Chiara Lubich (1920-2008) |
TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE REVERENDO DON ORESTE
BASSO COPRESIDENTE
MOVIMENTO DEI FOCOLARI ROCCA DI PAPA HO APPRESO CON PROFONDA EMOZIONE LA NOTIZIA DELLA
PIA MORTE DELLA SIGNORINA CHIARA LUBICH SOPRAGGIUNTA AL TERMINE DI UNA LUNGA
E FECONDA VITA SEGNATA INSTANCABILMENTE DAL SUO AMORE PER GESU’
ABBANDONATO(.) IN QUEST’ORA DI DOLOROSO DISTACCO SONO SPIRITUALMENTE VICINO
CON AFFETTO AI FAMILIARI E ALL’INTERA OPERA DI MARIA - MOVIMENTO DEI FOCOLARI
CHE DA LEI HA AVUTO ORIGINE COME PURE A QUANTI HANNO APPREZZATO IL SUO
IMPEGNO COSTANTE PER LA COMUNIONE NELLA CHIESA PER IL DIALOGO ECUMENICO E LA
FRATELLANZA TRA TUTTI I POPOLI (.) RINGRAZIO IL SIGNORE PER LA TESTIMONIANZA
DELLA SUA ESISTENZA SPESA NELL’ASCOLTO DEI BISOGNI DELL’UOMO CONTEMPORANEO IN
PIENA FEDELTA’ ALLA CHIESA E AL PAPA E MENTRE NE AFFIDO L’ANIMA ALLA DIVINA
BONTA’ AFFINCHE’ LA ACCOLGA NEL SENO DEL PADRE AUSPICO CHE QUANTI L’HANNO
CONOSCIUTA E INCONTRATA AMMIRANDO LE MERAVIGLIE CHE DIO HA COMPIUTO
ATTRAVERSO IL SUO ARDORE MISSIONARIO NE SEGUANO LE ORME MANTENENDONE VIVO IL
CARISMA (.) CON TALI VOTI INVOCO LA MATERNA INTERCESSIONE DI MARIA E
VOLENTIERI IMPARTO A TUTTI LA BENEDIZIONE APOSTOLICA BENEDICTUS PP. XVI |
Si è spenta Chiara Lubich,
fondatrice dei Focolari. Il Papa: una vita spesa per la fratellanza tra i
popoli e segnata dall'amore per Gesù abbandonato. I funerali, il 18 marzo, presieduti
dal cardinale Bertone, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei
Focolari, si è spenta nella notte, intorno alle 2.00, nella sua abitazione a
Rocca di Papa, "in un clima sereno, di preghiera e di intensa
commozione" riferisce una nota. Aveva 88 anni. Malata da tempo, aveva
chiesto negli ultimi giorni di lasciare il Policlinico Gemelli per tornare a
casa. Il Papa in un telegramma inviato questa mattina ha espresso il suo
profondo cordoglio. Il servizio di Sergio Centofanti. Radio Vaticana, 14
marzo 2008 |
il movimento dei
focolari |
Chiara Lubich fondatrice e presidente
All'inizio
dell'essere cristiano Benedetto XVI La scintilla ispiratrice:
Dio Amore E' proprio la
riscoperta di Dio Amore che apre un nuovo orizzonte e imprime una direzione
decisiva non solo nella vita di Chiara, ma di milioni di persone. Durante la
seconda guerra mondiale, a Trento, sotto i bombardamenti che fanno crollare
ogni cosa, Chiara, allora poco più che ventenne, in quel clima di odio e
violenza, sperimenta l'incontro con Dio
Amore, l’Unico che non crolla. Una scoperta da lei definita "folgorante", "più forte delle
bombe che colpivano Trento", subito comunicata e condivisa
dalle sue prime compagne. La loro vita cambia radicalmente. Sulla tomba, se
fossero morte, avrebbero voluto vi fosse un’unica iscrizione: "E noi abbiamo creduto all’amore". Questa
scoperta aprirà quell'orizzonte divenuto lo scopo della loro vita: concorrere ad attuare il testamento di Gesù
"che tutti
siano uno",
il suo progetto di unità sulla famiglia umana. Il Vangelo vissuto in tutte
le dimensioni della vita Sin da allora
Chiara ha l’intuizione che stava per nascere qualcosa che avrebbe raggiunto i
confini del mondo, illuminato e rinnovato la società. Chiara non
vede, infatti, in questa riscoperta del Vangelo un fatto solo spirituale, ma
è animata dalla certezza che il Vangelo vissuto porta la più potente
rivoluzione sociale: primo banco di prova, negli anni '40, tra i poveri dei
quartieri più diseredati di Trento, con cui, insieme alle sue prime compagne,
condivide i pochi beni. Sperimentano l'attuarsi delle promesse evangeliche: "date e vi sarà dato", "chiedete e
otterrete". In piena guerra, viveri, vestiario e medicinali
arrivano con inattesa abbondanza per le molte necessità. La chiave dell'unità Negli innumerevoli volti del dolore,
delle divisioni e dei traumi dell’umanità, Chiara riconosce il volto di
Cristo, dell’Uomo-Dio che sulla croce grida l’abbandono del Padre suo. In Lui
