Come ogni anno torna confortante il Natale portando con sé speranze e buoni propositi.
Mai come in questo periodo ricorrono le parole amore e pace ma mai come adesso, guardandoci intorno, sembriamo trovare odio e distruzione. La guerra, artificio umano che pone fratello contro fratello e che sembrava non dovesse più riguardarci, ha recentemente colpito anche noi, rivelandoci una verità che non avremmo mai voluto sentire: la nostra quotidianità, spesso, è l'esatta antitesi del Natale!
Alcun giorni fa la nave Garibaldi ha lasciato il porto di Taranto portando con sé anche un pezzo della nostra comunità.
In merito alla decisione presa dal Governo l'opinione pubblica è divisa: alcuni pensano che l'Italia dovesse intervenire a fianco dell'America contro il terrorismo, altri ritengono che sarebbe stata da preferirsi un'azione diplomatica che potesse spezzare la catena delle violenze....
Io credo che forse, se ciascuno di noi portasse ogni giorno con sé un po' di quell'amore che Gesù ci ha dimostrato scegliendo di nascere in una stalla e di morire in croce, non ci sarebbe ora nessuna nave, nessun dolore e nessuna guerra.
S. Rizza |
IL SIGNORE VIENE: ANDIAMOGLI INCONTRO!
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Carissimi,
mi rimane ancora vivissimo il ricordo della calorosa accoglienza che mi avete riservato la sera di quel 28 settembre 2001.
Accoglienza accompagnata certo, da una velata mestizia dovuta al trasferimento di Padre Damiano, ma, nello stesso tempo, sostenuta da un genuino spirito di fede nell'accettare il disegno di simili avvicendamenti.
Perciò vi ringrazio ancora una volta!
Il felice ricordo di quel primo impatto con voi, specie con la celebrazione eucaristica, mi ha aiutato tantissimo ad inserirmi in questa nuova realtà, per cui mi sento di affermare con sincerità: mi trovo bene con voi!
Sì, perché ho trovato una comunità viva, serena e allegra nei fanciulli e nei ragazzi, effervescente ed attiva nei giovani, riflessiva ed attenta negli adulti, orante e paziente negli anziani e nei malati.
Certo, frutto della Grazia Divina che ha trovato nel dinamico P. Damiano (mio predecessore) e nell'attenta regia di P. Carlo degli efficaci "strumenti"!
Eccoci ora a vivere insieme questo primo Natale del nuovo millennio! Un invito: contempliamo nel Figlio di Dio che si fa Bambino, indifeso, fragile e povero, la tenerezza e l'amore del Padre. Ma nello stesso tempo portiamo a tutti coloro che incontriamo un
messaggio di speranza! Gesù ha posto la sua dimora in mezzo a noi e quindi l'odio e la violenza che imperversano nel mondo con scoppi di bombe e rombi di cannone non avranno il sopravvento! Invochiamo sì la pace, dono che viene dall'alto, ma soprattutto preghiamo l'Emmanuele, il "Dio con noi", che ci faccia operatori e portatori di pace! Allora il nostro cuore, il cuore di tutti, potrà riaprirsi alla speranza. Con simpatia ed affetto, unitamente a Padre Carlo, vi grido:
buon Natale e felice Anno Nuovo!!!
Il vostro parroco
Lissandrin P. Umberto A.
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