Il
Museo diocesano intercomunale di Arte sacra
Nella sacrestia, la sezione castignanese del Museo Diocesano Intercomunale di Arte Sacra (sede provvisoria), vuole essere il luogo dove la storia cristiana di Castignano viene raccontata in primo luogo ai castignanesi stessi, soprattutto alle giovani generazioni. Recuperare la memoria storica è un dovere perché ci ricollega alle nostre radici, ci rende più informati, più consapevoli, capaci di vivere con maggior pienezza il presente e di guardare al futuro con occhi più penetranti. |
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Fa
finalmente bella mostra di sé, circondato dal coro ligneo di Apollonio
Petrocchi da Ripatransone (1470), ritornato da Urbino dalla mostra sulla "Fioritura tardogotica
nelle Marche", il
Reliquiario della Vera Croce. Esso è opera del 1488
di Antonio Baroni e Cesare Luce della bottega del Vannini di Ascoli. Il Reliquiario custodisce
uno degli splendidi doni che Nicolò IV, appena salito al soglio
pontificio nel 1288, elargì ai 13
conventi francescani della custodia di
Ascoli, tra cui quello di Castignano.
Si
tratta di una stauroteca di tipo patriarcale, gemmata e filigranata di
lavorazione veneziana, che custodisce un frammento della Vera Croce e
della Colonna della Flagellazione del Signore. Il Reliquiario (cm.83) in
stile gotico, restaurato nel 1998 dall'Opificio delle Pietre dure di
Firenze, è di rame e argento
dorati e smalti (vedi lo stemma di Castignano sul piede). Da osservare
inoltre l'armoniosa policromia dei metalli, degli smalti, dei chiaroscuri
della fiorita architettura e sovrabbondante decorazione scolpita da abile
cesello. |
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Calice di Mons. Teofilo Massucci Vescovo di origine castignanese.
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