NOTIZIE
DALLE EGADI - DICEMBRE 1992
M A R E T T I M O:
A PRESTO SCAVI ARCHEOLOGICI
PER BUTLER L'ISOLA ERA QUELLA DI ULISSE
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Se per i Greci è stata l'isola sacra, per lo scrittore Samuel Butler Marettimo è stata l'antica isola di Ulisse. L'inglese, un secolo fa, per suffragare la propria tesi si è recato a Marettimo.
Il resoconto del viaggio della scrittore venne, a sua firma, pubblicato sul periodico "II Lambruschini" diretto da Alberto Giacalone Patti ed edito dalla stamperia trapanese Fratelli Messina.
Butler ha constatato che Marettimo, in antico, era un'isola fortificata e cinta da mura "La mattina del 15 alle sei siamo partiti da Favignana, e dopo un viaggio di 17 ore misi piede in Maretimo verso le ventitré e mezzo di notte.
Arrivato là, grazie alla cortesia del brigadiere doganale Macri, feci la conoscenza col signor Vincenzo Spadaro, e fui condotto in un albergo, dove stetti bene tutta la notte.
Il domani - prosegue Butler - il signor Spadaro mi fece osservare gli avanzi (pochi in vero e non sempre facili a distinguersi) di un muro antichissimo, che correva lungo la spiaggia del mare dal lato sud dell'isola, per una lunghezza di quasi tre chilometri: fino al punto, cioè, dove l'isola non è più accessibile per causa dei precipizi".
Naturalmente adesso dei bastioni che un tempo cingevano l'isola rimane soltanto l'autorevole testimonianza dell'illustre scrittore inglese.
Che Marettimo dal punto di vista archeologico sia una zona interessante lo sanno tutti. Ma nessuno, sin ora, delle istituzioni preposte, ha effettuato nell'isola una seria campagna di scavi che potrebbe dimostrare l'esistenza nell'isola di antiche civiltà.
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Lo stesso inglese, autore del "The Authoress of the Odyssey", fra l'altro, avanza l'ipotesi di antichi insediamenti a Marettimo nella località di Bonagia nel lato Nord-Ovest dell'isola, zona che a distanza di un secolo è rimasta inesplorata.
D'altronde neanche i monumenti emergenti esistenti in località Case Romane hanno stuzzicato gli enti preposti ad avviare una campagna di scavi.
Soltanto di recente due giovani archeologhe palermitane Fabiola Ardizzone ed Elena Pezzini, casualmente, hanno rinvenuto frammenti di schegge di ossidiana dimostrando che in epoca neolitica l'isola era già frequentata da qualche civiltà.
Le stesse sembra che abbiano avuto incarico dalla Soprintenedenza ai beni culturali ed ambientali di Trapani di dirigere in località Case Romane una campagna di scavi.
Ma intralci burocratici hanno sinora impedito l'inizio dei lavori. Sulla esistenza a Marettimo di una antica civiltà, concludendo il suo articolo su "II Lambruschini", Samuel Butler dice: "Tornato a Trapani un'amica mi fece osservare sulla carta geografica dello Stato Maggiore d'Italia che verso il nord dell'isola c'è una contrada chiamata" Bonagia", parola che molti credono derivare da "Panagia", la quale significa "Sacra".
E mi affretto a dare un'altra notizia perché chi voglia fare delle ricerche più minute nell'isola, non dimentichi di esaminare una tale contrada".
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LE BELLEZZE DELLE EGADI IN QUATTRO CENTIMETRI DI CARTA COLORATA |
Quattro francobolli per valorizzare le isole Egadi.
Una richiesta in tal senso è stata avanzata dal presidente dell'associazione "Marettimo" Luigi Ialuna al ministro delle poste e telecomunicazioni.
L'iniziativa volta a valorizzare le bellezze naturali delle isole Egadi e a rendere felici i filatelici italiani scaturisce dalla opportunità di far conoscere attraverso la emissione di quattro francobolli, così come è avvenuto di recente per l'isola di Pantelleria, l'arcipelago eguseo in tutto il mondo.
