Una nuova Lourdes:

80mila in preghiera nel giorno di San Pio

 

 

«23 settembre,

San Pio da Pietralcina».

 

Sul calendario della Chiesa, come data liturgica di santo del giorno, sino all'altro ieri c'era solo San Lino. Da ieri c'è pure, anzi c'è prima , di lui nella devozione dei fedeli, la ricorrenza dedicata all'umile cappuccino che ha l'aureola dal maggio scorso, che a Pietrelcina nel Sannio nacque e fu ordinalo sacerdote e che a San Giovanni Rotondo sul Gargano visse in convento, ricevette le stigmate, fu anche perseguitato, morì nella notte tra il 22 e il 23 settembre di 34 anni fa ed ora e sepolto in un sarcofago di porfido in attesa di essere traslato col suo corpo rimasto intatto nella grande chiesa basilicale che sta costruendo l'architetto più trendy del momento, Renzo Piano.

Festa grande, quindi, perla prima comparsa di Padre Pio nel calendario dei Santi (c'è anche un speciale anullo filatelico per tre tipi di cartoline postali) e veglia di preghiera, nella notte, ricordando gli ultimi istanti del monaco agonizzante che se ne andava serenamente dal mondo, ma non dalla gratitudine dei suoi devoti, mormorando: «Gesù Maria, Madonnina mia...».

 

A mezzanotte, ha solennemente concelebrato una Messa in memoria il ministro generale dell'Ordine cappuccino padre John Corriveau. Cornice di alta suggestione anche scenografica, oltre che mistica. Il santuario di Santa Maria della Grazie, da tempo troppo angusto, non riusciva a contenere tutta la folla salita a San Giovanni Rotondo, incurante del maltempo, dei minacciosi lampi che si confondevano con le luminarie accese ovunque. La pioggia che nei pomeriggio ha tormentato i fedeli sul sacrato, tra le transenne e i maxischermi, e poi cessata di colpo all'inizio della veglia.

Una folla qua ormai consueta - ma pur sempre sorprendente - di pellegrini di ogni età e ceto sociale, calcolabili a decine di migliaia come al solito. Quasi 80mila, giunti con 900 autobus, almeno 4.000 auto, ciclisti, motociclisti e pure maratoneti, come gli atleti del Centro sportivo italiano partiti a piedi da Roma con un messaggio del Papa per i frati e l'accompagnamento in corsa finale della banda dei bersaglieri. La fede anche come kermesse. Tra le divise, pure quelle araldiche dei cavalieri e dame dell'Ordine militare di San Giorgio, venuti al seguito del principe Carlo di Borbone, uno dei numerosi Vip presenti. Tra gli altri, anche Francesco Storace, presidente della Regione Lazio.

 

Sono giunti in tantissimi, ancora una volta, non solo dall'Italia ma da ogni parte del mondo, anche dagli Stati Uniti e con un dono simbolico di suggestiva drammaturgia. Al momento della Messa all'aperto di ieri a mezzogiorno, celebrata dal «loro» cardinale Francis Bernard Law, arcivescovo di Boston, a padre Gian Maria Cocomazzi, superiore del convento dove San Pio da Pietrelcina ha conquistato l'aureola, gli americani hanno consegnato una scultura celebrativa in bronzo con la figura del santo cappuccino che si staglia tra le Torri Gemelle distrutte. La scultura era avvolta, per volontà del senatore Edward Kennedy, tra le bandiere del Congresso e del Senato Usa, a testimonianza della devozione dei cattolici statunitensi e a supplica di protezione,

Al momento liturgico dello scambio dei segno di pace, una delegazione di vietnamiti ha consegnato un'altra bandiera, quella del libero Vietnam, e una fiaccola accesa come simbolo di speranza per il mondo.

 

"In questa ricorrenza - ha detto il cardinale di Boston - c'è la gioia dei credenti, ma anche il dolore di chi ha sofferto i lutti dell' 11 settembre». E padre Cocomazzi: "Sono certo, che Padre Pio ha accompagnato in cielo ogni vita perduta negli attentati». Il guardiano del convento ha pure ricordato che il suo confratello doveva molto all'America: se il povero contadino suo padre non vi fosse emigrato, la madre forse non avrebbe avuto i mezzi per farlo studiare e diventare sacerdote.

La data liturgica di San Pio da Pietrelcina è stata anche l'occasione dell'arrivo sul Gargano, sin dal 15 settembre, giorno d'inizio dei festeggiamenti, del maggior numero di porporati italiani e stranieri, principi di quella Chiesa «per la quale e dalla quale Padre Pio soffrì", come ammise il cardinal Casaroli. Oltre all'arcivescovo di Boston, sono giunti, a turno, altri sei cardinali: Sepe, Laghi, Tomko, Castrillon Hoios, Sebastiani, Pompedda.

 

In serata, la cerimonia più suggestiva con tutti gli abitanti di San Giovanni Rotondo accomunati festosi in strada, alle finestre, sui balconi, tra fiaccole e infiorate, per la processione con la statua di San Pio da Pietrelcina e con l'ultima reliquia del cappuccino , un'ampolla col suo liquido pleurico. Davanti al Municipio, il sindaco Antonio Squarcella ha consegnato ai frati cappuccini le chiavi della città, poi deposte ai piedi del simulacro di un santo che ha trasformato uno sperduto angolo garganico in una seconda Lourdes.

 

di FRANCOBALDO CHIOCCI

da San Giovanni Rotondo

il Giornale 24 settembre 2002

 

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