SESSANTESIMO DI SACERDOZIO |
Il 17 marzo del 1940, nella cappella patriarcale di Venezia, presenti pochi parenti e alcuni chierici canossiani per il servizio liturgico, P. Alfonso Fiorin, assieme a P. Agostino Brun e P. Girolamo Ballin, veniva ordinato sacerdote da Sua Em.za il Cardinale Piazza Adeodato.
Grande festa per la piccola Famiglia Canossiana che vedeva nei tre novelli sacerdoti veramente un dono straordinario del Signore.
Il 18 marzo a Levanzo e il 26 a Favignana, la comunità religiosa assieme a quelle cristiane, ha voluto ricordare l'avvenimento con delle manifestazioni di riconoscenza e di affetto verso il Padre. P. Alfonso non voleva nulla.
Tutti conoscono la sua umiltà: per natura è schivo a tutto quello che sa di elogio. P. Damiano e P. Carlo hanno saputo animare le due comunità cristiane, al punto da far commuovere il Padre che non si aspettava tanta festa.
P. Alfonso, nei suoi sessant'anni di vita sacerdotale canossiana ha dato sempre con entusiasmo, gioia e generosità il meglio di sé stesso a favore dei piccoli, degli orfani, degli ammalati, degli anziani, dei poveri e degli ultimi. In diverse comunità ha svolto il suo apostolato canossiano: Pellestrina, Collegino Feltre e Fonzaso, Voghera, Senigallia, Roma, Caltagirone, ma da 28 anni opera con ardore e zelo nelle Isole Egadi. Dimentico di sé, è tutto per tutti! A Favignana e a Levanzo, forse, non c'è famiglia che non abbia avuto aiuto da P. Alfonso. Sistemazione di pensioni di accompagnamento, interessamento per visite specialistiche, per ottenere sussidi di vario genere, assegni, carrozzelle, stampelle ecc. E l'assistenza degli ammalati? Infaticabile. Bel tempo, burrasca, vento, pioggia, non bada a nulla: se c'è bisogno, si prende l'aliscafo e si va a Trapani, a Palermo e, perché no, anche a Roma presso Ministeri per far valere i diritti della povera gente.
E P. Alfonso come sta? Egli con tanta semplicità e disinvoltura afferma: di buono, ho solo le gambe, il resto è tutto malandato.
Ciò nonostante, si interessa sempre degli altri e nulla per sé stesso. E Favignana e Levanzo hanno voluto festeggiarlo alla grande, addirittura con la partecipazione del vescovo di Trapani.
Il momento più solenne è stato la concelebrazione eucaristica in chiesa Madre, gremita di gente, presenti le autorità civili e militari. I due cori piccoli e grandi, uniti per la circostanza hanno reso più bella e partecipata l'Eucaristia.
Sua Ecc.za Mons Francesco Miccichè, vescovo di Trapani, ha avuto parole di felicitazioni per P. Alfonso.
A Levanzo il Vice Sindaco dona la medaglia d'oro in riconoscenza
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PADRE ALFONSO RINGRAZIA
"E' per me l'occasione di ringraziare il Signore per avermi scelto come suo ministro senza mio merito, per avermi dato la grazia di giungere fino a questa bella età. Tutto è dono del Signore: se ho potuto fare qualcosa di buono lo devo soltanto a Lui. A VOI tutti che avete voluto festeggiare il mio giubileo il grazie più sentito. Vi chiedo la carità della vostra preghiera perché possa serenamente incontrarmi con la morte ormai prossima.
La vostra carità abbracci tutte le mie debolezze e le mie miserie umane. Dio vi benedica tutti e ricompensi largamente la vostra bontà". |
Al termine della messa, un breve trattenimento durante il quale il Signor Sindaco di Favignana a nome della Giunta e di tutta la gente delle tre isole: Favignana, Levanzo e Marettimo, ha data la cittadinanza onoraria a P. Alfonso per quanto di bene egli ha compiuto nel campo sociale e religioso nelle isole nei suoi 28 anni di servizio sacerdotale canossiano.