trova la chiave per ricomporre l'unità con Dio e tra gli uomini. E' prima di
tutto in questi volti di dolore che legge i segni della volontà di Dio che la
conduce a dar vita ad un’opera, il Movimento dei Focolari che, per la varietà della sua
composizione, assumerà la forma di un "popolo", di un
"laboratorio" per un mondo unito nella fraternità. Chiara ripete
che quest'opera "non è stata
pensata solo da mente umana, ma viene dall'Alto. Sono in genere le
circostanze che manifestano ciò che Dio vuole. Noi cerchiamo di seguire la
Sua volontà giorno dopo giorno." L’unità tra singoli, categorie sociali, popoli, costantemente indicata come il primo
impegno dell’intero Movimento, è da lei alimentata con scritti,
conversazioni, incontri, viaggi, richiamando sempre l’ispirazione e la
radicalità originaria del carisma. Nuove vie aperte da un nuovo
carisma Ripercorrendo
le principali tappe dello sviluppo del Movimento, vengono
in evidenza le vie nuove aperte da questo carisma, al di là di ogni
previsione, come una risposta alle urgenze che via via emergono nell’umanità. Una nuova
spiritualità nella Chiesa - Dalla risposta radicale a Dio Amore, alla scuola del Vangelo,
avrà il via una nuova corrente di spiritualità, la spiritualità dell'unità, che - essendo incentrata sull’amore e
sull’unità, iscritti nel DNA di ogni uomo - si rivelerà sempre più
universale. In questa
nuova spiritualità che nasce nella Chiesa, troverà linfa vitale un numero
sempre maggiore di uomini e donne delle più diverse categorie sociali, età,
razze e culture. Dopo alcuni anni, ai cattolici si uniranno cristiani di
altre Chiese, ebrei, ed anche seguaci di altre religioni e persone di
convinzioni non religiose, sotto le più diverse latitudini, in 182 Paesi. Quali strumenti di unità, Chiara dà il via a
movimenti specifici: per le nuove generazioni, per le famiglie, per agire nel
sociale e nella Chiesa. Quale via privilegiata all’unità, si aprono fecondi
dialoghi; via via, su suo impulso, nascono modelli di una nuova socialità: le
cittadelle che sorgono nei 5 continenti. Per diffondere la cultura
dell’unità, si moltiplicano i mezzi di comunicazione sociale: case editrici,
riviste, centri audiovisivi, siti internet. Nuove prospettive nei più diversi ambiti della
società
sono da lei aperte a partire dagli anni '90, come quella economica,
quando nel 1991, di fronte agli enormi squilibri sociali del Brasile, dà vita
al progetto dell’Economia di comunione;
e quella politica, con la nascita nel 1996 del Movimento politico per l’unità, che propone a politici
delle più diverse estrazioni partitiche, la fraternità quale categoria politica,
in vista del bene comune. Un Sì, segna un nuovo inizio Chiara Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920. Durante il fascismo vive anni di
povertà: il padre socialista perde il lavoro a causa delle sue idee. Per
mantenersi agli studi, sin da giovanissima dà lezioni private. Il suo nome di battesimo è Silvia. Assumerà quello di Chiara, affascinata
dalla radicalità evangelica di Chiara d'Assisi. Il 7 dicembre 1943 Chiara pronuncia il suo sì per
sempre a Dio nella
chiesetta dei Cappuccini di Trento. Era sola. Aveva 23 anni. Non vi era
ancora alcun presagio di ciò che sarebbe nato. Gli inizi del Movimento
sono segnati convenzionalmente da questa data. Ricerca della Verità, ricerca di Dio - Questa scelta radicale segna la prima
tappa di un cammino alla ricerca appassionata della Verità, di una conoscenza
più profonda di Dio. Per trovarvi risposta, dopo essersi diplomata maestra
elementare, si era iscritta alla facoltà di filosofia presso
l'Università di Venezia. Ma non aveva potuto continuare gli studi, prima a
motivo della guerra e poi per sostenere lo sviluppo del movimento nascente.
Intuisce che troverà risposta in Gesù che aveva detto di sé: "Io sono la Via, la Verità e la Vita".
