Non propriamente, o per lo meno non intesa come quella classica, ma collaborazione.
È di questo che parliamo, quando pensiamo al rapporto che è nato tra un gruppo di famiglie della nostra comunità
parrocchiale e la casa della carità nella missione bolognese di Usokami, in Tanzania.
Nel 1994 nasce questa bella intuizione di aiutare con un contributo annuale i bimbi che sono ospitati in questa casa;
sono bambini, il più delle volte orfani di genitori morti a causa dell aids. Le suore ed i volontari della missione
si prendono cura di loro e li aiutano a crescere e possibilmente, quando ciò è fattibile per la presenza di parenti,
a ritornare nella loro famiglia di origine.
Da allora fino ad oggi si sono succeduti numerosi scambi di lettere ma anche di visite da parte dei missionari,
che attraverso fotografie, immagini, ma soprattutto la loro testimonianza, ci hanno aggiornato sulla evoluzione
positiva di questa realtà di carità che ha aiutato ed ancora oggi aiuta questi bambini.
Sr. Maria Gemma, responsabile della casa, ci raccontava che allora (1994) un bambino poteva nutrirsi per un mese
con 10.000 lire. Questo ci fatto pensare e capire come un poco di quello che abbiamo se dato con amore può
diventare tanto e a volte tutto per chi è nel bisogno.
Ora, grazie alla collaborazione e partecipazione di tante famiglie, possiamo garantire un aiuto concreto pari a
2.000 euro annui. Ma non solo: il rapporto che è nato e si sviluppa nella preghiera e nella carità ci aiuta ad
aprire il nostro cuore e ci rende un po più fratelli di un unico Padre.
Sr. Maria Gemma, in diverse sue lettere,
ci esorta a continuare in questo cammino di carità, ma soprattutto a
contagiare altri affinché si allarghi sempre più questo cerchio damore!