Non sono mancati indirizzi, telegrammi, canti in onore del festeggiato il quale con voce ferma e chiara ha ringraziato tutti invitando a conoscere il Signore e ad amarlo. Il pranzo sociale ha coronato la festa. Oltre un centinaio di persone, piccoli e grandi, con titoli e senza titoli, attorno a P. Alfonso per ricordare, ringraziare e promettere di continuare l'opera di bene a favore degli ultimi, degli ammalati e dei poveri. Grazie P. Alfonso! Grazie al Signore per il dono che sei. Egli ti conceda grazia su grazia per continuate a compiere tanto bene nell' arcipelago dell'Egadi, celebrando ogni giorno la Santa Messa e offrendo la tua sofferenza a favore dei tuoi beniamini. Ad multas Missas.
P. Sergio Pinato
Sup. Generale Canossiani
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Dal Brasile
PADRE SILVANO |
Carissimo P. Alfonso,
sono felicissimo di partecipare con la presente alla festa del 60º di Sacerdozio, mettendomi tra il numero di quelli che con riconoscenza ed in atteggiamento filiale si rallegrano e ringraziano il Signore con Lei per tutto quello che Lui ha voluto compiere per mezzo del suo fecondo sacerdozio.
Abbiamo tanti motivi per sentirci uniti sempre, ma specialmente in questa occasione. Come ho già accennato altre volte, è stato anche per merito suo se sono entrato tra i Canossiani. Quella visita che Lei ha fatto nella mia casa nell'estate del 1956 invitandomi a visitare l'Oratorio di Conselve (PD) e
passare un giorno con i Padri, sono stati incontri che hanno contribuito a conoscere la vita canossiana da vicino e rimanere attratto dalla semplicità e familiarità con la quale sono stato accolto.
Siamo Compaesani, Canossiani, Sacerdoti e Missionari nel Regno di Dio. Solo l'età e, da 10 anni, anche i chilometri ci fanno distanti l'uno dall'altro.
Ricordo con che santo orgoglio, dichiarava di aver raggiunto il massimo della realizzazione personale, essere parroco della parrocchia più piccola e più lontana d'Italia. Una soddisfazione ben canossiana.
E quando nei momenti di crisi asmatica il medico diceva: "Padre Alfonso Lei pensa sempre a correre per gli altri, ma qui bisogna pensare anche alla salute sua!" era un bel complimento... Ma queste parole erano solo di sprone per incoraggiarla ancor di più a spendersi per gli altri senza badare a sé stesso. Ella ha avuto ben ragione perché la nostra vita sta veramente nelle mani di Dio, e il suo esempio di donazione totale senza risparmio mi invita ad abbandonarmi con questa fiducia nelle mani di Colui al quale abbiamo consacrato tutta la nostra vita.
Di tutto ringrazio e nuovamente Le auguro che il Signore l'accompagni e La sostenga nella sua "eterna giovinezza".
Dal Brasile
PADRE SILVANO |
Carissimo Padre Alfonso,
partecipo in maniera vivissima alla celebrazione del suo 60º di Sacerdozio.
E' un traguardo che il Signore dona solo a pochi. Ma quello che è importante, è arrivare a questo traguardo carichi di meriti e di opere generose fatte per il regno di Dio. Basta scorrere la sua vita e in particolare questi ultimi decenni vissuti a Levanzo, per rendersi conto di quanto Lei ha operato per il Signore: "Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me".
E allora guardiamo all'immenso servizio prestato generosissimamente a tanti e tanti poveri che si sono rivolti a Lei per i più svariati servizi, per capire quanto Lei ha amato il Signore. Con quale cumulo di meriti si presenterà un giorno al suo tribunale!
Grazie Padre del meraviglioso esempio che ci dà e che ci lascia in eredità. Le auguro ogni bene. La gioia di essere con il Signore l'accompagni sempre in questo ultimo periodo della sua vita e sia la sua forza e la sua speranza.
Mi benedica: Cordialmente.
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