Parrocchia "Santa Maria Assunta"

Angera (VA) - Decanato di Sesto Calende - Diocesi di Milano



ANGERA

La nostra città

Panorama di Angera - sullo sfondo il Monte Rosa


Il territorio angerese, situato in provincia di Varese sulla sponda orientale del basso lago Maggiore, ha subito nei millenni trasformazioni strettamente collegate a quelle della val Padana, sia nel periodo Precarbonifero (circa 300 milioni di anni fa), quando la zona era ricoperta dai ghiacci, sia nel Quaternario (da circa 1,5 milioni di anni fa ad oggi), quando le acque si ritirarono depositando numerose cerchie moreniche, dando origine così a due zone: una collinare e una pianeggiante.

La collina di San Quirico, formatasi circa 250 milioni di anni fa, e quella della Rocca, 200 milioni, riparano la cittadina dai venti freddi, quasi mai di rilevante intensità; l'abitato si estende nella zona pianeggiante e gode di un clima particolarmente favorevole essendo esposto al sole. A sud l'Oasi di protezione della Bruschera, con flora e fauna di notevole interesse (canneti, ninfee bianca e gialla, salici, ontani neri, trampolieri, oca granaiola e canadese, sgarza, ciuffetto, falco pescatore e di palude), è la zona umida più ampia e importante del lago Maggiore e merita una visita attenta.

La presenza dell'uomo nel territorio angerese si può far risalire all'età paleolitica; nel periodo 8000-7000 a.C. l'antro mitriaco e il culto del dio Mitra ne danno certa testimonianza. In epoca romana, col nome "Vicus Sebuinus", lo sviluppo è notevole e nell'alto medioevo, col nome di Stazzona, l'importanza cresce ancora. (Sulla questione del nome assegnato alla nostra città nel corso delle varie epoche rimandiamo agli studi specifici). Nel Medioevo è sede di una vasta circoscrizione che si estende sulla riva sinistra del Verbano e centro notevole di traffici.

Nel 1497 Angera riceve la nomina a città da parte di Ludovico il Moro e la famiglia Borromeo dà sempre più importanza alla cittadina, facendone il centro della sua potenza economica. Dopo una parentesi per lotte interne, nel 1623 Filippo IV di Spagna investe il cardinal Federico Borromeo della terra d'Angera.

Pescatore all'opera

Nel '700 e '800 le attività prevalenti sono la pesca e l'agricoltura e il borgo conta circa 1800 abitanti; il porto costruito verso il 1820 e l'arrivo del primo battello a vapore nel 1826 danno nuovo impulso alle attività commerciali, mentre la linea ferroviaria aperta nel 1882 non porta grandi vantaggi, essendo posta a circa due chilometri dall'abitato.

Ulteriore sviluppo avviene con l'introduzione dell'illuminazione pubblica elettrica (1904), dell'acquedotto (1908) e del collegamento con Varese mediante una linea di tram elettrica nel 1913. Nel 1928 gli abitanti sono circa 4000 con le frazioni Barzola, Capronno e Ranco; Angera supera il momento triste della guerra e riprende vigore con nuove iniziative economiche, nel 1954 le viene riconosciuto il titolo di città e anche se nel 1957 Ranco si stacca facendo comune indipendente, la popolazione assomma a oltre 4000 abitanti e nel censimento del 1981 si registrano 5267 abitanti.

L'economia è basata principalmente sulla pesca (grazie a un particolare privilegio concesso da Filippo IV, re di Spagna, nel 1624 e tuttora in vigore, i pescatori angeresi possono pescare liberamente su tutto il tratto di lago antistante l'abitato) e sull'agricoltura, con molti addetti e produzione di vini eccellenti (basti ricordare il "vino della Rocca", la distilleria fondata nel 1847 e i vari viticultori e commercianti di uve e vini). All'inizio del secolo nascono uno stabilimento chimico e alcuni maglifici, che daranno rinomanza alla cittadina; anche meccanica, ottica, falegnameria contribuiscono al progresso e al benessere della città.

Il settore terziario si basa su negozi e supermercati che soddisfano le esigenze degli abitanti e dei numerosi villeggianti estivi, che possono contare anche su diversi bar, gelaterie, ristoranti e alberghi, mentre il settore bancario vede la presenza di tre istituti di credito. Il civico Museo archeologico, la Biblioteca civica, agenzie immobiliari e agenzie viaggi, cantieri nautici, associazioni sportive e culturali, il campeggio, i trasporti lacuali (battello e aliscafo) completano questa breve descrizione della nostra città.



Ecco un percorso di visita della nostra cittadina.

Partendo dal Santuario e dirigendoci verso Ranco, percorriamo Viale della Repubblica ed eccoci giunti al Piazzale della Vittoria, al centro del quale troviamo il Monumento ai Caduti; abbiamo poi lo scalo dei battelli e aliscafi (Navigazione Lago Maggiore) e di nuovo proseguendo sulla destra si susseguono ville di inizio secolo. Sul muro di una costruzione è posta una lapide che ricorda la piena del lago "Qui arrivò il lago - 4 ottobre 1868", piena disastrosa che raggiunse 7,45 metri sopra lo zero idrometrico. Una lapide simile, con più indicazioni, è anche sulla facciata del Santuario.

