IL
GIORNALE DELLE EGADI - DICEMBRE 2000
DAL PUZZLE DEI MIEI RICORDI |
Durante le pause dalle quotidiane incombenze, a volte, il pensiero squarcia le nuvole della memoria e apre dei varchi attraverso i quali torno a vedere immagini e figure della mia lontana infanzia.
Ricordo la strada irta di sassi, la cui durezza tante volte sperimentai ferendomi a sangue per qualche caduta durante le mie corse spensierate.
Ricordo la nota caratteristica delle galline che vi scorrazzavano liberamente e l'incubo del passaggio dei buoi che, alla solita ora, andavano ad abbeverarsi. I cani beatamente acciambellati dormivano nelle strade e a volte si rischiava di calpestarli.
Molte sono le immagini che affiorano dalla nebbia del passato come, ad esempio, i "cannalati " (corte grondaie d'argilla sporgenti dalle terrazze, dalle quali l'acqua piovana finiva direttamente sulle strade) da cui, nelle giornate di pioggia, l'acqua allegramente zampillava e veniva raccolta nelle tinozze postevi dalle massaie perché non andasse sciupato quel liquido prezioso per lavare la biancheria. Sopra una grande giara, "u culaturi", veniva messo un filtro pieno di cenere, che filtrava l'acqua piovana con la quale si otteneva, poi, un ottimo lavaggio.
Mi si presenta un quadretto molto arcaico e pittoresco: il portatore d'acqua che ogni settimana arrivava sul suo asinello con due barili colmi d'acqua sorgiva, "l'acqua du ceusu ". Quest'acqua, custodita in una giara, veniva usata per bere mentre per tutto il resto c'era quella di pozzo. Ricordo lo stridulo cigolare della carrucola sempre in movimento assieme alle nostre braccia. Al cigolio della carrucola si sovrappone un altro suono: il richiamo di un ragazzo che grida a squarciagola: - a cu accatta patedde! -. Com'erano stuzzicanti quei piatti di patelle che ancora si muovevano come alla ricerca dell'amico scoglio su cui tornare ad adagiarsi! Il puzzle dei ricordi si anima anche di peculiari e autentici odori: la terra bagnata delle prime piogge di fine estate emanava un odore forte e penetrante che ancora mi porto dentro, come mi porto dentro quel buon odore di vaniglia che si spandeva per la casa quando si facevano i "diggirini" (biscotti).
Figure indimenticabili popolano il mondo dei miei ricordi e rivivo tanti significativi episodi che mi portano a rimpiangere quei solidi vincoli affettivi che sapevano essere un valido punto di riferimento nei momenti più critici, quel senso di fratellanza e di partecipazione corale alle gioie e alle sventure altrui.
Rosa Noto
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IL CASTELLO RIMANE ALLA COMUNITA' DI MARETTIMO |
di Luigi Ialuna e Pietro La Porta
Finalmente dopo tanti anni di lotta il Castello di Punta Troia è fuori pericolo: non andrà a finire nelle mani di qualche privato.
Infatti questo splendido luogo in un'isola meravigliosa rimarrà a disposizione dell'intera Comunità di Marettimo perché è stato definitivamente acquistato dal Comune delle Egadi.
In questo modo è stato raccolto dall'Amministrazione Comunale e dal Ministero delle Finanze l'appello lanciato dall'Associazione per non consentire di mettere all'asta l'antico maniero, ma di cercare una soluzione per acquistare direttamente dallo Stato il Castello di Punta Troia.
Del resto alcuni importanti passi erano stati già realizzati per rendere fruibile questo bene archeologico che rappresenta per gli abitanti di Marettimo un simbolo (non a caso è stato scelto dalla nostra associazione come logo).
Nel 1997 il Comune, utilizzando dei Fondi dell'Unione Europea per le isole minori del Mediterraneo (la cosiddetta Misura 4), iniziava un primo lotto di lavori che prevedeva la possibilità di portare acqua e luce al Castello lungo il sentiero di circa due chilometri che collega il paese con il vecchio maniero e il ripristino con basolato in pietra della parte finale del sentiero che porta in cima al promontorio.
Tutti ciò è stato realizzato. Ma ancora la strada è molto lunga. Infatti, adesso, dopo l'acquisto occorre che venga ristrutturato e reso fruibile al pubblico.
Probabilmente una grande opportunità sarà offerta dalla prossima gestione da parte del Comune della Riserva naturale marina delle Egadi che potrebbe realizzare un centro per la gestione e il controllo delle zone di riserva. Un'altra soluzione alternativa potrebbe essere quella del project financing, cioè un progetto di gestione che possa coinvolgere dei partner privati interessati a ristrutturare e a gestire alcune parti del Castello.
Del resto il luogo si presta per la realizzazione di mostre, di convegni, musei, oltre che meta finale di una splendida passeggiata che partendo dal paese si snoda lungo un sentiero in mezzo alla macchia mediterranea tipica dell'isola.