I quattro francobolli richiesti dovrebbero essere a colori e comporre una intera quartina riproducente scorci delle isole di Favignana, Marettimo, Levanzo e Formica.
Per Marettimo potrebbero essere riprodotti il tanto conteso castello di Punta Troia o l'antica chiesa bizantina della località Case Romane; per Favignana la villa Florio o l'antico stabilimento delle tonnare; per Formica, il vecchio edificio con il faro della tonnara oggi sede di una comunità per il recupero dei tossico-dipendenti; ed in fine per l'isola di Levanzo le importanti testimonianze dei graffiti della grotta del Genovese.
BUON COMPLEANNO ZIA ROSA
Rosa Noto Incaviglia da tre anni ha già superato il secolo. Nata a Marettimo il 3 dicembre del 1889 ha festeggiato i centotre anni.
Ma i genitori, Ignazia Mineo e Ignazio Noto per le condizioni meteomarine avverse l'hanno potuta dichiarare all'anagrafe del comune di Favignana soltanto il giorno dopo. La zia Rosa è stata festeggiata da tutta la comunità marettimara.
Al compimento del secolo è stata insignita con medaglia d'oro dall'Amministrazione comunale delle Egadi.
L'arzilla vecchietta ha dichiarato, fra l'altro, di essere stata battezzata nella attuale parrocchia di Marettimo dal compianto padre Liborio Mulè, al secolo fra' Antonino Mulè da Burgio, fondatore della chiesa dell'isola.
Alla zia Rosa vanno gli auguri della nostra redazione.
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LA FORTUNA DI ESSERE MARETTIMARI |
Essere Marettimari può alle volte avere dei grossi vantaggi.
Uno di questi, e non certo di poco conto, è quello dell'impossibilità di morire, visto che nel piccolo e "grazioso" cimitero non c'è più terreno disponibile per seppellire i cari defunti. Il buon Dio, per fortuna, .sembra abbia stretto un patto con gli amministratori locali ed in attesa di fondi che permettano l'allargamento del luogo ha chiesto alla popolazione di evitare inopportuni decessi e di pazientare fino alla realizzazione dell'opera, i cui lavori dovrebbero iniziare da un momento all'altro. La popolazione dal canto suo opera e si sforza di non deludere le aspettative e di rispettare gli accordi. anche se si sa, purtroppo, nella massa c'è sempre qualcuno che vuol fare di testa sua infischiandosene dei problemi contingenti.
A Marettimo, sono ora tutti con il fiato sospeso. Alla iniziativa paura della morte, si è aggiunto anche il terrore di non avere un luogo dove continuare l'eterno riposo. Si sa che i Marettimari non accetterebbero mai di cambiare il loro abituale luogo di sepoltura. Ci si fa coraggio dunque l'un l'altro e si invitano i più deboli a tenere botta e a rimanere appesi a questa vita terrena, anche e soprattutto per non fare cattiva figura di fronte al buon Dio e alla amministrazione locale che sta febbrilmente prodigandosi per vincere la scommessa contro il tempo e permettere al prossimo Marettimaro di riposare accanto ai suoi cari.
C'è una cosa però che i rappresentanti politici del Comune non sanno, ed è che i Marettimari una volta arrivati allo scopo, cercheranno di disertare la nuova ala del cimitero e di vanificare tutti gli sforzi ed il danaro speso per il loro interesse. Questo forse non è giusto ed è peccare di ingratitudine. Ma chi se la sente di dargli torto?
A.S.
E' difficile stabilire quale sia l'isola più bella.
Le isole sono un po' come le donne:
Esse sanno nascondere molto bene le loro virtù e svelano le proprie bellezze soltanto a chi sa cogliere la loro anima e l'essenza della loro grazia.
Ognuna di queste presenta delle particolari caratteristiche che le differenzia, rendendole uniche.
Riccardo Fanelli
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