BREVE STORIA DELLE APPARIZIONI
1. Prima fase: sulla collina
Mercoledì 24 giugno 1981: I giorno
Ai piedi della collina
Le apparizioni di Medjugorje iniziarono nel pomeriggio del 24 giugno 1981,
nella frazione di Biakovici, una delle quattro che formano il villaggio di
Medjugorje.
Due giovani ragazze, la bruna Ivanka (15 anni) e la bionda Mirjana (16 anni),
venute dalla città per passare le vacanze nella frazione dove le loro
famiglie possiedono una casa, passeggiano ai piedi della collina, sotto un
cielo carico di nubi. Ivanka è rimasta orfana di madre, due mesi prima. Ha
già un fidanzato serio, che sogna di sposare presto. Gli studi non la
interessano più.
Di ritorno, poco prima di arrivare al villaggio, all'incrocio con una
stradina, essa vede, lassù sulla collina, a circa 200 metri, una silhouette
luminosa, su una piccola nube. Mormora:
- E' la Gospa! (la Madonna).
Mirjana, più positiva, decisa a intraprendere gli studi di agraria a
Sarajevo, non volge nemmeno lo sguardo e dice:
- Non può essere la Gospa!
Poi entrambe sono prese dalla paura e rientrano di corsa al villaggio. Le
prendono in giro. Ma qualcosa le attira. E così quello stesso pomeriggio,
verso le diciotto e trenta, ritornano da quelle parti, con Milka, la
pastorella di 14 anni, la figlia minore dei Pavlovic:
- Venite ad aiutarmi a far rientrare i montoni - chiede loro.
Si trovano in uno spiazzo aperto a 500 metri dal villaggio, sulla strada
dell'apparizione, Podbrdo, cosiddetta perché corre ai piedi della collina.
All'andata, le tre ragazze non vedono nulla; ma, al ritorno, vicino a un
alberello, a 100 metri dall'incrocio, Ivanka vede, di nuovo, e poi anche le altre
vedono come lei, mentre i montoni tornano da soli all'ovile.
A questo punto arriva Vicka (16 anni), vicina e inseparabile compagna di
Ivanka e di Mirjana durante le vacanze. Le tre ragazze si erano date
appuntamento per la passeggiata di poco prima ma, quella mattina, Vicka era
stata convocata a Mostar per un esame di ricupero. Sfinita dallo stress per
l'esame di matematica e per il viaggio in autobus, si era addormentata e non
era andata alla passeggiata. Le altre le fanno un cenno:
- Vicka, guarda lassù... La Gospa!
Vicka si sente attratta e irritata nello stesso tempo. Si toglie i sandali e
scappa a gambe levate.
Lungo la strada incontra due compagni:
- Ivan Dragicevic (16 anni) e
- Ivan Ivankovic (20 anni).
Insieme raggiungono le tre ragazze che stanno ancora vedendo la figura
luminosa, lassù.
Appena arrivato, il primo Ivan è colto da paura e scappa scavalcando una
siepe e perdendo il suo sacco di mele.
L'altro Ivan è turbato e non rimarrà.
Non è un'apparizione che si impone perché ci caschi dentro. Si accede ad essa
solo senza riflessi di difesa.
Ora Vicka supera i suoi. Rimane e contempla la figura lontana. E una donna.
Sembra che abbia un bambino sul braccio destro e che si curi di lui. Fa segno
di avvicinarsi, ma nessuna delle quattro ragazze osa farlo. Quando tornano
vengono prese in giro.
- Avete visto un disco volante!
Ivan Ivankovic, il maggiore dei sei (20 anni), il giorno dopo non va
all'appuntamento.
Il paesaggio campestre di Biakovici, tra i campi verdeggianti di vigne o di
tabacco e la sua collina rocciosa, contro la quale si addossano le case, si
apre al mistero.
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Giovedì 25 giugno, II
giorno
Lassù, così vicino
- Se è la Gospa, può darsi che torni - si son detti i veggenti di ieri.
Marija, sorella di Milka la pastorella, l' ha presa in giro come tutti gli
altri, ma ha detto a Vicka, sua amica:
- Se ci vai, chiamami.
