Gesù verso il calvario

Gesù cade. Le ferite, il peso della croce, la strada in salita, sconnessa. E la calca della gente. Ma non è solo questo che Lo ha ridotto così. Forse è il peso della tragedia che si apre nella sua vita. Non si riesce più a vedere Dio in Gesù, uomo che si mostra così fragile, che inciampa e cade.
Gesù, lì, su quella strada, in mezzo a tutta quella gente che urla e strepita, dopo essere caduto a terra, Ti rialzi e cerchi di proseguire l’ascesa. In fondo al cuore sai che questa sofferenza ha un senso, avverTi di esserTi caricato del peso di tante nostre mancanze,tradimenti e colpe.
Gesù, la Tua caduta ci fa soffrire perché comprendiamo che la causa siamo noi; o forse la nostra fragilità, non solo fisica, ma quella di tutto il nostro essere. Vorremmo non cadere mai; ma poi basta poco, un intoppo, una tentazione o un incidente e ci lasciamo andare, e cadiamo.
Avevamo promesso di seguire Gesù, di rispettare e curare le persone che egli ci aveva messe vicino. Sì, in realtà le amiamo, o almeno ci sembra di farlo. Se venissero a mancare soffriremmo non poco. Ma poi cediamo nelle situazioni concrete di ogni giorno.
Quante cadute nelle nostre famiglie! Quante separazioni, quanti tradimenti! E poi i divorzi, gli aborti, gli abbandoni! Gesù, aiutaci a capire cos’è l’amore, insegnaci a chiedere perdono
Via Crucis presieduta da Benedetto XVI al Colosseo la sera di Venerdì Santo, 6 aprile 2012
http://www.vatican.va/news_services/liturgy/2012/via_crucis/it/station_03.html
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