PADRE PIO e le anime del
purgatorio
di
Padre Alessio Parente il Cireneo di tutti di
Padre Alessandro da Ripabottoni |
PADRE PIO
e le anime
del purgatorio |
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"Sono un povero frate che
prega", diceva di se stesso Padre Pio. La preghiera era la sua vita. Con
la preghiera era presente nel mondo e dava il suo contributo alla chiesa per
il benessere delle anime. Agli uomini che salivano sul colle, dove egli
viveva recluso, e agli altri che guardavano da lontano, egli indicava il
cielo come termine ultimo del cammino umano sulla terra. Ma gli uomini, che
incrociavano i suoi occhi, si accorgevano pure che il cielo non era lontano,
che agli orizzonti il cielo e la terra si incontravano,
e che gli orizzonti erano nel loro cuore, dove spirito e materia si sublimano
nell’incontro con Dio. |
In Dio il mondo
delle anime va, senza soluzione di continuità, dai sentieri della terra allo dimore degli angeli, oltre i confini del tempo. Oggi
Padre Pio è patrimonio di santità della chiesa, ma
per gli uomini resta ancora, pur nelle dimore celesti, un "povero frate
che prega": la sua preghiera da vigore alla speranza, mentre i suoi
occhi parlano ancora di cielo. Oltre i confini del mondo L'idea di scrivere queste pagine .sulla vita dell'aldilà e nata all'estero, frequentando
comunità cattoliche di lingua inglese, che sono più sensibili ai problemi
della fase terminale dell'esistenza umana e dell'altro mondo. L'essere
stato accanto a Padre Pio per molti anni mi ha dato l'opportunità di constatare da vicino, e di persona, il senso del
soprannaturale che avvolge l'essere umano al di là dei confini e della forza
della sua ragione e, spesso, anche nella sua. Con Padre
Pio, a S. Giovanni Rotondo, il mondo del soprannaturale entrava
quotidianamente nella vita del convento. Nessuno pensava di essere in un
altro mondo, ma tutti sapevano che lui era in contatto con personaggi
celesti, specie quelle persone che erano in maggiore confidenza con lui. Non
solo i frati. Quasi ogni
giorno ho visto persone avvicinarsi a Padre Pio per
chiedergli preghiere per l'anima di qualche parente morto. Anche i
confratelli andavano da lui per avere notizie sui
destino di amici e parenti defunti. Sembrava che
tutti fossero convinti che Padre Pio avesse dei collegamenti con l'altro
mondo o che fosse in grado di avere notizie dirette dell'aldilà. Del resto
egli difficilmente si sottraeva alle domande: poteva inizialmente schermirsi,
ma, poi, se pensava di essere in grado di dare una risposta, accontentava chi
gli presentava simili richieste. …… P. Alessio Parente |
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“il Cireneo di tutti” |
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«Guardate che fama ha avuto! Che clientela mondiale ha adunato
intorno a sé! Ma perché? Forse perché era un
filosofo, perché era un sapiente, perché aveva mezzi a disposizione? - Perché
diceva la Messa umilmente, confessava dal mattino alla sera; ed era,
difficile a dire, rappresentante stampato delle stigmate di nostro Signore». (Paolo VI,
20 febbraio 1971) |
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Padre Pio da Pietrelcina - ci dice l'arcivescovo di Manfredonia
- "per cinquant'anni vissuto nel nostro Gargano, è stato come un
"profeta " inviato da Dio. Gesù Cristo chiese un giorno ad alcuni discepoli: "Chi siete
andati a vedere nel deserto? Un profeta?...
". Il Santo Padre Paolo VI, in un discorso di alcuni mesi fa, chiedeva:
"Chi andava a vedere la folla nel convento cappuccino di S. Giovanni
Rotando?". La risposta è identica a quella che si legge nel Vangelo, a
proposito di Giovanni Battista. Lì si trovava Padre Pio, come un profeta,
indicava le vie del Signore, testimoniava come incontrarlo nella fede, nella
preghiera, nel sacrificio, nella carità. In questo senso Padre Pio fu
veramente un profeta, che dedicò la sua vita a "ricostruire la casa del
Signore", quella casa spirituale che è la coscienza cristiana e nessuno può
dubitare di questa sua missione profetica, che costruisce la sua vera
grandezza, segno della sua provvidenziale presenza a favore non solo di chi lo ha conosciuto, avvicinato personalmente, ma a favore di
tutta la Chiesa, che è la << Casa del Signore >>. |