E così, le tre inseparabili, Ivanka, Mirjana e Vicka ripartono. Ed ecco di
nuovo la Gospa: luminosa su una nuvola e coronata di uno scintillio di
stelle. Oggi non la temono più. Sono attirate come se non avessero provato
mai tanto amore. Allora Vicka, fedele alla promessa, corre a chiamare Marija.
Anche Milka, la sorellina, la veggente di ieri, andrebbe volentieri, ma la madre
la ferma:
- Oggi tu hai da fare, Marija invece può andare.
Marija, incaricata della cucina, ha ancora tempo per preparare la cena e può
quindi lasciare i suoi fornelli che non ha ancora messo in opera. Il piccolo
Jakov Colo (10 anni) che si trova lì presente, va con loro.
Appena riuniti, salgono la collina a velocità impressionante; vi trovano Ivan
che è salito con le altre compagne, per un altro sentiero; è l'attrazione di
quell'apparizione che li ha fatti incontrare. E per la prima volta, lui e i
cinque che sono saliti da Podbrdo, vedono la Madonna da vicino: amorosa e
semplice, indescrivibile: con il suo vestito luminoso, di un grigio
argentato, i capelli neri e ondulati, sotto il velo bianco, quella corona di
12 stelle che niente tiene e collega tra loro e i suoi occhi azzurri che li
guardano con affetto.
Ivanka ha il coraggio di chiederle:
- Dove si trova la mamma?
- E felice, è con me.
Ha una voce dolce 'come musica', come 'campane che suonano' .
- Dacci un segno, altrimenti ci prendono per matti - chiede Mirjana .
I suoi occhi azzurri, splendenti d'amore, hanno definitivamente riunito il
gruppo dei veggenti, che sono quanto mai diversi tra loro: ragazzi e ragazze
di età diversa, estroversi come Vicka o introversi come Ivan. Quello sguardo
e quella preghiera li fondono per una missione comune: Ivanka e Mirjana,
Vicka (la maggiore: diciassette anni il prossimo mese), Marija e poi i due
ragazzi, Ivan (16 anni) e il piccolo Jakov (10 anni), unico bambino tra
quegli adolescenti. Tutto sembra congiurare per separarli. Le contrarietà
esteriori che non hanno cessato di moltiplicarsi (da parte della famiglia,
della Chiesa, della polizia) e le profonde differenze dei loro temperamenti.
Ma la Madonna li tiene uniti in uno slancio e in una missione comune, nell'abbraccio
di un unico amore. L'incontro quotidiano approfondisce la loro unione a
dispetto di tutto ciò che potrebbe dividerli nella vita quotidiana,
dall'interno e dall'esterno. A loro sembra che sia contenta soprattutto di
vederli tutti insieme davanti a lei; ma questo è possibile solo durante le
vacanze perché l'anno scolastico li tiene lontani gli uni dagli altri.
Venerdì 26 giugno: III giorno
La fede e la
riconciliazione
Il terzo giorno (venerdì 26 giugno), sempre alle sei e un quarto del
pomeriggio, una luce insolita attira sulla collina una folla vera e propria:
sono circa due o tremila persone. I veggenti, invece, aspettano in basso,
dove hanno visto la prima volta. Sono accompagnati da Marinko, un meccanico,
loro vicino, che si è offerto di accompagnarli sulla collina.
La Madonna fa loro cenno. Essi salgono la collina a velocità sorprendente.
Non hanno bisogno di altra guida che l'apparizione che li attira.
Vicka, come un tempo Bernadette, ha portato un po' d'acqua benedetta, per
provare l'autenticità dell'apparizione. - Se sei la Madonna, resta con noi,
altrimenti vattene!
Essa continua a sorridere, sotto quella pioggia di acqua benedetta con cui
Vicka la irrora con forza e generosità, fino a svuotare la bottiglia.
- Perché sei venuta e cosa vuoi da noi? - chiede Ivanka.
- Perché qui ci sono buoni credenti. E anche perché vi convertiate e mettiate
pace in questo popolo.