Sarà Lui il suo Maestro. Loreto, un prodromo della sua avventura spirituale. Partecipando, nel Nella Chiesa cattolica La prima udienza con
il Papa - Nel 1964
Chiara è ricevuta per la prima volta in udienza dal Papa, allora
Paolo VI, che riconosce nel Movimento un’ "Opera di Dio". Da quel momento, si
moltiplicano – con Paolo VI prima e Giovanni Paolo II poi –
udienze private e pubbliche, e loro interventi in occasione delle
manifestazioni internazionali. Nel 1984 Giovanni Paolo II
visita il Centro internazionale di Rocca di Papa. Riconosce
nel Movimento i lineamenti della Chiesa del Concilio, e nel suo carisma
un'espressione del "radicalismo
dell'amore" che caratterizza i doni dello Spirito nella
storia della Chiesa. Da Pentecoste '98, inizio di un cammino di comunione tra
movimenti e nuove comunità - Al primo grande incontro dei movimenti ecclesiali e nuove
comunità, la vigilia di Pentecoste ’98 in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II
riconosce operante in queste nuove realtà ecclesiali la risposta dello
Spirito al processo di scristianizzazione in atto e chiede loro "frutti maturi di comunione e di
impegno". Intervenendo, insieme ad altri 3 fondatori,
Chiara Lubich gli assicura l'impegno di contribuire a realizzare questa
comunione "con tutte le nostre
forze". Da allora inizia un cammino di fraternità e
comunione tra molti movimenti e nuove comunità nel mondo. Ai Sinodi e alle Assemblee delle Conferenze episcopali - Partecipa, in Vaticano, a vari Sinodi
dei vescovi: per il XX anniversario del Concilio Vaticano II
(1985), sulla vocazione e missione del laicato (1987), e sull'Europa (1990 e
1999). Chiara è nominata Consultrice del Pontificio Consiglio per i Laici
(1985). Nel 1997 è
invitata a presentare il Movimento all'Assemblea generale della Conferenza
episcopale a Manila, nelle Filippine. Negli anni seguenti è invitata dalle
Conferenze episcopali di: Taiwan, Svizzera, Argentina, Brasile, Croazia,
Polonia, India, Cechia, Slovacchia, Austria. Ecumenismo La pagina
ecumenica del Movimento si apre nel 1961, nel tempo in cui Papa
Giovanni XXIII pone l'unità dei cristiani tra i primi scopi del
Concilio, da lui annunciato nel 1959: Chiara comunica l'esperienza di Vangelo
vissuto nel Movimento ad un incontro con un gruppo evangelico-luterano, a
Darmstadt, in Germania. Segnerà l'inizio della diffusione della spiritualità
dell'unità nelle diverse Chiese. Pochi anni
dopo si avviano rapporti personali: nel mondo ortodosso, con il
Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora I, e poi con i suoi
successori; nella Comunione anglicana,
dapprima con l'arcivescovo anglicano di Canterbury, Ramsey, sino all'attuale,
Rowan Williams; nel mondo evangelico-luterano,
con l’allora Presidente della Federazione luterana mondiale, il vescovo
Christian Krause, e con i Segretari generali che si succedono al Consiglio
Ecumenico delle Chiese di Ginevra. Tutti
incoraggiano la diffusione della spiritualità dell’unità nelle diverse
Chiese. Dialogo interreligioso Di fronte alle
sfide della società sempre più multiculturale e multireligiosa, si
evidenziano i frutti di pace del dialogo con seguaci delle diverse religioni
avviato sin dagli anni '70. Chiara e il
Movimento instaurano non solo contatti con singole personalità o seguaci
delle diverse religioni, ma anche con interi movimenti. Buddisti - Prima donna cristiana,
Chiara Lubich espone la sua esperienza spirituale, nel Musulmani - qualche mese dopo,
nella storica Moschea ‘Malcolm X’ di Harlem a New York, di fronte a
3000 musulmani afro-americani; Ebrei - Nello stesso anno a Buenos Aires è
ospite di organizzazioni ebraiche. Indù - Nel 2001 sarà in India: si
aprirà una nuova pagina nel dialogo del Movimento con il mondo indù. Nel 1994 è
nominata tra i presidenti onorari della Conferenza mondiale delle Religioni
per la pace (WCRP). In campo civile Sin dagli inizi, la pacifica rivoluzione
evangelica che ha il via da Trento suscita l’interesse anche di persone senza
una fede religiosa. Con il mondo laico si svilupperà un dialogo sulla base
dei grandi valori umani come solidarietà, fraternità, giustizia, pace e unità
tra singoli, gruppi e popoli. Chiara
è invitata a parlare dell'unità dei popoli ad un Simposio al Palazzo di Vetro
dell'ONU nel maggio '97. Interviene
a Berna alla celebrazione per il 150° della Costituzione Svizzera
(marzo '98). A
Strasburgo presenta l’impegno sociale e politico del Movimento ad un gruppo
di deputati del parlamento Europeo (settembre ’98) Ancora
a Strasburgo interviene alla Conferenza per il 50° del Consiglio d'Europa su "Società di mercato, democrazia,
cittadinanza e solidarietà", presentando l'esperienza
dell'Economia di Comunione (giugno 1999) A
Innsbruck al Convegno "1000 città
per l'Europa", parla dello "Spirito di fratellanza nella politica, come chiave dell’unità
dell’Europa e del mondo" alla presenza di numerosi sindaci,
di alti esponenti della politica europea e delle massime autorità austriache
(novembre 2001). L’opera di unità, di pace e dialogo tra popoli religioni e culture promossa
da Chiara Lubich viene riconosciuta pubblicamente da parte di organismi
internazionali, culturali e religiosi: dal Premio Templeton per il progresso
della religione (1977), al Premio Unesco '96 per l’Educazione alla pace,
a quello per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa (1998), dalle lauree
h.c., conferitele da Università di diversi Paesi, alle cittadinanze onorarie.
E ancora riconoscimenti da parte di grandi religioni e di capi di diverse
Chiese. |