 
Ogni sera i suoi raggi luminosi, servizio prezioso ed insostituibile nel Canale di Sicilia, accarezzano le colline, fendono le onde e rincuorano gli animi dei marinai. 
All'ombra della croce il visitatore stanco si riposa, ignaro del significato di quella Presenza. 
Il Crocifisso è Patrono principale di Favignana. La sua devozione col tempo si è accresciuta in particolar modo da parte dei cavatori di tufo, benemeriti della scoperta del Crocifisso in pietra tufacea, che secondo un'antichissima tradizione risale al lontano 1402. 
Guardando dall'alto la pianura, si scorgono i significativi "muretti" divisori in pietra di tufo locale, posti come confini di proprietà privata, di paravento e di protezione dagli animali domestici. 
Prima del centro abitato si ammirano "i fumaioli", logorati dal tempo, vestigia della tonnara dei tempi andati, dove il tonno dei Florio di prima scelta, veniva lavorato e poi una volta "inscatolato" pronto per la vendita oltre il mare. 
Quanti avranno assaggiato il tonno di Favignana, senza conoscere questa Isola: tutto storia, tutto bellezza paesaggistica e tutto ammirazione? 
Il centro abitato fa corona ad una cupola maiolicata che sovrasta la Chiesa Matrice dell'Immacolata, orgoglio dei Favignanesi, espressione di fede dei credenti. 
Fu costruita agli inizi del 1700 non al centro dell'omonima piazza, ma sulla sinistra di essa per non impedire al carcere la vista del mare dove si annidava l'insidia del nemico. 
L'abitato racchiude anche il carcere di San Giacomo che sostituisce l'antica fortezza carceraria di Santa Caterina. La popolazione tutta segue con sentita solidarietà umana la presenza di questi particolari ospiti, sempre pronta ad ogni gesto di fratellanza. 
Ad est della pianura, dietro il cimitero monumentale si scorge la zona archeologica, vera miniera di storia, di arte e di scoperte. 
Solo un appassionato si entusiasma di fronte a questi ipogei, grotte e abitazioni primitive. La storia si fonde con il fascino della natura a Cala Rossa, dove l'ammirazione non ha parole per esprimere l'estasiante incanto che si intreccia con il passato di guerre, di contese e di rivalità. Ogni reperto archeologico è denso di storia e di ricordi carichi di avvenimenti. 
Il mare ha la sua propria e particolare fisionomia a Cala Azzurra dove la natura incontaminata si riflette nelle acque limpide, dando la sua connaturale colorazione. Il riflesso è più intenso nelle grotte marine, dove la bellezza si tramuta in incanto. 
La voce sommessa del barcaiolo rende più suggestiva la visita. La luce tenue delle grotte e il rumore della "risacca" ed il ticchettio cadenzato delle gocce favoriscono il rispetto per questa natura ancora vergine. 
La natura è un patrimonio che ogni generazione riceve in dono e che deve a sua volta trasmettere nella sua integrità. Il visitatore più esigente ha scoperto in quest'isola l'habitat ideale per le sue vacanze. Bisognoso di soste ristoratrici, per ritrovare le forze perdute, proprio qui si libera dalle invadenze della macchina, dei confort, dei tecnicismi, Qui regna sovrana la pace, la serenità e la semplicità. 
Il visitatore lascia con rimpianto l'incanto dell'isola, portando con sé l'esperienza indimenticabile del soggiorno favignanese con la convinzione più radicata che la natura ha un volto sereno finché è rispettata e difesa, ma è pronta a ritorcersi contro l'uomo stesso qualora si voglia attentare al suo equilibrio.

Alfredo Cingolani Damiano