Medjugorje è un villaggio diviso; ci sono stati dei feriti e anche tre morti,
subito prima della guerra, proprio dove in seguito è stata costruita la
chiesa, in aperta campagna, al confine tra Biakovici (la frazione dei
veggenti) e Medjugorje (il villaggio principale).
La Gospa aggiunge:
- Vengo a convertire e riconciliare tutto il mondo.
- Chiedetele di dare un segno della sua presenza - suggerisce un vicino.
- Beati coloro che non hanno visto e credono! - risponde la Gospa.
- Come ti chiami? - chiede Mirjana.
- Io sono la Beata Vergine Maria.
E ripete con insistenza la parola chiave del messaggio:
- Pace, pace, pace! Riconciliatevi.
Pace, riconciliazione: sono le parole fondamentali del messaggio.
Sabato 27 giugno, IV giorno
Credete come
"coloro che vedono"
Il 27 giugno, la polizia porta i giovani a Citluk: interrogatori ed esame
psichiatrico. Ma la dottoressa Ante Vujevic li dichiara sani di mente. Essi
ripartono in fretta per arrivare sulla collina alle diciotto e trenta
(eccetto Ivan).
Su richiesta di due francescani, presenti a questa apparizione, Vicka
interroga la Gospa:
- Cosa ti aspetti dai sacerdoti?
- Che siano fermi nella fede, che vi aiutino.
- Perché non appari a tutti, in chiesa?
- Beati quelli che credono senza aver visto!
Poi scompare. E i veggenti pregano. Essa riappare, accolta dal loro canto:
Tutta bella sei.
Vicka chiede con insistenza:
- O Vergine, cosa vuoi da questo popolo?
Per la terza volta, la Gospa risponde:
- Che coloro che non vedono credano come quelli che vedono.
Marinko che aiuta e protegge i veggenti, schiacciati dalla folla, si fa
indicare il luogo esatto dell'apparizione e vi mette una pietra segnata con
una croce bianca.
Domenica 28 giugno, V giorno
Diecimila persone sulla
collina
Il parroco, fra' Jozo Zovko, rientrato da una
serie di prediche nei pressi di Zagabria, è piombato ieri nel bel mezzo
dell'effervescenza di questa parrocchia che prima riteneva sonnacchiosa. Ha
interrogato i giovani, ed è molto indeciso. La sua predicazione è un invito
alla prudenza:
- La Chiesa è severa in questa materia. Bisogna evitare qualsiasi
precipitazione. Non appoggiamo ciecamente questi giovani.
La sera, verso le sei, dieci o quindicimila persone hanno invaso la collina;
c'è un registratore acceso. I veggenti, durante l'apparizione stessa,
trasmettono le risposte della Madonna alle domande poste:
- Che il popolo creda e perseveri nella fede.
- I preti siano fermi nella fede e vi aiutino.
- Beati coloro che credono senza aver visto.
E dopo un'interruzione dell'apparizione:
- Coloro che non vedono credano come quelli che vedono.
Poi alzano la testa e lo sguardo. Essa è scomparsa verso l'alto.
- Ode! Se n'è andata - mormora uno dei veggenti. La sua luce è svanita.
Essa ha detto:
- Andate nella pace di Dio.
Due francescani sono presenti, in borghese, per assistere al fatto, contro il
parere del parroco, fra' Jozo Zovko, che ha suonato per il rosario in chiesa,
per distogliere la gente dalla collina. Anche lui ha avuto folla.
Lunedì 29 giugno, VI giorno
Obitorio e psichiatria
Lunedì 29, la polizia preleva nuovamente i veggenti per un esame psichiatrico
presso l'ospedale di Mostar (la sede vescovile).
Vengono fatti aspettare in un corridoio: da una parte i matti che passeggiano
nel cortile, dall'altra, l'obitorio aperto, con i suoi cadaveri. Mirjana è
molto impressionata, ma Vicka motteggia:
- Sappiamo bene che si deve morire!
Il dottor Dzuda conferma il loro sano equilibrio psichico. Ritornati per
l'apparizione, ricevono questo messaggio:
- C'è un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente, e con fiducia.