Piazzale della Vittoria - Monumento ai Caduti

Dall'altra parte del Santuario abbiamo Piazza Garibaldi con il palazzo Borromeo, con una lapide che ricorda il passaggio di Giuseppe Garibaldi da Angera, più oltre una costruzione del 1893 adibita a edificio scolastico sino agli anni sessanta e quindi destinata alla sede municipale. Accanto troviamo una graziosa villetta in stile Liberty, attualmente sede di mostre di pittura e rassegne.

Di fronte abbiamo un lungo viale alberato composto da tre file di ippocastani (dove si svolge il mercato settimanale del giovedì), un grande prato lungo la riva con una moderna tensostruttura utilizzata per mostre, concerti, rassegne e feste popolari, e di fronte al Palazzo Borromeo, il porto detto "porto austriaco", costruito nel 1820.

Salendo dal lungolago per una via laterale ci troviamo in "via da mezz", cioè la via centrale di Angera.Villa Paletta Qui possiamo vedere, partendo dalla nostra sinistra, una serie di interessanti testimonianze del passato: in zona Contrada dell'Amore ("Mùu") abbiamo l'ex chiesa di S. Vittore, già esistente nel XIII secolo e rifatta in età barocca; poco distante, durante alcuni scavi nel 1925, venne alla luce una "aedes rotunda" di circa 12 metri di diametro in blocchi di pietra d'Angera.

Proseguendo incontriamo Villa Paletta con il suo maestoso ingresso (sullo sfondo la Rocca Borromeo), di fronte la palazzina trecentesca denominata "Casa del Capitano" con lo stemma dei Visconti.Cortile interno del Museo Più avanti sulla destra incontriamo il Museo civico (da visitare) situato in un edificio di architettura tardo quattrocentesca, già sede nel XVIII secolo del pretorio della Comunità, che custodisce reperti archeologici del periodo tardo-paleolitico (8000-7000 a.C.) provenienti dall'Antro Mitriaco, situato sulla collina della Rocca, e nella sala più importante sono esposti corredi tombali del I-IV secolo d.C. provenienti dagli scavi effettuati nella zona del cimitero; arriviamo quindi in Piazza Parrocchiale con la Chiesa di S. Maria Assunta e poco oltre incontriamo un edificio con caratteristiche ben riconoscibili di un convento, è infatti l'antico convento di S. Caterina che sorge su un sito di un antico ospedale del XV secolo.

Proseguendo si arriva in località Bettolino e prendendo per una via sulla destra, arriviamo al Prato delle Ossa, dove sorge una croce di ferro su una colonna di granito: è stata qui posta nel 1714 per ricordare il luogo del Vecchio Lazzaretto utilizzato in epoca di pestilenze. Ai piedi della croce troviamo una lapide che recita:


"In questo luogo detto Prato delle Ossa dove sorgeva l'antico Lazzaretto
il giorno 13 giugno dell'anno 1714
la comunità di Angera eresse una croce a suffragio dei defunti".

Croce votiva in ferro


Proseguendo sulla via principale sino al bivio della strada per Sesto Calende e Taino ci troviamo nelle vicinanze del cimitero, che sta sulla nostra sinistra, mentre sulla destra c'è un terreno dal quale durante una serie di scavi, sono emerse testimonianze della presenza dell'uomo in quel sito.

Tornati sul lungolago, a poca distanza dalla riva, possiamo vedere l'Isolino Partegora, sul quale vi è una lapide che ricorda il martirio di S. Arialdo, avvenuto nel 1066 per mano di sicari di Oliva, nipote dell'arcivescovo Guido da Velate. Nel 1776 Alessandro Volta, ospite ad Angera per una breve vacanza, scoprì nei canneti attorno all'isolino quel gas che noi oggi chiamiamo metano e che egli chiamò: "aria infiammabile delle paludi".

Da visitare anche le frazioni di Angera: a Barzola troviamo testimonianze della presenza dell'uomo fin dall'epoca romana con diverso materiale fittile (ceramica domestica, laterizi) e il bellissimo campanile romanico, ben conservato, del XI secolo, mentre a Capronno possiamo visitare l'antica Chiesa già citata nel XIII secolo, la cappelletta di S. Ambrogio (attorno furono scoperte sepolture barbariche) e quella di S. Rocco.

Consigliamo anche una visita alla Rocca Borromeo.



Rocca Borromeo - Veduta dall'aereo

Come arrivare ad Angera:
- autostrada A8 (dei Laghi), uscita Sesto Calende
- aeroporto della Malpensa (20 minuti)
- Navigazione Lago Maggiore
- Autolinee Varesine, linea Varese-Angera
- Stazione ferroviaria Taino-Angera sulla linea Novara-Luino


Cartina stradale


 

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