Il Natale
di S. Francesco
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Cometa Hale Bop sul Santuario
Francescano Greggio |
Natale nello Spirito Francescano
San Francesco, con l’aiuto di un pio uomo della
contrada, Giovanni Velita, desidera ardentemente
rendere visibile l’evento destinato a cambiare le sorti dell’umanità:
L’incarnazione del Verbo.
“Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con
ineffabile premura il Natale del Bambino Gesù, e chiamava festa delle feste
il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato ad un seno umano.
Baciava con animo avido le immagini di quelle membra infantili, e la
compassione del Bambino, riversandosi nel cuore, gli faceva anche balbettare
parole di dolcezza alla maniera dei bambini. Questo nome era per lui dolce
come un favo di miele in bocca”. (Tommaso da Celano
– Vita prima). Gioia, dolcezza e stupore. Ecco il senso vero del Santo
Natale. Oggi, purtroppo, si è smarrito proprio il senso dello stupore. Che cosa saremmo noi se il Figlio di Dio non si fosse
incarnato? Che valore avrebbe la nostra vita? Quale sarebbe il fine, lo scopo
della nostra vita? Queste sono domande che dovremmo porre a noi stessi
durante tutto il periodo natalizio e rifletterci sopra seriamente. Proviamo tutti, come San Francesco d’Assisi, a metterci
davanti al presepe con stupore, avvertendo pienamente la portata dell’evento
che la Chiesa ci invita a celebrare. Cerchiamo di non vivere il Natale solo attraverso
pranzi, cene, feste e festicciole. Disincantiamo il Natale, non fermiamoci ai regali, non
fermiamoci a giocare solamente, ai fiori, ecc. Proviamo a vedere l'essenza,
che cosa ci dice il cuore di Gesù nel Santo Natale e come noi battezzati
recepiamo questa volontà di Dio manifestata in noi.
Terziario
Francescano di Roma |