C'è lì un bambino di tre anni. La sua debole testa è poggiata sulla spalla
del padre. Soffre di setticemia fin dai primi giorni di vita. I suoi genitori
supplicano. I veggenti intercedono. La Madonna incoraggia a pregare per la
sua guarigione. Il suo stato migliorerà. Durante l'estate ritornerà, camminando
e parlando. E la prima di una serie di guarigioni e di miglioramenti che si
moltiplicheranno. I registri parrocchiali, fino al 19 ottobre 1986, ne
riportano 291; oggi (1988) sono già più di trecento.
2. Seconda fase: la
collina interdetta
Martedì 30 giugno, VII giorno
Lontano, a Cerno
Il martedì 30, la folla attende invano i veggenti. Nel primo pomeriggio, due
giovani donne, Ljubica e Mirjana, contattate dalla polizia, li hanno portati
a fare una passeggiata, per tenerli lontani dalla collina dove l'afflusso
della gente preoccupa la polizia: a Sarajevo sospettano che si tratti di un
complotto clerico-nazionalista. Essi si sentono stanchi e sfiniti per questa
esperienza nuova che ridimensiona le loro persone e per i continui
interrogatori. Accettano quindi con gioia quell'evasione. Si stipano in sette
dentro un'auto, le due donne e i cinque veggenti, perché Ivan non è voluto
andare. Vanno a vedere le cascate di Kravica, la piccola Niagara jugoslava e
Capljina, dove le due donne offrono dolci e succhi di frutta...
All'ora dell'apparizione, sono ancora in viaggio da Ljubuski a Citluk. A
destra il piccolo Jakov guarda all'orizzonte la linea blu delle colline. Fa
fermare improvvisamente la macchina all'imbocco di un sentiero e si slancia
verso il pendio. Al di sopra della collina, sull'orizzonte blu, ora emerge
una luce: la Gospa avanza sulla sua nuvola verso di loro, fino a giungere
molto vicina.
- Ti dispiacerebbe se ti aspettiamo in chiesa? - chiede Mirjana, perché la
polizia ora proibisce l'accesso alla collina e minaccia le loro famiglie.
La Gospa sembra esitare:
- Sì, alla stessa ora.
Di ritorno, il parroco li interroga a lungo, in canonica, di fronte a un
registratore. Anche Ljubica e Mirjana sono presenti e si sentono turbate,
perché hanno visto quei fenomeni luminosi. Non collaboreranno più con la
polizia.
Mercoledì 1 luglio: VIII giorno
L'apparizione nel furgone
L'indomani, 1 luglio, nel pomeriggio, poco prima dell'apparizione la polizia
torna nuovamente a Biakovici. Tre ragazze, Ivanka, Mirjana e Vicka vengono
fatte salire sul furgone della polizia. Ma d'improvviso il furgone scompare
ai loro occhi e vedono solo l'apparizione, inattesa e breve.
Giovedì 2 luglio: IX giorno
Prima apparizione in canonica
A Biakovici, il villaggio dei veggenti, la tensione cresce. La polizia
controlla i loro movimenti ed essi si sentono spiati. Ruzika, sorella di
Marija, va a chiedere consiglio a fra' Jozo:
- Cosa dobbiamo fare?
Quando torna a casa attua una manovra diversiva e verso le diciassette e
trenta fa portare i veggenti, in auto, verso la canonica, dove hanno
l'apparizione nella terza stanza a sinistra entrando. Sono soli, perché il
parroco è andato in chiesa, invasa dalla folla, molto prima della messa delle
diciotto.
Anche i veggenti vanno in chiesa. C'è grande fervore. Jozo Zovko, che fino a
quel momento ha predicato nel deserto (ai soli terziari) il ripristino di
alcuni digiuni a pane e acqua, propone di farne uno...
- ... per tre giorni, per essere illuminati.
- Lo vogliamo fare - risponde la folla dei parrocchiani entusiasti.
Prima dell'Ite missa est, dà la parola a Vicka e a Jakov. E stata conservata
la registrazione.
- Ora vi parlerà un bambino. Non lo vedete perché è troppo piccolo.
