TERRA DELLA LUCE
DEL VENTO DEI PROFUMI... E... DELLE ATTESE |
Favignana è bellissima agli occhi
dei turista che per la prima volta vi sbarca ed ammira le sue
bellezze. Per chi ogni anno fa ritorno e viene a contatto un po'
di più con gli affari egusei, Favignana sembra alla deriva, in
preda ai venti che non mancano e che portano la buona e la cattiva
sorte. L'isola custodisce tesori inenarrabili non sempre
valorizzati; tesori naturali e culturali che andrebbero
valorizzati e portati tra la gente che vive non solo l'estate ma
tutto l'anno e tutti i giorni. In questa estate calda ancora una
volta le calette e le spiagge hanno accolto migliaia di visitatori
e bagnanti. Peccato che manchi un piano di tutela e pulizia delle
coste, o delle strade super affollate dai ciclisti esploratori.
Ammirevole è stata la mostra allestita nel Palazzo Florio che ha
avuto come oggetto la cultura etnografica e storica delle Egadi.
Sul versante opposto il visitatore d'ogni provenienza continua a
rimanere attonito per come vengono tutelati monumenti importanti
come il Castello di Santa Caterina o gli stabilimenti Florio. Se è
vero che esistono i piani di recupero, è pur vero che sinora poco
si è fatto. Il visitatore giunge al castello colmo di curiosità ma
davanti al decadente scempio rimane con l'amaro in bocca. Lo
stesso si può affermare per gli stabilimenti Florio che ospitarono
uno dei più avanzati insediamenti industriali tra il XIX e XX
secolo.
Il mare, certo, rimane l'attrazione maggiore e fortunatamente non
tradisce. Ma chi fa turismo chiede, oltre all'ospitalità che non
manca, anche un'organizzazione capace di curare il turista in ogni
momento della vacanza. Le iniziative in piazza nelle serate
agostane hanno allietato gli ospiti e forse disturbato gli
abitanti delle piazze; si potrebbe pensare di sospendere gli
spettacoli a favore del sonno degli abitanti oppure si potrebbe
portare l'arte, il canto e il ballo sui bei spiazzali del lungo
mare... Tuttavia gli spettacoli avranno attirato più pubblico a
favore degli esercenti delle piazze e delle vie dei centro.
Per gli appassionati, il cinema all'aperto della Cava Sant'Anna è
stato un vero rifugio, immerso nella tranquillità e nella bellezza
surreale della cava di tufo dismessa.
E' possibile dunque fare un bilancio, a differenza dei passato.
Gli spunti positivi ci sono. Esistono occasioni per migliorare
l'isola soprattutto per i residenti e in seconda istanza per i
visitatori. Molti aspetti del sistema turistico possono, però,
essere potenziati per dare maggiore qualità dei servizi a tutti.
Gli egusei non possono non cogliere queste occasioni che portano
posti di lavoro. Dunque sull'arcipelago si alternano luci ed ombre
che risultano come le due facce della stessa medaglia. Il flusso
turistico non conoscerà certo inversioni di tendenza perché la
bellezza delle Egadi è patrimonio di tutti. Dovrà essere cura di
tutti gli abitanti cogliere quanto di buono può giungere dal
turismo (lavoro, arricchimento e scambio culturale) per fare in
modo di aumentare le zone di luce a scapito delle ombre.
I venti condizionano la vita di Favignana che talvolta va alla
deriva: sta a tutti i favignanesi riprendere il timone alla
ricerca della rotta dello sviluppo sano, compatibile e funzionale
ad un "piano industriale" dell'ospitalità.
Massimo B. |
"Figli diletti della Chiesa di Trapani possiate, nel cammino della
Vostra vita, sentire all'unisono col Vostro il mio passo amico,
sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, sulla Strada Vera che
conduce al Padre, che è Gesù Cristo Verità, Vita e Strada ieri,
oggi e sempre!”. Con queste parole il nostro Vescovo Francesco
Miccichè ci presenta il Piano Pastorale 2003-2004 dal
significativo titolo:
"Come potrei capire se nessuno mi
«istrada»".
Questo interrogativo ci ricorda un episodio degli Atti degli
Apostoli (Cap.8,26-39). Tratta dell'incontro che il diacono
Filippo, mosso dallo Spirito, fa con un eunuco funzionario di
Candàce, regina di Etiopia. Un episodio, dai risvolti positivi,
che ci deve far riflettere. La domanda dell'eunuco va interpretata
come la domanda di ciascun uomo che desidera camminare sulla
Strada di Cristo come suo discepolo.
"Una domanda che pensiamo rivolta alle nostre parrocchie chiamate,
come Filippo, a uscire sulla Strada. Da qui la scelta del titolo",
ci dice il Vescovo.
Sappiamo tutti che nei primi mesi dei nuovo anno 2004 siamo
chiamati a vivere come "dono di Dio" la Visita Pastorale del
Vescovo. Perché tale Visita raggiunga gli effetti desiderati deve
essere preparata. Una tappa importante sarà la Missione Popolare
che celebreremo dopo la festa dell'Immacolata.
Missionari che animeranno la
Missione non verranno da fuori, ma saranno individuati nella
nostra stessa Comunità: sacerdoti, suore, catechisti, gruppi, ecc.
Una oppor-tunità questa per esercitare il dono ricevuto nel
battesimo e confermato nella Cresima di essere testimoni di Cristo
con la parola e con l'esempio.
Sarà senz'altro un'occasione per "istradare", "vivere la strada",
"salire sul carro dell'altro" per farsi carico, per provare sulla
propria pelle «le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce
degli uomini d'oggi», come ci insegna la Chiesa.
Quanta gente ha fatto rotta verso Favignana in questi mesi estivi!
Ma chi si è fatto carico dei problemi della nostra Comunità? Non
deve essere così per la nostra Comunità ecclesiale come non lo
sarà di certo per il nostro amatissimo Vescovo.
Con tanti auguri e stima
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