| IL
GIUBILEO DEL 2000 |
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| SOMMARIO
Jack Frusciante... Attenzione Attenzione Preghiere "curiose" |
Per onorare degnamente questo santo Giubileo noi
cristiani dobbiamo imparare a vivere la condivisione di ogni talento o
dono del Signore e cioè vivere l’altruismo. Nei poveri e nei
bisognosi dobbiamo vedere, trattare e servire Gesù, nostro amatissimo
Salvatore, Redentore e fratello. Il Figlio di Dio ha condiviso tutto con noi: la Sua
divinità, la Sua santità, la Sua onnipotenza e la Sua misericordia
infinita. Gesù, buon Pastore e buon Samaritano, attraverso la Sua
grazia e santissima amicizia vuol raggiungere l’unico, supremo scopo
di innalzare le nostre anime all’altissima dignità di sue spose. La
celebrazione solenne ed intima di questo santo sposalizio è la meta
conclusiva del mirabile rapporto tra Gesù, Dio Creatore ed amore
infinito, e ciascuna delle nostre anime, sue predilette creature. E’ questo il sublime mistero redentore complessivo
al quale ci invita e c’innalza l’infinita dolcezza e carità del
buon Dio, che non ha affatto bisogno di noi creature; eppure non pensa
ad altro che ad elargire misteriosamente su ciascuna di noi i suoi doni,
sino alla piena e totale condivisione di tutto ciò che è e di tutto ciò
che ha. E’ questo il mistero di tutti i misteri!!! Nella sua infinita bontà, sapienza e potenza ha
arricchito la sua diletta sposa, la Chiesa, dell’immenso tesoro di
sante indulgenze per metterlo a disposizione delle sue dilette creature. Come sacerdote avrei dovuto accogliere santamente i
santi Giubilei: a voler spiegare il mio atteggiamento devo confessare
che ho perso stupidamente tante sante circostanze e ricorrenze per la
mia santificazione, per non aver saputo valorizzare, accettandole con
tutta la pienezza del mio animo, le contrarietà e sofferenze vissute.
Erano tutte occasioni per la mia santificazione, perse perché non
accettate secondo la santa volontà del buon Dio. E’ di certo scandaloso che un ministro di Cristo non abbia saputo imitare il Maestro, e che Maestro! Nelle tristi vicende della mia vita sacerdotale, Dio mi perdoni, non ho saputo far tesoro dei santi Giubilei. don Peppino Iacobellis Rendiamo grazie al
Signore per averci fatto dono di questa preziosa testimonianza del suo
umile servo don Peppino. Se oggi don Peppino può dar prova di tanta
umiltà, schiettezza e gratitudine verso il buon Dio, evidentemente vuol
dire che il Signore avrà trovato sotto la sua debolezza una luce che
illuminava un desiderio: “Eccomi, si compia in me la Tua volontà"
e ha realizzato in lui cose grandi. |