La sua testa non sporge al di sopra dell'altare, ma la sua voce e ferma:
- Oggi ho chiesto alla Madonna di lasciarci un segno. Essa ha solo mosso la
testa, così (gesto di affermazione) e poi è scomparsa. Prima di andarsene ci
ha detto: "Arrivederci, angeli miei".
E un vezzeggiativo che in Croazia le nonne usano per i loro nipotini.
Venerdì 3 luglio: X giorno
Esci e proteggi i veggenti
Il venerdì, il parroco, Jozo Zovko, sta pregando in chiesa per implorare
luce:
- Signore, che hai parlato ad Abramo e a Mosè; sento il peso di tutta questa
folla. Illuminami!
D'un tratto (racconta egli stesso), sentii una voce che mi diceva:
- Esci e proteggi i bambini.
Lasciai la Bibbia e il breviario, feci la genuflessione e aprii la porta.
Avevo ancora la mano sulla maniglia, quando vidi i ragazzi correre verso di
me:
- La polizia ci cerca, nascondeteci!
Piangevano. Con loro c'era Anna, una sorella maggiore di Vicka.
Li condussi in canonica in una stanza inutilizzata (la terza a sinistra) poi
uscii dalla canonica e chiusi la porta a chiave.
Poi si reca in chiesa ed ecco irrompere la polizia:
- Hai visto i veggenti?
Come s. Martino che incontra i suoi persecutori, indica la direzione da dove
vengono loro:
- Sì, da quella parte!
E la polizia riparte precipitosamente.
Nel frattempo la stanza della canonica scompare davanti agli occhi dei
veggenti. La Madonna è lì, tutta gioiosa, mentre loro sono pieni di paure. Li
rincuora. Essi pregano e cantano con lei:
- Non abbiate paura, avrete la forza di sopportare tutto questo!
Sabato 4 luglio: XI giorno
Ognuno a casa sua
Il sabato 4 luglio è un giorno di incertezza e di smarrimento. In seguito
alle minacce, agli interrogatori, agli esami medici, ecc. i veggenti,
sopraffatti dagli avvenimenti, hanno pensato che l'apparizione di venerdì 3
fosse l'ultima.
Ed ecco che oggi la Madonna fa una sorpresa a tutti loro, a ciascuno dove si
trova. Le apparizioni quindi non sono finite. Si mettono nuovamente
d'accordo:
- Dove ci troviamo domani?
Quando il parroco diventa veggente
Ogni giorno, secondo le circostanze, verso le diciotto, in casa di uno o
dell'altro, in campagna, in canonica. L'apparizione a volte si verifica in
chiesa, durante la liturgia.
Fra' Jozo Zovko, responsabile di fronte al popolo, al vescovo, alla polizia e
a Dio, è perplesso. Ma un giorno, in chiesa, verso la fine del rosario, vede
l'apparizione insieme ai veggenti, nello stesso posto, accanto alla tribuna.
La sua predicazione diventa improvvisamente più forte e tonificante. La
polizia che aveva approvato la discrezione delle sue precedenti omelie, ora è
preoccupata.
Arresto
I suoi sermoni sono irreprensibili. Tuttavia, il 12 agosto, la morsa si
stringe e la polizia scova in una predica dell'11 luglio, dovutamente
registrata, un capo d'accusa:
- Ha detto, "quarant'anni di deserto!".
E sono esattamente quarant'anni che Tito ha preso il potere. La rivoluzione,
quindi, sarebbe il deserto! E una predica sovversiva!
Il 17 agosto la polizia si reca in canonica. Le suore vengono sequestrate per
qualche tempo. Le elemosine confiscate e il parroco arrestato.
Inizia un lungo processo. L'avvocato giustifica fra' Jozo, per quei
'quarant'anni di deserto', dicendo che parlava degli ebrei, guidati da Mosè
verso la terra promessa, più di 3.000 anni fa, come racconta la Bibbia.
Vengono però trovate altre imputazioni per giustificare il processo; il 22
ottobre, è condannato a tre anni e mezzo di carcere. Verrà liberato, dopo un
anno e mezzo, grazie alle 40.000 lettere scritte al presidente della
repubblica dai lettori del settimanale Il Sabato.
