Beata Vergine delle Grazie

di Boccadirio

 

 

Una seria e ferma tradizione locale, documentata storicamente da due antichissimi scritti, ci riporta molto vicino al tempo ed ai personaggi di uno straordinario avvenimento.
Questi documenti affermano che in questo luogo, il giorno 16 luglio 1480, festa del Carmine, la Madonna, con in braccio Gesù Bambino, apparve a due fanciulli: Donato Nutini e Cornelia Vangelisti, giunti dalle vicine case di Baragazza per pascolare il loro gregge.

 

 

Ecco il racconto del giorno dell' "APPARIZIONE", descritto e narrato da don Amorotti:

 

" L 'anno del Signore 1480, Donato Nutini putto di tenera età e Cornelia figlia di Matteo Vangelisti, d'anni dieci, ambedue del comune di Baragazza, contea dei Signori Pepoli di Bologna, pascolavano armenti, conforme l'uso del paese, in un luogo chiamato Boccadirio... Questo luogo è posto in un sito lontano dalle case un miglio circa sulla cima dell'Appennino, nella parte che guarda settentrione, in una bocca di due rivi i quali, congiungendosi quivi insieme danno il suddetto nome al sito di Boccadirio. Questo luogo medesimo sta tutto circondato da rupi scoscese e da balze precipitose, le quali per la maggior parte vestite di faggi. due putti, allevati nel santo timor di Dio e nella devozione della beatissima Vergine dai loro genitori, e guidati pur anche da un santo spirito, un giorno, che pascolavano pur gli armenti, si posero in detto luogo a fare orazione e quivi con grandissimo fervore di spirito unitamente invocavano la Beatissima Vergine Madre di Dio, perché si degnasse di prestar loro aiuto, acciocché potessero servire al Signore e conservare se stessi in santa pudicizia.
In quell'istante la Madre di misericordia che sempre sta pronta per consolar quelli che sinceramente ricorrono agli aiuti di Lei apparve loro tutta vestita di vesti bianche, dall'altra parte del Rio, in una balza verso ponente, nel qual luogo al presente sta eretto l'altare dove si celebrano i sacrifici ad onore di Lei, onorandovisi particolarmente una sua devotissima immagine.
Da questa balza partendosi, la SS. Vergine s'accostò ai due putti dalla parte del Rio, verso levante, dov'essi l'invocavano, e disse loro, e primieramente a Donato che dovesse farsi sacerdote, come felicemente successe; alla Cornelia, poi, che si facesse monaca, aggiungendole, che ciò seguirebbe nella Toscana e additandole e mostrandole quel monastero col suo sito e forma, dov'ella si sarebbe monacata. Comandò finalmente ad ambedue che facessero intendere al popolo di Baragazza che in quel luogo fabbricasse un tempio ad onor suo, promettendo che tutti quelli che fossero poi divoti e frequenti in detto luogo, otterrebbero tutto ciò che sotto la protezione ed invocazione di Lei domandassero sommo Iddio ".

 

E' l' "ORIGINE" della Madonna di Boccadirio, scritto da Don Lorenzo Amorotti parroco di Castiglione dei Pepoli dal 1609 al 1621, anno della sua morte.

 

 

L' "Origine" di don Amorotti continua a narrare la vita dei due fanciulli; più in breve quella di Donato, molto più estesa quella di Cornelia per la sua maggiore incidenza sull'avvenire di Boccadirio.

 

Donato inizia con serietà e profitto gli studi ecclesiastici e fu ordinato Sacerdote nel 1496. Per diverso tempo fu cappellano a Castiglione dei Pepoli (molto probabilmente presso il Santuario, anche se non confermato).