Come Associazione ci auguriamo che il Comune, così come ha ben fatto finora, continui a mantenere viva l'attenzione verso questo Castello.
Rivolgiamo un appello a tutti quei soci che conoscono bene questa realtà e che sono interessati direttamente o indirettamente ad un progetto di ristrutturazione e gestione del Maniero, insieme al Comune, di farsi avanti.
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L'amico Vincenzo, garbato cantore del "nostro scoglio" di Marettimo ha voluto dichiararci un dolce, affettuoso ritrattino che corona degnamente la nostra 45a estate sull'isola.
Con il permesso dell'autore, desideriamo fare conoscere, tramite il Giornale delle Egadi, quanta e quale parte della nostra vita rappresenta Marettimo.
Grazie agli amici dell'Associazione ai quali, da tempo, abbiamo promesso gli appunti, le memorie e le testimonianze di questo lunghissimo e mai sopito amore.
Ugo e Marisa Mocai
UGU E MARISA
Filinu, curtuliddu, stiticu di parrari pi-vveru e assai aggarbatu... Iddu Ugu!
Chinotta, pipitula sbampata e sempr'allera, fa sangu e latti a cu sulamente la talìa, ... Idda, Marisa!
Ugu ottant'anni 'un l'av'a-fari cchiù; Marisa, so' mugghieri, 'n-confrontu e n'arzunedda quasi di primu pilu... c'ancora d'anni forsi 'un-n'accucchia mancu 'na sittantina.
Avi chiossai di quarant'anni c'ogni staciuni di Bologna scinninu o' Marètamu nta maggiu - quannu 'ncumincia a quariari 'u tempu e quannu c'all'isula s'attrovanu ancora sulu nuzzenti, vichiareddi e i soliti arvunazza - e scappanu di cursa quannu c'o scaru novu 'ncumincianu a calari i primi fuddi di turisti.
Viriri scinniri di l'aliscafu Ugu e Marisa, p'i maretamari, è comu viriri iunciri di Monterrey parenti e amici chi s'apprisentanu all'isula picchì, propriu comu iddi, all'annu hann'abbivirari nta ddu mari azzolu cristallinu 'a rarica du Marètamu c'hann-affunnata nto cori.
Mancu 'u tempu d'appuiari 'i peri 'n-terra chi Marisa, tra n 'abbrazzata e 'na coffa di vasuna, 'ncumincia a-bbariniari a cu 'ncontra 'ncontra "comu si?... chi si rici?... soccu cumminasti?" ... "ca semu! ...bbona vacanza!" e, manc'u tempu sfari i valiggi, c'attacca a farisi cu' Ugu 'u giru di sipurcri porta a porta pi' salutari l'amici, pi' fari l'auguri e' picciotti chi nta ddu annu s'avianu maritatu, p'accanusciri i nutrichi c'avianu nasciutu e... purtoppu puru pi quarchi visita di bisitu.
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Tra un curtigghiu e 'na truzzata, tra 'narrustuta di pisci e 'na sfogghia tirata, Ugu e Marisa attrovanu puru 'u tempu di calari 'a varca a-mmari, ...varca... 'na scorcia ri nuci di mancu quattru metri pi' du' pirsuni, massimu tri a stari strittuliddi.
E' un preu virili strati strati, è un preu talialli di luntanu chi s'infilanu nta 'na calicedda o rintra 'na ruttidda pi' farisi 'na natata o sulamenti pi' pigghiarisi 'u suli, è un preu staricci 'n-cumpagnia chi ti fannu tuccari ch'i manu sulu l'alligrizza.
A taliari Ugu e Marisa t'acchiana di priari 'u Signuri chi ti facissi arrivari a dd'eta ma salutivu e cu' ddu stessu spiritu c'hannu Iddi di rintra e di fora e ti veni di pinzari puru a quantu si minchiuni a campari di bestia comu campi, a sfardari 'a vita chi 'ncap'u spissu ietti nta munnizza senza chi mancu ti n'adduni.
Forsi Ugu e Marisa avi chiossai di quarant'anni chi, vinennu 'o Marètamu, 'nsignanu chi...
...abbasta piccaredda pi' essiri filici:
'na calicedda... 'u scogghiu... 'na ruttidda...
'u mari... 'u celu azzolu e...
n'arvunazzu chi fa vulari li to' sonni.
Vincenzo Garraffa
Luglio 2000
DAN ALBERT RICONFERMATO SINDACO DI MONTEREY |
Dan Albert è stato riconfermato Sindaco di Monterey.
La notizia ci riempie di gioia, perché dopo la sua visita nella primavera scorsa a Marettimo si è instaurato un rapporto vivo e forte che speriamo possa continuare nei prossimi mesi. Infatti l'augurio è quello che si possano realizzare alcuni progetti tra Marettimo e Monterey che sono stati già discussi e impostati quali, in particolare la possibilità di istituire alcune borse di studio per far imparare l'inglese ai nostri ragazzi e la creazione di un circuito tra i musei del Mare di Monterey, Marettimo e Palermo.
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