Al momento dell'arresto, Tomislav Vlasic' accorre in aiuto della canonica rimasta
senza guida. Ritiene che la situazione sia poco chiara e parte per Mostar,
dove mette al corrente il provinciale francescano, fra' Jozo Pejic:
- Prenda il posto del parroco, la nomino a Medjugorje - conclude quell'uomo
esperto.
Da quel momento Tomislav diventa la mirabile guida spirituale dei veggenti e
della parrocchia.
3. Terza fase: la cappella delle apparizioni
(febbraio 1982 - aprile 1985)
Dal gennaio 1982, le apparizioni avvengono regolarmente nel piccolo locale a
destra del presbiterio, simmetrico alla sacrestia; finora è servito da
ripostiglio, ma ora diventa 'la cappella delle apparizioni', tutt'oggi
venerato come tale. Lì la Gospa è apparsa fino al marzo del 1985, quando il
vescovo lo proibì:
- I veggenti vedano dove vogliono, a casa loro o altrove, ma non
nell'edificio della chiesa.
Questo creava un grave caso di coscienza per fra' Tomislav Vlasic, perché
lasciare i veggenti a casa loro significava lasciarli in balia della folla,
soprattutto dei meno equilibrati. Ma significava anche lasciarli in mano alla
polizia, perché quelle manifestazioni religiose fuori della chiesa avrebbero
costituito una sfida. Si sarebbe ripresentata la situazione dei primi giorni,
risolta pacificamente con il trasferimento in chiesa, con il tacito accordo
della polizia.
4. Quarta fase: in canonica; dall'aprile 1985
E stato mons. Franic, arcivescovo di Spalato, in visita a Medjugorje, a
trovare la soluzione:
- Perché non accogliere le apparizioni in canonica?
Lì avvengono da allora in poi. Esse continuano a formare i veggenti e a
catalizzare la preghiera dei pellegrini. I pellegrini accettano, bene o male,
la dissociazione tra queste apparizioni e la liturgia nella quale esse si
integrano così armoniosamente: posta tra il rosario e la messa, la visita
discreta della Madonna introduce l'assemblea orante all'eucaristia, in unione
con i veggenti che pregano per qualche istante con la folla. Sembra quasi di
risentire la parola di sempre, riferita al solo Cristo:
- Fate quello che lui vi dirà (Gv 2,5).
5. Verso quale futuro?
Nel corso delle apparizioni, i veggenti hanno ricevuto progressivamente dei
segreti che riguardano il futuro della salvezza e le minacce che incombono
oggi sul mondo. Mirjana ha ricevuto, per prima, il decimo e ultimo segreto
nel Natale del 1982, con questo avvertimento:
- Non mi vedrai più d'ora in poi, eccetto il giorno del tuo compleanno e
nelle circostanze gravi che lo richiederanno. Ritorna alla fede, come tutti.
Per lei è stato molto duro:
- Credetti di precipitare nella depressione - mi disse a Sarajevo il 24 marzo
1984.
Invece si adattò presto alla sua notte, nella preghiera.
La sua vita era difficile. Controllata dalla polizia, guardata con sospetto
nella scuola, immersa nel mondo secolarizzato, spesso ateo, di Sarajevo,
attraversava anche difficoltà di ordine familiare. Per circa due anni perse
contatto con Medjugorje, dove temevano che andasse alla deriva. Ma perseverò
nella preghiera, con la discrezione richiesta dalla sua nuova situazione.
Dal 26 agosto 1984, quasi ogni mese, ha nuove apparizioni o locuzioni (parole
interiori) per preparare la rivelazione pubblica dei dieci segreti, che
segneranno la fine delle apparizioni. Ha già scelto il sacerdote che li dovrà
rivelare: padre Pero Ljubicic, il più giovane dei tre sacerdoti francescani della
parrocchia.
Il 6 maggio 1985, Ivanka, unica compagna di Mirjana alla primissima
apparizione del 24 giugno 1981, ha ricevuto a sua volta il decimo segreto,
con la promessa di un'apparizione annuale, non per il giorno del suo
compleanno, come Mirjana, ma nell'anniversario della prima apparizione, cioè
il 25 giugno (perché il 24 era stato solo una presa di contatto a distanza, e
il gruppo dei sei non si era ancora costituito).