In seguito, nel 1531, diventò parroco a S. Pietro di Cirignano, nel Mugello dove morì nel 1548. Cornelia, dopo appena tre anni dall'apparizione, -come descrive la Lettera dell'Anonima- è impaziente di realizzare la volontà di Maria Santissima e si trasferisce con i genitori in Toscana alla ricerca del convento a lei indicato nella visione.
Dopo aver inutilmente visitato molti luoghi, si reca a Prato, e qui... dinanzi al monastero di Santa Caterina da Siena a Porta Leone, ''ricordatasi della visione, dice la Lettera, asseriva averlo veduto manifestamente come egli propriamente sia".

 

 

 

 

 

 

Questa affermazione sorprende molto perché altri documenti attestano che il monastero di Porta Leone iniziò ad essere edificato a partire dal 1507 e proprio per opera della stessa Cornelia (suor Brigida).
In realtà entrò nel convento del Terzo Ordine di S. Domenico di Paola Vernati, e solo più tardi l'intera comunità si trasferì al monastero di S.Caterina.
Comunque Cornelia fu subito accettata e vestita dell'abito monacale.

Ricevette il nome di suor Brigida.
La Madonna la voleva là, a Prato, affinché compisse due missioni.
Per prima cosa doveva rialzare, sviluppare e difendere le sorti della sua famiglia religiosa, "le Monache di Santa Caterina da Siena"; per seconda cosa doveva provvedere ad inviare a Boccadirio, luogo dell'Apparizione, l'immagine del volto della Madre di Dio contemplato durante l'Apparizione stessa.
Tale immagine è tutt'ora l'anima ed il cuore del Santuario.

 

 

 

 

 

 

 

A trent'anni suor Brigida venne eletta Priora, succedendo alla fondatrice Monna Paola Vernati.

L' ''Origine" narra anche che suor Brigida, mantenendo l'impegno della missione affidatale, inviò a Boccadirio un'immagine in basso rilievo della Madonna vestita di bianco col Figlio in braccio conforme all'Apparizione.
Sulla venerata Immagine non si hanno altre notizie.
Inerentemente alla commissione effettuata ad Andrea Della Robbia ed all'invio dell'immagine a Boccadirio nell'anno 1505 non vi sono documenti probatori.

Il prof. Paolo Guidotti, nel suo studio su Boccadirio, ritiene che l'invio della sacra immagine sia avvenuto tra la fine del quattrocento e l'inizio del cinquecento.

Analisi scientifiche compiute da studiosi della storia dell'arte e da specialisti delle tecniche ceramiche riportano la datazione a quell'epoca e la produzione a qualche bottega robbiana.

Intanto che cosa avviene nelle terre di Baragazza dopo l'Apparizione? L' "Origine" scrive: "Andarono i due putti alle case loro e raccontarono a tutti, con molto giubilo ed allegrezza, l'apparizione e rivelazione avuta... A si fatto avviso tutto quel popolo, come dedito alla spirituale devozione e come ben allevato nel timore di Dio e della sua Santissima Madre, diede prontissima fede e subito cominciò a fabbricare in detto luogo, dove la Madonna parlò ai due putti, una picciola chiesetta".Da questa descrizione il popolo di Baragazza, ubbidiente all'invito della Vergine, costruì subito una "picciola chiesetta" sulla destra del rio Davena, credendo fosse il punto esatto dell'Apparizione che, in realtà, era avvenuto sulla riva opposta.

 

Quando circa vent'anni dopo vi deposero la ''Santissima Immagine" mandata dalla veggente suor Brigida, questa e per più volte, si fece trovare al mattino sul lato opposto del torrente, dove effettivamente la Madonna era apparsa ai due fanciulli.
La gente di Baragazza, capito l'errore, iniziò subito la nuova costruzione Verso la fine del '500 questa chiesetta, di piccole dimensioni, verrà sostituita dalla chiesa attuale.
In tale occasione si lavorò in modo da non spostare nè l'altare maggiore nè la Sacra Immagine che, ancor oggi sono, esattamente nel loro posto originario.
Questo edificio verrà completato dopo la metà del 1600.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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