Il 25 giugno 1986, Ivanka si preparò lungamente all'apparizione promessa,
nella preghiera e senza ansia. L'ebbe in casa sua, alla solita ora. Dopo
quattordici mesi di assenza, vide la Gospa per quattordici minuti. La Madonna
pregò due volte con lei, recitando il Pater e il Gloria . Il colloquio con la
Gospa mise fine alla lunga attesa del suo fidanzamento con Branco. Fu
sicuramente dopo aver sottoposto la sua libera scelta alla Madonna che essa
lo sposò, il 6 gennaio seguente.
Cosa avverrà in seguito?
Sono passati due anni da quando Mirjana prepara la rivelazione che essa dice
prossima. La rivelazione dei segreti però non è ancora cominciata. Perché?
Mirjana mi ha risposto:
- E una proroga di misericordia.
In altre parole, preghiera e digiuno hanno compensato o rallentato
l'autodistruzione che il peccato del mondo sta preparando, perché la maggior
parte dei segreti riguardano queste minacce incombenti che solo il ritorno a
Dio può temperare.
I veggenti custodiscono gelosamente questi segreti, ma ne rivelano il senso
globale (secondo la duplice accezione del termine, di significato e di
direzione da prendere).
- Dieci giorni prima della realizzazione di ogni segreto, Mirjana avviserà
padre Pero, incaricato di rivelarli.
- Egli dovrà digiunare per sette giorni e avrà il compito di rivelarli tre
giorni prima della loro realizzazione. E' arbitro della sua missione e
potrebbe tenerli per sé, come fece Giovanni XXIII per il segreto di Fatima,
la cui rivelazione era autorizzata per il 1960. Padre Pero è fermamente
intenzionato a rivelarli.
I primi tre segreti sono tre avvertimenti estremi dati al mondo come ultima
possibilità di convertirsi. Il terzo segreto (che è anche il terzo
avvertimento) sarà un segno visibile dato sulla collina delle apparizioni per
convertire coloro che non credono.
Seguirà poi la rivelazione degli ultimi sette segreti, più gravi, soprattutto
gli ultimi quattro. Vicka ha pianto ricevendo il nono e Mirjana ricevendo il
decimo. Il settimo però è stato addolcito dal fervore delle preghiere e dei
digiuni.
Sono prospettive che lasciano perplessi, perché i segreti, sempre affascinanti,
generalmente perdono il loro prestigio quando vengono rivelati, come è
successo per Fatima; inoltre le predizioni sul futuro vanno soggette
all'illusione ottica. I primi cristiani credevano imminente la fine del
mondo; l'apostolo Paolo stesso pensava di vederla prima della sua morte (l Tm
4,13-17; Eb 10,25.35; Ap 22,20). Le anticipazioni della speranza e del
profetismo avevano scavalcato gli avvenimenti. Infine, questa ambientazione
circostanziata può sembrare più vicina alla magia che al mistero di Dio.
Ci saranno delusioni al momento della rivelazione dei dieci segreti? Il loro
ritardo non è forse già un seno premonitore?
Interrogativi che si presentano. Si impongono quindi, a questo riguardo, la
prudenza e la vigilanza raccomandate dalla Chiesa.
La fede è certa, garantita personalmente da Dio. I carismi sono fallibili
perché sono il dono di Dio nella fragilità umana.
Non ho dubbi sull'autenticità della grazia ricevuta a Medjugorje dai
veggenti, dalla parrocchia e da alcune migliaia di pellegrini che si sono
convertiti profondamente. Questo però non garantisce tutti i dettagli delle
predizioni e delle premonizioni, sui quali i veggenti si sono già sbagliati
per qualche particolare, come del resto è successo ad alcuni santi, anche
canonizzati. Ci potremmo quindi sbagliare se ci polarizzassimo su questi
segreti e sul 'segno' annunciato, invece di basarci sulla grazia che si
sviluppa con una coerenza e una profondità superiori, fino ad ora, a tutte le
contrarietà (...)
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